martedì, Dicembre 16, 2025
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Sugli sci in sicurezza: dagli ortopedici 5 buone pratiche per ridurre gli infortuni

(Adnkronos) – Sciare in sicurezza si può. Questione di prudenza, ma non solo. La Siot, la Società italiana di ortopedia e traumatologia, in vista dell’imminente apertura della stagione degli sport invernali e dell’Olimpiade Milano-Cortina, ricorda 5 semplici buone pratiche per ridurre il rischio di infortuni: 

1) Arrivare preparati fisicamente e ascoltare il proprio corpo. “Curare l’allenamento tutto l’anno, con esercizi di forza, stabilità ed equilibrio. Bastano 2-3 sessioni a settimana per ridurre il rischio di traumi muscolari e articolari. Evitare sovraccarichi ripetuti, soprattutto in presenza di dolori a ginocchia, schiena o spalle – raccomandano gli ortopedici – Per le donne, è utile potenziare quadricipiti, glutei, addominali e da migliorare il controllo neuromuscolare, soprattutto nei movimenti di torsione delle ginocchia. Per gli uomini rinforzare la muscolatura scapolare, lavorare sulla reattività nelle cadute ed evitare di proteggersi istintivamente ‘mettendo le mani avanti'”. 

2) Indossare sempre i dispositivi di protezione. “L’uso del casco è obbligatorio, ma guanti rinforzati e paraschiena sono strumenti potenti nella prevenzione degli infortuni più gravi”. 

3) Utilizzare attrezzature adatte e ben mantenute. “Sci e snowboard devono essere in buone condizioni, controllati e regolati su peso, altezza e abilità. Lame e attacchi vanno verificati presso centri specializzati, perché se mal regolati aumentano i rischi”.  

4) Riscaldarsi prima della prima discesa. “Stretching dinamico, mobilità articolare e qualche minuto di attivazione muscolare riducono le rigidità che possono favorire cadute o torsioni improvvise”. 

5) La prudenza ci salva dagli infortuni. “Prima di ogni discesa controllare meteo, visibilità, presenza di ghiaccio e affollamento. Se le condizioni peggiorano, meglio rallentare o fermarsi: se la pista è affollata o la visibilità scarsa, ridurre la velocità è obbligatorio. Mantenere le distanze di sicurezza e non avventurarsi in fuoripista senza esperienza o senza guide qualificate. Attenzione a rimettersi sugli sci o snowboard dopo un pranzo pesante o dopo consumo di bevande alcoliche: peggiorano i riflessi, l’equilibrio e la prontezza a proteggersi dagli infortuni”. 

cronaca

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Ucraina consegna il piano agli Usa. Trump: “Zelensky deve essere realista”

(Adnkronos) – Da un lato la fiducia di Zelensky nel piano dell’Ucraina per terminare la guerra, già consegnato agli Usa secondo i media. Dall’altro il solito pressing di Trump sul numero uno di Kiev, ancora insoddisfatto per i tentennamenti del presidente ucraino che – insiste – “deve essere realista”. E’ in questo clima che si chiude la giornata, tra colloqui con il team dell’amministrazione americana e telefonate dei ‘volenterosi’ al tycoon dall’esito incerto. 

Il colloquio di 40 minuti “per cercare di fare progressi sull’Ucraina” tra Trump, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, non sembra infatti aver portato alcuna certezza. Anzi. Se il contenuto della chiamata non è stato rivelato, il tycoon ha però fatto sapere di aver usato “parole forti” con le controparti europee e di essere indeciso se partecipare o meno a un meeting nel fine settimana sul tema perché – ha spiegato – “non vogliamo perdere tempo”. Un’affermazione in linea con quelle dei giorni scorsi, dopo la diffusione della nuova strategia Usa sulla politica estera. 

 

Intanto secondo Afp, che cita due fonti ucraine, Kiev avrebbe quindi consegnato a Washington la sua ultima versione del piano per porre fine alla guerra con la Russia. L’Ucraina avrebbe infatti “già inviato” la bozza aggiornata agli Stati Uniti, ha spiegato un alto funzionario, senza però fornire dettagli sul contenuto del piano. 

