(Adnkronos) – Diversi esperti nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno chiesto l'esclusione di Israele dagli eventi calcistici internazionali in una dichiarazione pubblicata oggi, martedì 23 settembre. Il Consiglio ha invitato la Fifa e la Uefa, gli organi di governo del calcio mondiale ed europeo, ad adottare le misure appropriate come risposta necessaria per affrontare il conflitto in corso a Gaza. "Losport deve respingere la percezione che tutto proceda come se niente fosse", hanno affermato gli esperti. "Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie".
Israele respinge costantemente tutte le accuse mosse nell'ambito del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Paese accusa il Consiglio e i suoi relatori di essere prevenuti nei confronti di Israele. Il gruppo di esperti include relatori sui diritti culturali, sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati e sul razzismo. Hanno fatto riferimento al rapporto della scorsa settimana della commissione d'inchiesta indipendente del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha affermato che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha recentemente respinto le sanzioni contro Israele, affermando che non vi è stata alcuna violazione della Carta Olimpica. Nel caso delle sanzioni contro atleti russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina, il Cio ha citato come motivo le violazioni della Carta Olimpica. Agli atleti russi e bielorussi è stato consentito di partecipare a eventi sportivi internazionali solo come atleti neutrali. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele fuori da competizioni Uefa e Fifa? Esperti dell’Onu chiedono esclusione
Leclerc, atterraggio d’emergenza dopo Baku. E lui affitta un van… con Sainz
(Adnkronos) – La reunion che non ti aspetti, targata Ferrari. Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati protagonisti di una piccola disavventura al rientro da Baku, dove nel weekend si è corso il Gran Premio dell'Azerbaigian, vinto da Max Verstappen, con lo spagnolo, nella scorsa stagione compagno di scuderia del monegasco e oggi alla Williams, che è riuscito a strappare uno straordinario terzo posto. Il volo dei due piloti, diretto nel Principato di Monaco, è stato costretto a un atterraggio d'emergenza a causa del maltempo e così hanno dovuto affittare una macchina, o meglio un van, per raggiungere Montecarlo. Il tutto è stato documentato sul profilo TikTok di Leclerc, che ha lasciato il volante a Sainz ma non ha perso il buon umore. I due infatti hanno trascorso un viaggio in macchina tra risate, selfie e video divertenti, riuscendo a prendere la loro disavventura, tutto sommato, con filosofia. I rapporti tra Leclerc e Sainz insomma, nonostante l'addio di Carlos alla Ferrari, dove è stato sostituito, fin qui senza grande fortuna, da Lewis Hamilton, sono rimasti ottimi. E più forti anche del maltempo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Acquisti di gas e petrolio dalla Russia, Trump accusa l’Europa: cosa dicono i numeri
(Adnkronos) –
Donald Trump torna ad accusare l'Europa, colpevole di acquistare petrolio e gas dalla Russia. "Sono il presidente degli Stati Uniti ma amo l'Europa e le popolazioni europee. Le nazioni europee, tutte, dovrebbero adottare le stesse misure che abbiamo varato noi. Stanno comprando petrolio russo mentre combattono contro la Russia, è imbarazzante per loro. Devono smettere di comprare energia dalla Russia, altrimenti stiamo perdendo tutti tempo", le parole che scandisce durante il suo intervento all'assemblea generale dell'Onu.
