La cerca e cavatura del Tartufo è Patrimonio Immateriale UNESCO. Soddisfazione per l’Alto Molise

Francesco Lombardi, vicepresidente per 7 anni dell’Associazione Nazionale Città
del Tartufo che ha promosso la candidatura oggi giunta alla proclamazione a
Parigi: «Si dà valore alla cultura del tartufo e al nostro territorio. San Pietro
Avellana può fregiarsi di 2 riconoscimenti UNESCO».

La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’UNESCO. La proclamazione è avvenuta oggi, 15 dicembre 2021, durante la riunione del Comitato Intergovernativo di Parigi, seguita online in diretta dai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che è stata promotrice della candidatura e ne ha accompagnato con determinazione tutti i passaggi.

Un percorso lungo, iniziato nel 2013, che ha visto in prima linea San Pietro Avellana, il paese del tartufo del Molise, il cui Comune detiene da anni la vicepresidenza dell’Associazione Città del Tartufo. Soddisfatto ed emozionato per tale risultato è il consigliere comunale e presidente della Riserva della Biosfera MaB UNESCO Alto Molise Francesco Lombardi, vicepresidente di Città del Tartufo – rete nazionale che unisce 56 realtà e comuni legati al tartufo in Italia – dal 2014 fino all’ottobre del 2021, il quale
ha seguito con entusiasmo la diretta e i lavori che hanno sancito l’importante riconoscimento.

«Attendevamo questo momento da tantissimo tempo – dice Francesco Lombardi -.

Abbiamo lavorato per anni, con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo, per dare seguito alla candidatura, che dà valore alla cultura del tartufo e ad un mondo tradizionale che unisce i territori, come quello dell’Alto Molise con altre comunità italiane, al fine di preservare e valorizzare il prezioso fungo che identifica San Pietro Avellana e altre località del Paese».

Per dare slancio a tali convinzioni, che hanno portato la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” ad entrare a far parte della prestigiosa lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, in estate l’ex amministrazione del Comune di San Pietro Avellana, oltre ad aver dato vita al Museo del Tartufo, un museo multimediale dove scoprire ogni aspetto, dalle origini alle pratiche di raccolta, alle curiosità sul re dei boschi, ha inaugurato alla presenza di Antonella Brancadoro, direttrice dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, un murales dedicato al tartufo all’ingresso del paese, un grande dipinto in cui sono state impresse le parole “Patrimonio dell’Umanità UNESCO”.

Un murales che è stato di buon auspicio e che adesso dà il benvenuto a
quanti giungono a San Pietro Avellana, il paese della cerca e cavatura del tartufo Patrimonio dell’Umanità.

«Da oggi San Pietro Avellana e l’Alto Molise possono fregiarsi di due riconoscimenti UNESCO, che danno valore al territorio anche dal punto di vista turistico: quello relativo alla Riserva della Biosfera Alto Molise e ora per la cerca e cavatura del tartufo. Il percorso
è stato lungo – ricorda Francesco Lombardi – all’inizio la candidatura riguardava solo il tartufo e in un primo momento non è andata in porto, poi grazie all’approfondito lavoro sulla cerca e cavatura, sui saperi materiali e immateriali, il rapporto tra uomo e animale, tra uomo e ambiente, le tradizioni e l’uso delle recenti tecnologie, la sua storia e cultura, si è arrivati superare tutti gli step, all’approvazione della proposta di candidatura da parte del Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco nel 2020 e oggi alla definitiva proclamazione, un risultato straordinario, un nuovo inizio per la valorizzazione e promozione del tartufo che sicuramente avrà ricadute positive anche sul nostro territorio».

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