martedì, Luglio 8, 2025
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Criticità ed azioni di messa in sicurezza della Zona Industriale, Esposito presenta Odg in Consiglio comunale

“Ho voluto predisporre e presentare, con il favore dei componenti dell’Opposizione, un Ordine del Giorno con ad oggetto: “Rilievo criticità ed azioni di messa in sicurezza ed operatività funzionale della Zona Industriale”- a margine del Consiglio comunale del 29 luglio Domenico Esposito portavoce consiliare di FI ha presentato Odg.

L’ho fatto in questo consiglio – afferma il consigliere Esposito – in maniera contestuale alla presentazione delle Linee di Governo della Città, dove si dedicano solo poche righe ad una zona fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra Città!

Proposte …no proteste…continuerò su questa linea amministrativa, nell’interesse dei Cittadini campobassanine nel rispetto del mandato amministrativo a me affidato!”

Nell’Ordine del Giorno si chiede la costituzione di un Gruppo di Lavoro Bipartisan, che possa operare in maniera produttiva ed efficace alla predisposizione di proposte funzionali per la discussione nelle competenti Commissioni Consiliari di quegli atti funzionali alla realizzazione di iniziative produttive per l’insediamento industriale e commerciale segnalato.

E – continua l’Odg- si impegna il Sindaco e tutti gli Assessoriati competenti a mettere in campo azioni coordinate d’intervento funzionale, riconducibili alla progettazione, realizzazione e dattuazione din un Piano di rilancio e sviluppo della Zona Industriale della nostra città Capoluogo di regione, che tenga conto delle istanze di tutti, nell’interesse collettivo.

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Parcheggiatore abusivo e guardiamacchina, sanzionate tre donne termolesi

I Carabinieri della Stazione di Termoli, nel corso del fine settimana, in orario mattutino, hanno effettuato una serie di mirati servizi in area portuale, al fine di porre argine al fastidioso fenomeno del “parcheggiatore abusivo e/o guardiamacchina”, che diversi residenti avevano lamentato.
Nel corso dei controlli, tre donne del posto sono state sanzionate ex art. 7 comma 15 bis del C.d.S., per essere state sorprese mentre esercitavano la accennata attività e risultate poi sprovviste della prescritta autorizzazione.
All’infrazione accertata consegue una sanzione pecuniaria di euro 771,00 che potrebbe essere inasprita in caso di recidiva.

I controlli disposti dal Comandante della Compagnia Carabinieri proseguiranno con costanza e sono volti alla prevenzione dei reati predatori e contro il patrimonio, specie furti di autovetture lasciate in sosta sulla pubblica via, fenomeno per il quale si richiede a tutti i cittadini di segnalare tempestivamente le persone sospette notate e non a distanza di ore se non l’indomani e dall’altro alle vittime di recarsi immediatamente negli uffici competenti per sporgere la denuncia, al fine di agevolare il lavoro dei Carabinieri nell’ipotesi in cui vengano avanzate richieste di dazioni di danaro.

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Servizi preventivi di controllo del territorio: denunciato giovane per possesso di stupefacente

Senza soluzione di continuità i servizi preventivi di controllo del territorio, che la Compagnia Carabinieri di Termoli mette in campo, mediante il coordinamento delle pattuglie sul territorio, per la vigilanza delle maggiori vie di comunicazione, e garantire quella cornice di sicurezza agli eventi eno-gastronomici e folkloristici in svolgimento nei vari comuni di competenza.

L’attenzione è stata rivolta in maniera più significativa alla guida in stato di ebbrezza, con l’impiego di etilometro e precursore.

Nel corso del fine settimana, le pattuglie della Sezione Radiomobile, nel corso dei consueti servizi d’istituto, nell’effettuare i vari Posti di Controllo, hanno sottoposto ad accertamento preliminare con precursore “Alcoblow” 15 giovani conducenti, che sono risultati tutti negativi e per i quali non si è reso necessario procedere a successivo accertamento etilometrico al fine di verificare la quantità di sostanza alcolica contenuta nel sangue. Ottimo lo scopo deterrente del servizio effettuato sul lungomare nord e sull’arteria principale del centro cittadino.