A cosa si riferisce il presidente degli Stati Uniti? Agli acquisti, che effettivamente continuano, della quota delle forniture provenienti dalla Russia esentata dalle sanzioni della Ue. Sono, soprattutto, quelle che passano per l'oleodotto Druzhba ('amicizia', in russo) da cui attingono i paesi dell'Europa centrale che non hanno avuto il tempo, e neanche la volontà, di trovare soluzioni alternative negli ultimi tre anni: sono Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia a comprare sia gas sia petrolio e a portare denaro nelle casse di Mosca. Slovacchia e Ungheria, in particolare, hanno ancora una dipendenza dal petrolio russo pari al 100% e all’86%, e solo nell'agosto 2025 hanno speso 276 e 416 mln di euro. Ci sono altri tre Paesi europei che acquistano solo gas, Francia, Paesi Bassi e Belgio. Parigi, nello specifico, ha speso solo ad agosto 157 mln per il Gnl russo. L’Unione europea si è comunque impegnata ad azzerare la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe: stop ai nuovi contratti per il gas dal 2026 e a fine 2027 per il petrolio. In questo scenario, ad agosto 2025 l’Unione europea assorbiva l’8% delle vendite russe, mentre Cina e India contavano rispettivamente per il 40% e il 25% del mercato. La Turchia, membro della Nato, acquistava il mese scorso il 21% delle materie prime energetiche provenienti da Mosca.
Cosa hanno fermato invece le sanzioni nel settore dell'energia? Hanno introdotto un tetto sui prezzi relativo al trasporto marittimo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi e un divieto totale di effettuare operazioni su Nord Stream 1 e 2. Hanno imposto divieti riguardanti importazioni dalla Russia di petrolio greggio, prodotti petroliferi e carbone; importazioni di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio russo e provenienti da paesi terzi importazioni dalla Russia di gas di petrolio liquefatto (GPL); la fornitura di capacità di stoccaggio del gas ai cittadini russi; riesportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo negli impianti dell'UE; nuovi investimenti nei progetti di GNL della Russia; esportazioni verso la Russia di beni e tecnologie per l'industria dell'energia; nuovi investimenti nei settori energetico e minerario della Russia.
E gli Stati Uniti come si comportano? Non hanno nessun interesse a comprare energia, che hanno in abbondanza, ma continuano a comprare dalla Russia fertilizzanti, palladio e uranio-plutonio: sono beni per cui sul mercato non ci sono alternative per Washington. In estrema sintesi, l'Europa paga ancora la mancata emancipazione totale dall'energia russa, ma anche gli Stati Uniti di Trump continuano a fare i propri interessi. E quando si parla di nuove sanzioni per costringere Putin a ragionare diversamente sulla guerra in Ucraina, non si può che ripartire da qui. (Di Fabio Insenga) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
CISL Molise: Serve uno Statuto della persona nel mercato del lavoro. È il tempo del coraggio, della visione, della dignità
In un tempo segnato da transizioni profonde, da sfide globali e da un mercato del lavoro in continua evoluzione, la CISL rilancia con forza una proposta che può cambiare il destino di milioni di lavoratori e lavoratrici: uno Statuto della persona nel mercato del lavoro.
“Non basta più difendere il posto di lavoro — dichiara Antonio D’Alessandro, Segretario CISL Molise — dobbiamo difendere la persona, accompagnarla, sostenerla, valorizzarla. È questa la sfida del nostro tempo.”
Una proposta concreta, non uno slogan. La CISL, guidata dalla segretaria generale Daniela Fumarola, ha presentato una piattaforma chiara e ambiziosa:
Ø Un conto personale di apprendimento, finanziato dalla bilateralità, accessibile anche a disoccupati e autonomi.
Ø Formazione come diritto soggettivo e portatile, sostenuta da permessi studio e da un rafforzamento del Fondo Nuove Competenze.
Ø Incentivi mirati alle imprese che assumono, formano, contrattualizzano con qualità, soprattutto donne e giovani NEET.
Ø Misure per le madri lavoratrici, perché più occupazione femminile significa più crescita per il Paese.
“Questa non è assistenza — sottolinea D’Alessandro — è riformismo concreto. È costruire un reddito di dignità attraverso lavoro ben formato, retribuito e contrattualizzato. È dare risposte vere, non promesse elettorali.”
I numeri parlano, ma non bastano. A giugno 2025 l’Italia ha registrato 24,2 milioni di occupati, con un tasso di occupazione stabile al 62,9% e disoccupazione al 6,3%.
