Borse asiatiche in altalena, resta la grande paura del lunedì nero

Forti ribassi e scambi volatili, Tokyo e Shanghai contengono le perdite e chiudono in lieve calo da www.repubblica.it

I listini europei tentano il recupero dopo il lunedì nero che ha segnato il peggior inizio d’anno della storia borsistica del Vecchio continente. I future indicano un’apertura in rialzo dopo che le Borse asiatiche hanno vissuto una giornata in altalena, che si è conclusa comunque senza scossoni. Per cercare di tamponare il flusso record di vendite, che ieri ha fatto precipitare del 7% i listini cinesi e ha forzato uno stop anticipato alle contrattazioni, si sono mosse direttamente le autorità di Pechino. Secondo quanto riporta Bloomberg, i fondi a controllo pubblico sono intervenuti direttamente sul mercato acquistando titoli; le autorità hanno poi fatto capire che il divieto di vendite – imposto ai grandi azionisti durante la crisi della scorsa estate – sarà prorogato oltre la naturale scadenza di fine settimana. Alcune grandi compagnie hanno poi comunicato la disponibilità di soci pesanti e management a impegnarsi in uno stop volontario alle vendite di titoli, anche per un anno.
Sulla scia di queste rassicurazioni, dopo un’apertura nuovamente in calo le Borse asiatiche si sono mosse in recupero. Shanghai, partita in forte ribasso, ha lentamente ripreso quota, tornando in terreno positivo e ha chiuso con un lieve calo a -0,26% a 3.287,71 punti. L’indice Shenzhen, che ieri ha perso oltre l’8%, archivia gli scambi in ribasso dell’1,3% a 11.468 punti. Anche Tokyo ha aperto sotto l”uno per cento, ha poi oscillato in preda alla volatilità sopra e sotto la pari per chiudere a -0,42%.
Secondo gli analisti, nonostante le immissioni di denaro contante dalla Banca centrale cinese e nonostante le rassicurazioni arrivate agli investitori stranieri, resta la grande paura determinata dal lunedì nero che ha trascinato nel baratro oltre a quelle asiatiche anche le Borse europee e Wall Street. Il governo cinese, tramite dei fondi controllati dallo Stato, è intervenuto sui mercati azionari per cercare di riportare la calma dopo il crollo di ieri. Secondo quanto riporta Bloomberg fondi pubblici stanno comprando massicciamente titoli.

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