Migranti in Alto Molise. Di Clemente: no a idiozie razziste

tiz di clementeAnche nel Molise va avanti l’attività di accoglienza dei profughi: su di essa si misura il livello di civiltà di un territorio, ma si apre una strada alla rivitalizzazione delle aree interne e per l’ occupazione, a partire da mediatori interculturali, operatori ed assistenti sociali e sanitari, esperti linguistici, insegnanti ed educatori. Per arginare le solite demenzialità razziste che qualcuno sta tentando di innestare in loco, è necessario promuovere incontri e dialoghi con i migranti, nelle scuole, nei comuni, e quant’altro.

E’ importante divulgare la conoscenza delle storie di queste persone, che fuggono dalla miseria, dalle guerre, dallo sfruttamento, dalle violenze, dall’assenza di libertà e dalla persecuzione. Di queste donne che sono, come al solito, quelle che hanno subito doppiamente le oppressioni, aggiungendosi la violenza di genere. E ricordiamoci: sono persone che fuggono da quelle condizioni disumane di cui l’imperialismo capitalistico – anche italiano – è il principale responsabile, da secoli e fino ai nostri giorni.
La loro disperazione è tale che mettono a rischio la propria vita, in mano agli ignobili trafficanti di esseri umani, su imbarcazioni dove sono ammassati come bestie, e spesso muoiono in mare: non si comprende perché non si organizzano viaggi legali e controllati. La disumana legge sulla “clandestinità” Bossi-Fini rese ancora più ricattabili i migranti a mo’ di manodopera schiavizzata: una legge fatta solo per arricchire imprenditori criminali e prendere consensi elettorali a destra, speculando sulle “paure del diverso”, che peraltro svelano l’ipocrisia del finto “cattolicesimo” dei neofascisti, rispetto ai cattolici di base molisani, attivi contro il razzismo, che cercano di ricondursi allo spirito democratico rivoluzionario e globale, del primo cristianesimo.
Nessuno nega che possono crearsi disagi, che non è facile affrontarli. Ma approfittarne per fomentare le pericolose idiozie razziste è solo volgare inciviltà, e non dà nessuna risposta: dobbiamo impedirlo anche nel Molise. Non esiste libertà di opinione per chi fa l’apologia del nazifascismo e del razzismo, come della mafia e del terrore. Ecco perché i media locali non dovrebbero dare spazio a documenti neofascisti o a sfondo razzista sulla recente immigrazione nel Molise, come fossero un’opinione legittima tra le altre. Stiamo attenti: dall’odio alla violenza razziale il passo è breve e questo vale anche nel Molise.
Tra l’altro ricordiamo che gli unici “clandestini” dovrebbero essere i capitalisti evasori e legati alla mafia, che sfruttano la manodopera migrante, e le squadracce neofasciste al loro servizio che fanno l’apologia di fascismo, che diffondono violenze: ricordiamo ad esempio che nel dicembre 2011 Casseri, militante della sede di Casapound di Firenze, sparò a caso nei mercati rionali ammazzando due lavoratori senegalesi e ferendone tre. I neofascisti, come la Lega al Nord, facendo leva sui più grezzi e bassi istinti egoistici e subumani, soprattutto in tempi di crisi e di arretramento delle coscienze, scatenano queste campagne -anche elettorali – di odio razziale, in modo da fuorviare le masse dalla vera questione: la lotta di classe di tutti gli sfruttati, italiani e migranti, uniti, contro i veri responsabili di questo disastro globale che colpisce anche il Molise, e cioè le oligarchie di banchieri e magnati, italiani e stranieri, i loro governi, il loro sistema di sfruttamento.
Secondo un detto “leggere e viaggiare guarisce dall’ignoranza fascista e dal razzismo”: si scoprirebbe quanto è demenziale ed antistorico ritenere che dentro certi confini possano starci solo le persone indigene; e che tutta la storia umana, anche quella del Molise, è stata un continuo intrecciarsi di migrazioni da cui sono nate società migliori e più ricche di culture, nuove convivenze, maggiore educazione al rispetto di chi ha un’origine diversa. Tutte cose fondamentali per costruire una società più civile, più libera, più giusta, più aperta, più florida di diversità che si confrontano e si arricchiscono reciprocamente, fondata sull’uguaglianza. Per noi la società socialista, quella vera.

IL COORDINATORE Pcl Molise
Tiziano Di Clemente

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