“Segnali positivi, certo — commenta D’Alessandro — ma non possiamo accontentarci. Il Mezzogiorno, le donne, i giovani, gli over 50 restano troppo spesso ai margini. Serve una visione industriale di lungo periodo, ma anche misure immediate.”
La CISL propone di abolire i tirocini extracurricolari, rilanciare l’apprendistato duale, investire negli ITS e stabilizzare le risorse del programma GOL.
“Dobbiamo rendere più conveniente assumere a tempo indeterminato — aggiunge il Segretario CISL Molise — e destinare contributi aggiuntivi a una pensione di garanzia per i giovani. È una questione di giustizia intergenerazionale.”
Contrattazione, partecipazione, fiscalità: il triangolo della dignità. Il sistema delle relazioni industriali dimostra solidità: nel primo semestre 2025 le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 3,5%, e l’Istat prevede +3,1% su base annua.
“È la prova che la contrattazione redistribuisce ricchezza — afferma D’Alessandro — ma bisogna accelerare. Vanno rinnovati tutti i contratti scaduti, a partire dai metalmeccanici. E va attuata pienamente la legge 76 sulla partecipazione, conquista storica della CISL.”
Sul fisco, la CISL propone una riduzione dell’Irpef, la detassazione delle tredicesime, e una maggiore imposizione sulle grandi rendite.
“Serve una fiscalità giusta — insiste D’Alessandro — che premi chi lavora e sostiene le famiglie. Basta con i condoni e le scorciatoie. Vogliamo investimenti su sanità, scuola, casa, pubblico impiego e pensioni.”
Riformismo, non piazza. Mentre altri sindacati annunciano mobilitazioni, la CISL sceglie il confronto.
“Non rincorriamo la piazza per principio — chiarisce D’Alessandro — ma vogliamo negoziare avanzamenti concreti. Avanzare proposte, costruire soluzioni, questo è il nostro metodo. E oggi, questo vuol dire mettere alla prova le parole della premier Meloni sul Patto della responsabilità.”
L’unità sindacale? Sì, ma con contenuti. “La CISL è pronta a una nuova stagione di rapporti unitari — conclude D’Alessandro — ma dentro un campo riformista chiaro, praticabile, fondato su valori irrinunciabili: autonomia dai partiti, primato del contratto, protagonismo dei lavoratori. L’unità serve se dà più forza alle battaglie, non se si riduce a sfilare insieme in piazza.”
Antonio D’Alessandro Segretario CISL Molise “È il tempo della persona. È il tempo del coraggio. È il tempo della CISL.”
Evento Sabato al Borgo/FdI critica metodo e merito programmatico
In seno alla seduta odierna della Commissione Consiliare CENTRO STORICO, convocata per l’organizzazione dell’evento SABATO AL BORGO in programma il prossimo 27 settembre, il Gruppo Consiliare di FdI desidera esprimere con chiarezza la propria posizione critica nel metodo e nel merito programmatico dell’evento. I Consiglieri di FDI, nel metodo ribadiscono con fermezza il totale dissenso per il mancato coinvolgimento non solo delle forze consiliari presenti nell’Assise civica, ma anche dei tanti commercianti e residenti, insieme ai comitati presenti ed espressione viva proprio del borgo cittadino, che si sono visti esclusi dalle scelte programmatiche previste. Non solo!
I tempi sono eccessivamente ristretti e poco rispettosi delle dinamiche promozionali che invece andavano implementate. A pochi giorni dall’evento, ancora non si sa nulla. Molto grave! Nel merito il Gruppo di FdI critica il taglio culturale dato o “pseudo/dato” poichè improntato su un concetto di diversità che più che includere…divide. lnoltre, sottolineiamo come non vi sia stata chiarezza né nella cessione del patrocinio né nella definizione della programmazione dell’evento. Questa mancanza di trasparenza genera difficoltà nel garantire coerenza e qualità all’intera iniziativa. Riteniamo fondamentale che gli eventi promossi nel cuore della nostra città rispettino la loro natura, valorizzando la storia, l’arte e le tradizioni che ci appartengono. Inserire contenuti non pertinenti e non coinvolgenti, rischia di svilire l’intero progetto e di compromettere la qualità e l’identità dell’offerta culturale offerta alla cittadinanza e ai visitatori.