L’attività di prevenzione e repressione legata al mondo delle sostanze stupefacenti ha consentito ai Carabinieri della Stazione di Campomarino di individuare un giovane termolese che in zona lido aveva indosso una piccola quantità di sostanza stupefacente del tipo “eroina”. La successiva attività perquisitiva estesa all’abitazione del ragazzo, consentiva di rinvenire altra sostanza della medesima tipologia, suddivisa in dosi pronte per il verosimile smercio al dettaglio. Per il giovane è scattato il sequestro della sostanza e il deferimento all’Autorità Giudiziaria di Larino.

I veicoli controllati sono stati 85 e tutti i conducenti sono risultati in regola con le norme sancite dal Codice della Strada, anche in ragione delle ultime novelle normative. Nell’espletamento dei controlli sono state effettuate anche 5 perquisizioni personali e veicolari.

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Banca d’Italia: concorso per assunzione di 5 assistenti – profilo tecnico

La Banca d’Italia, con sede a Roma, ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione di cinque Tecnici. Le domande di ammissione al concorso per Tecnici dovranno essere presentate esclusivamente online entro le ore 16,00 del giorno 30 luglio 2019.

Requisiti:
Possono partecipare al concorso della Banca d’Italia i candidati in possesso dei requisiti di seguito riassunti:
– cittadinanza italiana o di Stato membro dell’Unione Europea o di altre categorie previste dal bando;
– età non inferiore agli anni 18;
– idoneità fisica alle mansioni;
– godimento dei diritti civili e politici;
– non aver tenuto comportamenti incompatibili con le funzioni da svolgere in Banca d’Italia.

Ai candidati si richiede inoltre il possesso di uno dei seguenti titoli di studio:
– diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale conseguito con un voto di almeno 80/100 o 48/60;
– diploma di Istituto tecnico superiore conseguito successivamente al diploma di istruzione secondaria di secondo grado oppure esperienza lavorativa documentabile della durata di almeno 2 anni, maturata dopo il conseguimento del diploma e comunque successivamente al 31 dicembre 2013, in attività di lavoro dipendente o autonomo nel campo della supervisione e/o manutenzione di apparati produttivi industriali.

BANDO

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Carrese San Martino: identificati e denunciati due giovani

Nell’ambito dei servizi di ordine pubblico e sicurezza disposti dal Questore, espletati lo scorso 30 aprile in occasione della Carrese di San Martino in Pensilis, la Polizia di Stato ha identificato e deferito all’A.G. due giovani del posto, che, inosservanti alle regole di safety imposte dalle autorità preposte, percorrevano il tracciato durante la corsa a bordo di uno scooter. 

Oltre a contravvenire al divieto assoluto di transitare sull’intero percorso della gara, imposto da specifiche ordinanze sindacali del citato Comune, i due si erano anche prodigati nel rendere il più possibile difficoltosa la loro identificazione e quella del proprio mezzo, indossando un passamontagna e oscurando la targa del motorino con del nastro adesivo, ponendo in essere un comportamento pericoloso sia per i partecipanti alla gara che per gli spettatori. 

Al termine di un’accurata attività di indagine della Digos, si è giunti all’identificazione dei due giovani che sono stati denunciati alla competente A.G. per i reati – in concorso – di cui agli artt. 490 c.p. (occultamento di atti veri), 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) e art. 5, Legge 22.5.1975 n. 152 (norma a tutela dell’ordine pubblico che vieta l’uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico e/o nel corso di manifestazioni).

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Nominato CDA Molise Acque, Amicone (UILTemp): “Adesso procedere alle assunzioni”

“Finalmente, a distanza di anni, l’Azienda Speciale Molise Acque ha una governance politico-amministrativa completa e nel pieno delle sue funzioni”. Così il segretario regionale della UILTemp Molise, Marco Amicone.

“Dopo un interminabile regime commissariale, con la nomina da parte del Presidente del Consiglio Regionale dei commissari Donato Mastropietro e Carlo Di Nicola, il Commissario/Presidente Giuseppe Santone potrà attuare quella riforma dell’Ente ormai attesa da anni, spesso annunciata,m ma non ancora avviata”.

“Ci auguriamo, prima di tutto, che il nuovo CDA, a cui vanno i nostri migliori auguri, proceda nella contrattualizzazione di quanti hanno vinto la selezione bandita un anno fa e portata a conclusione dall’Azienda lo scorso anno, ma a cui non si è dato seguito, continuando ad usare lavoratori in somministrazione, negando un diritto acquisito ai vincitori”.