A parlarne al termine della giornata è stato anche il leader ucraino. “Questa settimana – ha annunciato sui social dopo i colloqui con il team Usa e la nuova riunione della Coalizione dei volenterosi – potrebbe portare novità per tutti noi e per porre fine allo spargimento di sangue” in Ucraina.  

“Crediamo che la pace non abbia alternative, e le questioni chiave sono come costringere la Russia a fermare le uccisioni e cosa, nello specifico, la dissuaderà da una terza invasione”, ha scritto Zelensky. 

Il numero uno di Kiev ha quindi ribadito che l’Ucraina sta lavorando a un documento quadro di 20 punti che potrebbe stabilire i parametri per porre fine al conflitto. I 20 punti, ha spiegato il presidente ucraino, “costituiscono un documento fondamentale. Stiamo lavorando attivamente sui passaggi chiave, che devono essere realizzabili. Da questo documento fondamentale, ne stiamo sviluppando almeno altri due. Il primo riguarda la sicurezza, in particolare le garanzie di sicurezza con gli Stati Uniti. Il secondo riguarda l’economia, e riguarda la ricostruzione e gli investimenti congiunti”. 

Intanto il leader ucraino e il suo team hanno avuto “una discussione produttiva con la parte americana”, il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il genero di Trump, Jared Kushner. “Di fatto – ha spiegato Zelensky – questo potrebbe essere considerato il primo incontro del gruppo che lavorerà a un documento riguardante la ricostruzione e la ripresa economica dell’Ucraina”. 

“Abbiamo discusso gli elementi chiave per la ripresa, i vari meccanismi e le prospettive per la ricostruzione. Ci sono molte idee che, con il giusto approccio, potrebbero avere successo in Ucraina. Abbiamo anche aggiornato le nostre riflessioni sui 20 punti del documento. È la sicurezza complessiva – ha scritto ancora Zelensky – a determinare la sicurezza economica e a sostenere un ambiente imprenditoriale sicuro”. 

Negli incontri della giornata, “ci siamo concentrati specificamente sul documento economico. I principi del documento economico sono assolutamente chiari e siamo pienamente allineati con la parte americana su questo punto. Seguirà un piano d’azione economico. Anche l’Europa sarà coinvolta nella ricostruzione. Nel prossimo futuro, prevediamo di procedere anche sugli altri due documenti. Rustem Umerov proseguirà le discussioni”. 

Con i rappresentati Usa, “abbiamo anche concordato i prossimi contatti tra i nostri team. Come sempre, non ci saranno ritardi da parte nostra. Stiamo lavorando per ottenere risultati. Ringrazio il Presidente Trump e il suo team per il loro prezioso lavoro e il loro supporto”, le parole del numero uno di Kiev. 

 

Meno ottimista, molto meno, il tono di Donald Trump, che ha tirato le somme durante una tavola rotonda sulla ‘gold card’ alla Casa Bianca. “Abbiamo parlato con i leader di Francia, Germania e Regno Unito. Abbiamo parlato di Ucraina, usando parole forti. Abbiamo avuto discussioni in relazione alle persone…”, le parole del tycoon.  

Che ha continuato: “In questo momento stanno succedendo molte cose, credo che risolveremo” la questione “in tempi relativi brevi. Vorrebbero che partecipassimo a un meeting nel weekend in Europa con Zelensky. Decideremo in base a cosa riceveremo da loro, non vogliamo perdere tempo. Stanno morendo migliaia di persone”, ha poi rimarcato, e Zelensky “deve essere realista. Mi chiedo quanto tempo ci voglia per avere elezioni” in Ucraina, “non votano da tanto tempo. C’è un sondaggio, l’82% degli ucraini vogliono un accordo. Nel Paese c’è un caos per la corruzione, la gente si chiede quando si andrà a votare. E’ il momento di chiudere la guerra, credo si possa raggiungere un accordo”, la conclusione del tycoon di nuovo in pressing sul leader di Kiev. 