Il gruppo conferma il proprio impegno a sostenere esclusivamente iniziative, come fatto in passato, che rispettino questa visione, contribuendo così a mantenere alta la dignità e la coerenza delle attività nel centro storico.
Il Molise scende in campo con Plastic Free: 10 appuntamenti per il Sea & Rivers
Torna l’onda blu dei volontari Plastic Free: il 27 e 28 settembre si svolgerà in tutta Italia “Sea & Rivers”, il grande evento dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua, promosso da Plastic Free Onlus, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con MINI Italia. Saranno 10 gli appuntamenti in Molise, distribuiti tra sabato e domenica, che coinvolgeranno le province di Campobasso e Isernia, grazie all’impegno dei referenti territoriali e alla partecipazione attiva dei volontari.
“Sono orgoglioso di rappresentare una regione che risponde sempre presente agli eventi nazionali, i più importanti per la nostra associazione – dichiara Giuseppe Fabbiano, referente regionale Plastic Free Molise –. Il mio grazie va ai referenti, che con passione dedicano tempo all’ambiente, all’associazione ma anche a sé stessi. Dieci eventi in una regione piccola come il Molise dimostrano che siamo sulla strada giusta: cresce il numero di volontari e aumentano le attività concrete. Sarà un weekend di clean up, passeggiate ecologiche e raccolte mozziconi, da vivere insieme per prenderci cura del nostro territorio e del nostro mare”.
Sabato 27 settembre si terranno iniziative di clean up a Civitacampomarano e Roccasicura, mentre a Termoli i volontari si dedicheranno alla raccolta dei mozziconi di sigaretta, rifiuto piccolo ma altamente inquinante.
Domenica 28 settembre l’attività sarà ancora più intensa, con azioni di pulizia a Guglionesi, Campomarino e Rotello, oltre che a Rocchetta a Volturno e Isernia. A Bojano, invece, si svolgerà una raccolta dedicata esclusivamente ai mozziconi.
“In un momento storico in cui i mari stanno soffocando sotto il peso dei nostri scarti, Sea & Rivers rappresenta un grido collettivo di speranza e di azione – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus –. Le nostre iniziative dimostrano che invertire la rotta è ancora possibile. In appena sei anni, abbiamo organizzato più di 8.800 appuntamenti in Italia, rimuovendo oltre 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ora è il momento di fare ancora di più”.
Al centro dell’azione di Plastic Free c’è la lotta alla plastica: secondo le previsioni, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, con conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per la stessa catena alimentare umana. Si stima che l’80% della plastica presente nei mari provenga da fonti terrestri, in particolare dai fiumi, che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. In Italia, un monitoraggio condotto su 12 fiumi ha rivelato che l’87% dei rifiuti fluviali contiene plastica, di cui oltre il 38% è plastica monouso.
Non si tratta solo di un problema visibile e ambientale. Studi scientifici recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani, a conferma della pervasività di un’emergenza che riguarda non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica.
Anche quest’anno MINI Italia rinnova il suo supporto all’iniziativa con il progetto “MINI for the Planet”, che esprime l’impegno concreto del brand per la salvaguardia dell’ambiente, condividendo con Plastic Free i valori di responsabilità e partecipazione attiva.
“Invitiamo tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni, le scuole e le imprese a unirsi a noi – aggiunge De Gaetano –. Basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi
Plastic Free Onlus è un’associazione di volontariato nata nel 2019 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo dell’inquinamento da plastica. In pochi anni è diventata una delle realtà più attive in Italia in ambito ambientale, grazie a una rete capillare di referenti territoriali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia in tutto il Paese.