“Assumendo chi si è posizionato utilmente nelle graduatorie, l’Azienda risparmierebbe diverse migliaia di euro, oggi ancora spese per pagare un’agenzia esterna che somministra lavoratori. Risorse che, certamente,  tornerebbero utili per altre attività strategiche dell’Ente in una sua fase non troppo florida”.

“Dunque, proseguono dal Sindacato, tra problemi di impianti, di straordinari vietati ai somministrati e qualche causa di lavoro, chiediamo che prima della pausa estiva il nuovo CDA dedichi attenzione a quelle 50 persone che fino ad oggi hanno atteso rispettosamente e dignitosamente un contratto che spetta loro, ma fin ora negato per qualche motivo di opportunità politica o gestionale, oggi non più esistente”.

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Sistema Sanitario Regionale/ Cgil: la risposta deve essere politica

Il quadro generale della Sanità molisana, frutto sicuramente di scelte approssimative adottate negli scorsi anni che eufemisticamente e benevolmente si possono definire poco oculate, rischia di essere oltremodo compromesso dall’annuncio dell’anomala proposta di Regionalismo differenziato che facendo venire meno alcuni principi cardine di solidarietà nazionale minerebbe ulteriormente, per derivazione di poco auspicabili scelte politiche centrali, una situazione già devastata da ataviche mancanze di programmazione e organizzazione regionale.

La CGIL nelle scorse settimane ha provato, con diverse iniziative e con la grande manifestazione di Reggio Calabria del 22 giugno, ad alzare il livello di attenzione sui rischi che potrebbero acutizzarsi in alcuni settori. L’ex senatrice della Repubblica Nerina Dirindin proprio nel corso di una delle iniziative proposte dalla CGIL Regionale, ha evidenziato che il sistema sanitario nazionale, così come era stato concepito, rischia di essere il termometro rilevatore di un disegno, ormai nemmeno tanto occulto, per lo smantellamento definitivo del welfare pubblico e di ampi pezzi di stato sociale.

La CGIL più volte ha ribadito che trasformare la salute in merce per trarne semplice profitto, mina alla base il concetto fondamentale di diritto universale. rilanciato il concetto richiamato spesso anche nell’ultimo congresso nazionale CGIL, che la salute si tutela in maniera universale e costituzionale, perché ciascuno la finanzia secondo le proprie possibilità e ciascuno ne usufruisce secondo il proprio bisogno. La salute, in questa accezione, è un costo che può diventare un bene e un investimento in termini di diffusione collettiva anche di un sistema organizzato di prevenzione e quindi questo è un settore che va necessariamente implementato e governato da una politica nobile e di alto livello.

Da questo punto di vista, constatare che ci sono movimenti spontanei e comitati che preoccupati dalle ricadute dei tagli indiscriminati protestano in maniera legittima e accorata, è senz’altro un segnale di esasperazione che va raccolto e interpretato. Bisogna decifrare bene, però, i messaggi che arrivano da più parti e che parlano di mantenere fuori la politica (…e i sindacati ? !) da queste più o meno riuscite manifestazioni. Per conto nostro è proprio la politica che va coinvolta e che deve assumersi la responsabilità della programmazione, dell’individuazione dei bisogni e delle risposte adeguate per assicurare diritti a tutti.

In questi anni, sia in ambito nazionale che in ambito locale, abbiamo visto quali sono stati gli schieramenti (in verità trasversali…) che hanno favorito il progressivo depauperamento della sanità pubblica ma non è questo il momento di proporre inutili e strumentali processi popolari ai diversi interpreti politici perché è opinione diffusa che tanti sarebbero gli imputati e pochi gli assolti. Se dovessero esserci risvolti giudiziari rilevanti e conseguenti colpevoli, se si certificano intrecci e collusioni tra diversi soggetti, proviamo a chiedere magari che vengano fatte le dovute indagini dagli organi preposti e che venga punito chi deve essere punito.

Noi, in questo momento, dobbiamo assumerci il compito di sollecitare la POLITICA. E la politica, tutta la politica a 360°, deve essere richiamata ora alle proprie responsabilità per tirare fuori cittadini e lavoratori da questo imbarazzante stato di empasse dal quale, evidentemente, non si esce ricorrendo a commissari e graduati di turno che devono impiegare parte del loro tempo solo per calarsi nella nostra complicata realtà e per adottare piani regionali fallimentari come accade ormai da tredici anni a questa parte in Regione con un dubbio profilo di legittimità : lo stato che per tredici anni commissaria se stesso e che grazie a questa azione evita il confronto con parti sociali, con la politica stessa, con sindaci, amministratori locali e con le organizzazioni professionali senza produrre alcun risultato di rilievo andrebbe redarguito e rimosso in tempi rapidissimi a tutti i livelli e in tutte le sue componenti…..altro che tredici anni !

