Fai-Cisl interviene in merito alla questione “carni”: niente dannosi allarmismi, valorizzare produzioni e lavoro di qualità

“Sulla questione carni lavorate l’errore più grande che possiamo commettere in questo momento è cedere a derive allarmistiche che creerebbero solo danni a produzione e occupazione. Non esiste nessuno scambio possibile tra sicurezza alimentare e qualità del lavoro e di processo produttivo. I due obiettivi vanno di pari passo, e rispondono all’esigenza di valorizzare l’eccellenza di un Made in Italy che in tutto il mondo è sinonimo di salute e corretto stile di vita”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Commissario Nazionale Fai Cisl. “Il ministro della Salute Lorenzin fa bene a giudicare incompleto il quadro scientifico di riferimento: in attesa di un chiarimento e di un integrazione da parte dell’Oms, governo e parti sociali devono intensificare la cooperazione per promuovere quell’eccellenza e quella tipicità che nasce solo da filiere forti, ben strutturate e partecipative. La strada è quella della certificazione della provenienza dei prodotti e di modelli produttivi che valorizzino la centralità del lavoro di qualità. Quindi niente ingiustificati allarmismi, ma anzi un’accelerata ai provvedimenti che tutelano e salvaguardano la nostra tradizione e i nostri tesori in Europa e nel resto del mondo”.

 

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