Valle d’Aosta, Turcato (Confindustria): “Serve governo regionale stabile, no a cambio continuo”
(Adnkronos) – "Chiediamo che la politica svolga il suo compito nel miglior modo possibile, che finalmente si trovi un governo stabile, visto che purtroppo negli ultimi anni la Valle d'Aosta è stata vittima di un cambio continuo di governance. E quindi ora serve la stabilità, per noi è importante avere un unico interlocutore, dal presidente fino agli assessori. Per noi portare avanti un progetto con una persona, e arrivare alla 'chiusura', alla conclusione, con la stessa persona, è fondamentale. Se ogni sei mesi-un anno invece cambiamo interlocutore ovviamente si riparte da capo con perdita di tempo, denaro e tutto quello che ne consegue". Questo l'appello, lanciato alla politica da Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d'Aosta, intervistato da Adnkronos/Labitalia, in vista delle elezioni regionali in programma domenica 28 settembre. Le criticità delle infrastrutture Secondo Turcato il primo problema per le imprese valdostane sono le infrastrutture. "Il tema industriale fondamentale degli ultimi anni nella nostra regione -spiega- sono le infrastrutture. In Valle d'Aosta per 'N' motivi ci sono problemi importanti di infrastrutture, che non si limitano solo al traforo del Monte Bianco, che è una sorta di 'must' per noi. Da quando sono diventato presidente portiamo avanti la battaglia che vorrebbe la realizzazione della seconda canna, cioè il raddoppio rispetto al tunnel esistente. Ma anche le problematiche relative ad autostrada, ferrovia, aeroporto e non ultimo la frana che incombe a Quincinetto, mettono in seria difficoltà il futuro delle aziende valdostane", sottolinea. E Turcato ricorda che sul traforo del Monte Bianco "è da più di due anni e mezzo che portiamo avanti questo dialogo con tutte le varie istituzioni, dall'Europa fino al comune di Aosta, per quanto riguarda il raddoppio. Riteniamo che le manutenzioni straordinarie che sono state auspicate per 18 anni più uno, ma visto le prove di questi anni si sta ipotizzando 36 anni di attività con importanti esborsi economici, secondo noi non è la soluzione. Questo perché tra 40 anni praticamente ci troveremmo un tunnel comunque vecchio e che non soddisferà le normative che via via si susseguiranno a livello europeo, compresa quella che prevede il declassamento dei tunnel 'monocanna'. E di conseguenza ci ritroveremmo con un tunnel che non può essere utilizzato praticamente da nessuno", sottolinea. Le criticità per le imprese riguardando anche gli altri mezzi di trasporto. "Per quanto riguarda l'aeroporto, ci stiamo attivando con la parte privata della società, che ne detiene il 51% mentre il 49% è pubblico, per dargli una mano, per trovare dei partner. In questo caso compagnie di bandiera o compagnie di charter, ovviamente non quelle grosse, non Lufthansa, ma quelle piccole, perché l'aeroporto di Aosta può al massimo far atterrare e ripartire voli con 100 posti a sedere, forse anche meno adesso". E Turcato sottolinea che "l'aerostazione a oggi vede un ritardo di quasi due anni e mezzo sulla consegna, c'è un terminal che piccolino è dir poco. E il terminal che doveva essere consegnato nel 2024, forse verrà consegnato nel 2026-27", aggiunge. E il presidente degli industriali valdostani avverte: "Fondamentalmente se il luogo comune parla di Valle d'Aosta -spiega-come una regione tipicamente turistica, lo devo smentire perché comunque la parte industriale fa la 'padrona'. Quindi noi ci aspettiamo che le aziende vengano messe nelle condizioni per poter competere. Oggi abbiamo un sistema che è veramente in difficoltà, dal