Iniziamo a dire, magari tutti insieme, che non è la politica che deve restare fuori dalle scelte in materia sanitaria ma che vanno eliminate – ora e per sempre – la SPARTIZIONE e la LOTTIZZAZIONE politica e che va incentivata, questo si, anche attraverso una organizzata spinta della volontà popolare, una buona politica sui diritti essenziali e costituzionali in materia di sanità concepita come servizio pubblico e universale a prescindere dal colore del rappresentante di turno locale o nazionale che la propone. sbando della sanità molisana, come precedentemente accennato, ha radici antiche ed è tristemente accomunato a quello di altre Regioni collocate nel bistrattato mezzogiorno del Paese.

Bene ricordare che, in più di una occasione, le vicissitudini della gestione dell’intero sistema regionale sono state oggetto di varie attenzioni (più spesso giornalistiche che giudiziarie) e anche di interventi che hanno avuto un risalto mediatico nazionale. Basti pensare alle tuonanti dichiarazioni degli scorsi anni del Governatore campano De Luca che, poco dopo il suo insediamento, parlando del piano ospedaliero campano, aveva evidenziato l’anomala “migrazione” dei suoi conterranei verso il nostro Molise e in particolare verso una struttura situata in zona di confine interregionale. stessi dubbi, riferiti in quel caso alla mobilità passiva campana, sono venuti a tanti di noi allorquando, con interpretazione ondivaga delle direttive del (giustamente) vituperato decreto Balduzzi, venivano smantellati interi pezzi di Sanità PUBBLICA – eclatante l’esempio del reparto di neurochirurgia dell’Ospedale “A. Cardarelli” di Campobasso – mentre proliferavano i posti letto – sempre PUBBLICI- presso la stessa struttura oggetto delle colorite ed eclatanti attenzioni del Presidente regionale campano.

La notizia di questi giorni dell’affossamento definitivo della Neurochirurgia molisana con tutto ciò che ne consegue per terapie salva vita nelle quali il tempo non è una variabile trascurabile la dice ancora più lunga sulla necessità di programmare uno sforzo collettivo straordinario. Oggi forse, dopo le ripetute e dovute analisi, sarebbe il caso di proporre la costituzione di quel blocco sociale che orienti le azioni della politica in maniera tale da evitare che i decisori regionali pro tempore siano condizionati da potentati economici locali che hanno interessi contrastanti rispetto a quelli che dovrebbe invece garantire un sistema pubblico e universalistico in materia sanitaria e di diritto alla salute. Nei giorni scorsi abbiamo proposto una sorta di moderno compromesso storico nel nostro Molise che, fuori dalle beghe di parte che poco interessano cittadini e lavoratori molisani, provi a trovare una sintesi per interventi urgentissimi da operare (e/o da sollecitare) nella nostra Regione in drammatica crisi occupazionale e sociale. Comprendiamo che la parola compromesso storico presuppone maggiore tempo per la sua messa in atto e forse un background di altro e alto spessore.

Quindi rilanciamo la proposta di un più semplice, necessario, irrimandabile e praticabile patto di non belligeranza temporaneo tra attori e comparse dei diversi schieramenti che prenda forma a partire dai Consigli monotematici sulla SANITA’ e sul LAVORO che dovrebbero caratterizzare il lavoro politico dei prossimi giorni. Immediatamente vanno condivise e rilanciate in tutte le sedi con una platea più vasta possibile, iniziative fruibili sul territorio in attesa di una riorganizzazione strutturale dell’intero sistema sanitario, facendo leva anche sulla possibilità di ottenere deroghe normative rispetto a cosa deve significare avere nel medio/lungo periodo un ospedale specialistico di secondo livello considerata la dimensione e la struttura orografica della nostra amata regione che è afflitta anche da drastici problemi infrastrutturali che complicano la mobilità e lo spostamento delle persone e quindi dei pazienti. Bisogna inoltre programmare in maniera condivisa (possibilmente non campanilista) e rendere esigibile, nell’immediato, quel poco che di buono è stato fatto in termini di Patto per la salute e su come può essere declinato concretamente nella nostra realtà regionale; bisogna rendere fruibili per tutti i cittadini i contenuti positivi riportati dal Piano Nazionale in termini di liste di attesa; bisogna in tempi brevi capire che idea si ha della medicina territoriale e prevedere un suo potenziamento che dia una indicazione certa sull’apertura e le competenze affidate alle case della salute che devono essere rese funzionali grazie a personale qualificato e apparecchiature adeguate per rispondere ai bisogni reali delle persone che, nonostante tutto, scelgono ancora di vivere in Molise; bisogna creare un sistema di regole certe per la tutela omni comprensiva del malato certificato per evitare che dopo la visita specialistica ci siano ulteriori rimandi a tortuosi iter di richieste e approfondimento (che spesso alimentano i “viaggi dell speranza”) per la determinazione delle diverse patologie, sopratutto di quelle gravi e complesse.