manifatturiero al tessile ad altri comparti. Io vengo dalla estrazione del siderurgico, e il settore siderurgico è in una condizione molto difficile, e quindi mi aspetto che in questi cinque anni futuri chiunque si troverà a governare la Regione guardi con un occhio verso un futuro prossimo e non verso l'oggi o addirittura ieri che poco conta", sottolinea Turcato. L'allarme dazi "Se alcuni credono che l'effetto dei dazi toccherà poco la Valle d'Aosta -lancia l'allarme Turcato- si sbaglia perchè nel sistema industriale è già arrivato e ci aspettiamo ulteriori peggioramenti se le cose non cambiano. Se l'Europa non farà quello che deve fare, se l'America non torna indietro sui suoi passi, vediamo un autunno preoccupante. Il mercato in questo momento di transizione, con Trump che la mattina fa un proclama, il pomeriggio un altro, la sera un altro ancora, ha portato al blocco degli investimenti. Ovviamente parliamo di investimenti importanti e che vanno a filiera, a toccare quasi tutte le aziende della Valle d'Aosta. Dall'automotive, dove abbiamo aziende che sono in difficoltà, che non riescono a stare sul mercato o a entrarvi, aziende che stanno delocalizzando, aziende come la Cogne Acciai che ha chiesto la cassa integrazione per quasi mille dipendenti". "I dazi Usa -rimarca Turcato- purtroppo stanno impattando sulle nostre imprese, perché hanno anche un duplice fattore di rischio. Uno è il dazio diretto, che può portare all'impossibilità a esportare. Nel mio caso di specie, l'acciaio, è al 50%, e noi abbiamo come Cogne un cliente che è Apple a cui forniamo parte dell'acciaio di telecamere, microfoni, auricolari. Ovviamente se oggi costa un euro, e domani invece costa un euro e 50, questo ci taglia fuori", sottolinea. E infine, continua Turcato, "che alcuni si dimenticano che i dazi hanno provocato anche questo calo del valore del dollaro, quindi una differenza di potere d'acquisto tra euro e dollaro, e di conseguenza oggi comprare per noi europei diventa sempre più difficile", conclude. (di Fabio Paluccio) —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Isernia: “Voci sotto le Stelle”, un viaggio nel canto lirico tra Opera, Operetta e Classica
Giovedì 25 settembre 2025 alle ore 18.30, il Chiostro di Palazzo San Francesco (Palazzo Comunale) accoglierà il pubblico per “Voci sotto le Stelle”, un recital lirico inserito nel cartellone del Settembre Isernino e promosso dal Comune di Isernia – Assessorato alla Cultura, dalla Pro Loco Città di Isernia e dall’Associazione Culturale Musica Cultura e Territorio.
Protagonisti della serata saranno il mezzosoprano Alessandra Della Croce, il tenore Paolo Bartolucci e il pianista Simone Sala, in un programma che rappresenta un omaggio al Belcanto e alla tradizione musicale europea tra Ottocento e primo Novecento.
Il concerto sarà un vero e proprio viaggio nel mondo del Canto Lirico, dal melodramma alle composizioni vocali da camera, dalla romanza da salotto alla canzone classica italiana e napoletana dei primi del ’900, senza dimenticare le contaminazioni con operetta, zarzuela e lied. Un repertorio che ha reso celebre la musica italiana ed europea nel mondo e che, attraverso le voci e il pianoforte dei tre artisti, prenderà nuova vita con brani di Verdi, Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Tosti, De Curtis e altri grandi autori.
La cornice del Chiostro offrirà un’atmosfera intima e suggestiva, ideale per una serata che vuole emozionare e avvicinare il pubblico al fascino della grande musica.
In caso di condizioni meteo sfavorevoli, il concerto si terrà all’interno del Palazzo Comunale (primo piano).
Ingresso libero.