Bisogna scongiurare, come giustamente richiamato dall’ordine dei medici, che improvvisati desiderata che non considerano la drammatica e (sicuramente) deprecabile condizione in termini di dotazione organica e standard di qualità e sicurezza di alcune strutture e reparti, aumentino il rischio clinico e mettano oltremodo a repentaglio la salute e la vita dei diversi pazienti. La CGIL del Molise è interessata a condividere con una platea ampia di lavoratori, cittadini, sindaci, amministratori a vario livello azioni straordinarie per il rilancio di una piattaforma complessiva sui temi della sanità pubblica e integrata e per focalizzare l’attenzione della politica e degli organismi preposti su obiettivi territoriali precisi, tangibili e immediatamente raggiungibili come quelli sopra elencati.


Il segretario generale della CGIL Cdlt Molise Paolo De Socio

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“Quando il Molise fermò il nucleare”, presentazione del libro di Camporeale e Gallo

Giovedì 1 agosto 2019, con inizio alle ore 18.30, presso la sala Consiliare del Comune di Termoli si terrà la presentazione del libro “Quando il Molise fermò il nucleare” scritto da Aldo Camporeale e Enzo Gallo, pubblicato dall’Editore Solfanelli.


Saranno presenti, oltre agli autori: Francesco Roberti, Sindaco di Termoli; Rossano Pazzagli, docente di Storia del Territorio e dell’Ambiente all’Università degli Studi del Molise; Michele Marone, Presidente del Consiglio Comunale di Termoli; Antonella Salvatore, giornalista e collaboratrice Ansa.


Dalla protesta contro le centrali nucleari che il Governo voleva costruire in Molise a cavallo fra gli anni settanta e gli anni ottanta, il libro arriva fino ai giorni nostri passando dall’insediamento delle industrie chimiche alla turbogas che, nonostante la forte opposizione popolare, inizieranno la propria attività nel Nucleo Industriale di Termoli.


Avvenimenti “minori” che non trovano spazio nei libri di storia ma che toccano da vicino e condizionano, spesso con pesanti conseguenze, la vita delle popolazioni coinvolte. Per questo non vanno dimenticati e meritano di venire raccontati e conosciuti. Il loro valore va oltre i territori dove si realizzano, interessano tutti. Sono il segno concreto di un’umanità che non si rassegna a restare ostaggio e vittima degli interessi economici della grande finanza e dei grandi gruppi industriali che, spesso sostenuti da una politica “complice e distratta”, pretendono di condizionare e determinare il futuro della terra.


Non è un caso che il 15 marzo 2019, milioni di studenti di tutto il mondo sono scesi in piazza per difendere il proprio futuro. Il Global Strike For Future, lo sciopero mondiale per la salvaguardia del pianeta, promosso dal movimento #FridaysForFuture lanciato da Greta Thunberg.
Le ragazze e i ragazzi, spesso giovanissimi, che hanno dato vita alle manifestazioni di protesta in 1700 città di oltre cento nazioni, affermano con forza che non c’è più tempo da perdere se si vuole, veramente, salvare il pianeta.


Così, come oltre quarant’anni fa, ancora oggi sono i giovani ad animare la protesta. Questo libro è stato scritto, soprattutto, pensando a loro, perché sappiano che questa lotta ha radici forti e antiche. Perché non si sentano soli. Perché, oggi più di ieri, vincere queste sfide è l’unico risultato che l’umanità può permettersi!