Hideo Kojima presenta OD: Knock, il nuovo progetto horror su Xbox
(Adnkronos) – Il visionario autore di Metal Gear e Death Stranding ha svelato al Tokyo Game Show 2025 il primo trailer di OD: Knock, un’esperienza che promette un terrore inedito. Il gioco, sviluppato con il supporto di Microsoft e in Unreal Engine, porta sullo schermo attrici e attori del calibro di Sophia Lillis, Hunter Schafer e Udo Kier, intrecciando cinema e videogioco in un linguaggio che solo Kojima sembra in grado di orchestrare. Durante lo streaming “Kojima Productions: Beyond the Strand”, il game designer giapponese ha mostrato le prime immagini di OD, sottotitolato Knock. Un dettaglio non casuale: il trailer è attraversato dal suono inquietante di un bussare insistente, che diventa metafora della paura stessa. “Il mio timore più grande è il colpo, il bussare improvviso. È quello il terrore su cui voglio lavorare”, ha spiegato Kojima sul palco. Il filmato introduce il personaggio di Sophia Lillis, alle prese con una misteriosa casa dove un’antica maledizione sembra essersi risvegliata dieci anni dopo un evento traumatico. Munita di una carta rossa, la protagonista apre una porta segreta e trova un altare di candele, alcune delle quali richiamano in modo disturbante i celebri “bambini” di Death Stranding. La tensione cresce fino all’arrivo di una figura oscura che la afferra brutalmente, mentre un rumore simile a un contatore Geiger scandisce il crescendo. Sul piano tecnico, OD segna la prima collaborazione tra Kojima Productions e Xbox Game Studios. Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha definito il progetto “qualcosa di unico, audace e profondamente riconoscibile come opera di Kojima-san”. Ha inoltre sottolineato come il supporto tecnico di Xbox sia stato fondamentale non solo per la resa visiva, ma anche per le soluzioni dietro le quinte. Al momento i dettagli sulla trama restano avvolti nel mistero, ma una cosa è certa: Kojima non ha paura di alzare il livello. “È un gioco davvero spaventoso”, ha avvertito con un sorriso. “Probabilmente vi farà fare la pipì nei pantaloni.” —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Saia, Castrataro e Paglione fanno fronte comune: nuova vertenza unitaria per la difesa della sanità pubblica
“Lo smantellamento della sanità pubblica è una condanna per il futuro delle nostre comunità”. È il
messaggio condiviso dal sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia,
dal sindaco di Isernia, Piero Castrataro, e dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione.
In vista del nuovo tavolo tecnico ministeriale a Roma, a cui parteciperanno i commissari alla sanità
del Molise, Bonamico e Di Giacomo, i tre primi cittadini si presentano uniti per ribadire il loro
impegno in difesa della sanità pubblica.
“È necessaria una nuova vertenza per non morire come quella che fu organizzata nel 1993 – ha
commentato Saia – Questa volta non deve essere un’iniziativa relegata all’Alto Molise, ma deve
coinvolgere tutta la provincia di Isernia. Non si tratta di polemiche strumentali, stiamo parlando di
esigenze essenziali per la sopravvivenza dei nostri territori. Attendiamo l’esito del tavolo
ministeriale, ci auguriamo sia maturata in questi giorni un’idea diversa di sanità nei territori
interni”.
“Noi sindaci – ha detto Castrataro – dobbiamo fare fronte comune insieme a tutti i cittadini perché
gli ospedali di Isernia e Agnone vanno salvati. Il laboratorio di emodinamica del ‘Veneziale’ è
importantissimo: con numeri significativi salva vite e genera mobilità attiva. Il ‘Caracciolo’ è
fondamentale per servire un’area disagiata che ha delle caratteristiche orografiche che rendono
difficili interventi rapidi. Non ci tiriamo indietro e ribadiamo ai tecnici dei tavoli romani che i nostri
territori hanno bisogno di una sanità pubblica di qualità per salvare il futuro di tutti.”
“Il diritto alla salute sancito dal nostro ordinamento – ha spiegato Paglione – riconosce l’accesso
alle cure per tutti. E allora, in questa prospettiva, anche i cittadini delle aree interne devono vedersi
riconosciuto il sacrosanto diritto a restare in questi territori, un diritto che nessuno deve negare. Il
problema della sanità non riguarda solo Capracotta e Agnone, ma anche Isernia: c’è dietro un
disegno preciso di smantellamento della sanità pubblica. È il momento di dire basta e di riaprire una
vertenza vera che coinvolga tutti.”