Il libro è stato dedicato alla memoria di Nadia Rucci che ci ha lasciato per un male incurabile nel 2017. Proprio con la lotta contro le centrali nucleari, Nadia iniziò il percorso che l’avrebbe portata, nel corso degli anni, a diventare uno dei personaggi più noti del panorama politico termolese. Dove la parola “politica” non significa “fare carriera” ma passione e impegno sociale “disinteressato,” al servizio del bene comune.

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Nomine CdA Molise Acque/ Micone: non accetto la morale!

Dopo la nomina del CdA di Molise Acque, malumori dei consiglieri regionali sono stati esternizzati a mezzo di comunicati stampa. Il Presidente del Consiglio Micone, replica a Iorio, Greco e Aida Romagnuolo.


All’indomani delle nomine dei revisori dei conti dell’Arsarp e del Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno e del Cda Molise Acque, il Presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone replica alle critiche dei consiglieri regionali Michele Iorio, Aida Romagnuolo e Andrea Greco.


Nel leggere le accuse dell’ex Presidente Iorio ribadisce:“Il consigliere Iorio nel cercare di addurre ragioni, che non hanno alcuna ratio ha dichiarato “Nomine di basso impero – Mai nella storia si è visto utilizzare metodi penalizzanti per la scelta degli enti in quota ai partiti di maggioranza”. Il consigliere sa benissimo che ho dato ascolto e tenuto in considerazione tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza ed agito nel pieno della legittimità e trasparenza, secondo criteri democratici che sono alla base di ogni società civile e poi politica. Probabilmente, lo stesso ha bisogno di capire e di farci capire dapprima dove si ritiene collocato dato che ha aderito e partecipa attivamente in un partito che va sotto il nome di “Fratelli d’Italia” e poi quanto si tratta di dover “pretendere” nomine politiche si ricolloca sotto il partito “Iorio per il Molise”.

Lo spiegasse dapprima ai molisani, poi agli elettori e poi a noi tutti visto che ne fa menzione solo quando non vengono accontentate alcune richieste e arriva addirittura a parlare di discriminazione verso un gruppo politico. Gruppo politico fantasma che appare ed esiste a seconda delle situazioni e in tali contesti lo porta a cadere in un becero vittimismo legato al suo nome. Non è una politica che mi è mai appartenuta e non rispecchia il mio modo di pensare né tanto meno di operare. La discriminazione nei confronti del gruppo politico a cui attualmente appartiene oggettivamente non vi è stata tanto che “Fratelli d’Italia” ha ricevuto sempre rappresentati nelle nomine finora fatte, può chiedere bene al suo rappresentante di partito, il sottosegretario Quintino Pallante.


“Per quanto concerne il cda di Molise Acque -precisa il Presidente Micone- non vi è stato alcun accordo di maggioranza e pertanto nessun tradimento. Ho sempre sostenuto che bisogna rompere con la politica del passato fatta di personalismi, di comportamenti opachi, atti di protagonismo, atteggiamenti ed approcci incompatibili verso un confronto politico e democratico. E nel caso specifico delle nomine non ho preso in considerazione gli stessi nominativi che “navigano” da anni nello steso ente e con lo stesso ruolo.

Ho visionato diversi cv dei candidati e le nomine fatte hanno rispecchiato i requisiti richiesti e trasparenti nel metodo di scelta “nelle vesti di principale garante degli accordi politici presi alla luce del sole e delle rappresentanze politiche”, come ha ricordato lo stesso Iorio, e soprattutto lontani da quella politica autoreferenziale che in passato ha provocato, ed oggi, è la totale responsabile del malcontento e forte risentimento che i cittadini nutrono verso la classe politica. Cosa, che nei quindici anni di amministrazione Iorio, non è mai accaduta. Anzi abbiamo assistito ad un sistema totalitario, in uno smisurato potere poco democratico e fatto di personalismi, più che di persone e competenze, di nomi noti e di consolidati incarichi pluriennali, spesso rinconducibili a legami parentali, politici, in amicizia e non.”

“Pertanto – puntualizza Micone- prima di puntare il dito verso qualcosa e qualcuno, ricordiamoci chi siamo, da dove siamo partiti e cosa abbiamo fatto, ammesso che i molisani se ne siano dimenticati. Io posso dire di aver agito secondo quanto mi compete e nel pieno rispetto della legge e della legalità dando ascolto a tutti nel pieno e rispettoso confronto costruttivo. L’agire “sotto finte spoglie” come il consigliere Iorio ha dichiarato e “come gestore di una fetta di potere all’arrembaggio”, al suo posto mi guarderei bene alle spalle e non più lontano di un palmo di mano, visti gli ormai noti inciuci e corteggiamenti in attesa di un machiavellico matrimonio, pur di non perdere il sovrano potere (fatto di candidature autoreferenziali, ribaltoni politici cercando di imporre esclusive candidature) che lo vedono e sentono molto vicino al Movimento 5 Stelle. Invito gentilmente l’ex Governatore a chiarire ai molisani il suo operato passato, e poi a noi tutti quello presente, perché la tecnica di innalzare sé stessi cercando di infangare gli altri non funziona più”.


Rivolgendosi alla consigliera Aida Romagnuolo, precisa il Presidente: ”Noto che è sempre puntale, precisa e quasi anticipatoria nello scrivere indefiniti comunicati stampa su quanto le accade intorno. Intorno perché vorrei ricordare al consigliere Romaguolo che ha registrato, in quindici mesi di legislatura, circa trenta ingressi presso Palazzo D’Aimmo. La Romagnuolo è troppo impegnata evidentemente a soprassedere sagre ed eventi come rappresentante dell’Assise regionale, senza averne titolo né ruolo. Invece credo che, se spendesse le stesse energie, investisse la stessa enfasi e lo stesso entusiasmo, che utilizza per esternare le continue e sterili polemiche su tutto, nell’attività di consigliere farebbe realmente il bene del Molise. Le ricordo che noi politici siamo chiamati a svolgere un ruolo istituzionale, ma ancor prima abbiamo un impegno morale e sociale come esempio di coerenza, onestà e chiarezza verso la comunità nella sua interezza. Tale compito deve essere svolto non solo a parole, ma attraverso la realizzazione di obiettivi ed ancor più attraverso azioni concrete. Pertanto, la invito ad ascoltare le reali istanze del territorio attraverso una segreteria presente e fattiva in Consiglio, partecipare agli incontri che chiedono la risoluzione di problematiche drammatiche come, gli ultimi organizzati e ai quali era assente, sul tema sanità ed emergenze lavoro ed a proporre una sua prima Proposta di legge da esaminare”.


“Capisco le difficoltà che incontra –incalza il Presidente – in quanto non ha un trascorso politico amministrativo nato dal basso ed affiancato ad una totale mancanza di “palestra politica”; mi spinge ancor più a sollecitarla a rinsavirsi quanto prima e a fare chiarezza su una posizione che la colloca all’interno della maggioranza o tra i banchi della minoranza, perché di “maggioranza che lavora in borghese” già ve n’è troppa.

“Vorrei ricordare al consigliere Andrea Greco – conclude Micone- che le ragioni e le risposte non sempre sono nelle sue idee. Ho tenuto conto delle minoranze tanto quanto è stato fatto nel nominare per due volte di seguito due rappresentati del Movimento Cinque Stelle all’interno dell’Ufficio di Presidenza”.

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Mare Sicuro 2019, Termoli: restituiti alla collettività circa 60 mila metri quadrati di spiaggia

Nell’ambito dell’attività “Mare Sicuro 2019” la Direzione Marittima dell’Abruzzo, Molise ed Isole Tremiti, ha pianificato e svolto nella notte tra sabato 27 e domenica 28 luglio una specifica attività di prevenzione e repressione di tutte le fattispecie illecite poste in essere in violazione delle norme recanti la tutela del demanio marittimo, dell’ambiente marino e costiero. In tale quadro l’Autorità Marittima ha eseguito molteplici interventi sul litorale abruzzese.


Le attività operative, finalizzate al ripristino della legalità in ordine alla libera fruizione degli arenili, sono state condotte con il dispiego di uomini e mezzi terrestri e navali e con il sorvolo di un velivolo ad ala rotante della componente aerea del Corpo delle Capitanerie di porto. L’operazione ha visto una prima fase di monitoraggio di tali fenomeni e dopo la pianificazione e definizione di modalità esecutive degli interventi.


La predetta attività ha portato alla ripulita di circa 3 km lineari del litorale del Comune di Termoli su 4,5 km ispezionati ed al complessivo sequestro di circa 450 attrezzature balneari oltre alla contestazione di 4 processi verbali per un totale di €. 8.256. In tale operazione sono stati restituiti alla collettività circa 60 mila metri quadrati di spiaggia.


Le attività di controllo, in ambito Mare Sicuro, continueranno lungo tutto il litorale nazionale nel corso dell’intera stagione estiva.

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Termoli