 

internazionale/esteri

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Scala, malore per il maestro Chailly: interrotta l’opera, pubblico a casa

(Adnkronos) – Il Maestro Riccardo Chailly è stato colto da un malore questa sera, mentre dirigeva la seconda recita di “Una lady Macbeth del distretto di Mcensk” al Teatro alla Scala. L’annuncio è stato dato dopo il secondo intervallo dell’opera che il 7 dicembre ha inaugurato la nuova stagione lirica del Teatro milanese.  

La rappresentazione è stata così interrotta. In teatro è intervenuta la guardia medica per assistere Chailly. Nel frattempo il pubblico ha lasciato il teatro, dopo che è stato avvisato dell’interruzione. Chailly, 72 anni, è stato portato con l’ambulanza in ospedale per gli accertamenti del caso. A quanto apprende l’Adnkronos, il Maestro è stato ricoverato in codice giallo all’ospedale Monzino. 

Chailly è stato portato via tra gli applausi dei loggionisti che stavano assistendo all’opera. Secondo alcune testimonianze, il direttore avrebbe accusato il malore verso la fine del primo atto dell’opera di Sostakovic; il forte pallore sul volto avrebbe convinto i suoi collaboratori a chiamare il medico e a suggerirgli di sospendere la rappresentazione. Lui, però, ha voluto proseguire e ha iniziato a dirigere il secondo atto, fino a quando la debolezza non ha avuto il sopravvento. Il Maestro è stato quindi scortato fuori dalla buca e, sebbene avesse ancora l’intenzione di rientrare in scena, alla fine è stato costretto a fermarsi. A quel punto è stato portato via dai soccorritori dell’Areu 118. E, tra i loggionisti, si sono levati cori e applausi ai quali Chailly ha risposto salutando con un sorriso. 

spettacoli

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Crosetto: “Basta allarmismo, nessuno vuole la leva obbligatoria”

(Adnkronos) – “Nessuno vuole mettere la leva obbligatoria”. Guido Crosetto, a Realpolitik su Rete4, stoppa gli “allarmismi” sulla sua proposta di tornare alla leva. Il ministro della Difesa spiega il senso del suo ragionamento, paragonandolo alla riserva che esiste in Svizzera, “di cui fanno parte praticamente tutti i cittadini che si preparano sempre” pur essendo un paese che ”da 500 anni non fa una guerra”. La proposta è rivolta a “qualcuno in Italia che potrebbe dedicare un anno della sua vita, come succede in tantissime democrazie”. 

“Io ho posto il tema della leva volontaria, che non ha nulla a che fare con la preparazione di una guerra” e invece si continua a parlare facendo allarmismo “di leva obbligatoria, che nessuno vuole mettere”, rimarca Crosetto. “Io parlo di un servizio a vantaggio dello Stato, nelle forze armate, a supporto delle forze armate che può essere fatto in molti modi”, spiega. 

Il ministro poi respinge le accuse di voler preparare la guerra: “Dio ci scampi da una guerra, il mio lavoro è evitare in ogni modo che questo paese corra alcun rischio. L’Italia è, in un mondo che ogni tanto perde la ragione, il Paese che cerca di mantenere la ragione all’esterno e all’interno. Nessuno pensa di obbligare i nostri figli ad arruolarsi o di creare le condizioni per una guerra”, ribadisce ancora Crosetto. 

  

politica

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Hope & Faith Gospel Tour: il 27 dicembre concerto al Cinema Sant’Antonio

Sabato 27 dicembre, al cinema Sant’Antonio, si terrà il concerto “Hope & Faith Gospel Tour” rientrante nell’ambito della XXI edizione del cartellone invernale di “Termoli Musica” 2025 organizzato dall’associazione Onde Serene in collaborazione con la Regione Molise, il Comune di Termoli, l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e Molise Orientale.

L’ingresso è gratuito, ma è necessario effettuare la prenotazione on line dei posti sul circuito Ciaotickets.

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Un romanzo che attraversa la Storia: Marcello Fois ospite di Ti racconto un libro

Un romanzo che affonda le radici nel Novecento e arriva fino a noi, attraversando violenze, rinascite, segreti familiari e verità taciute. Una storia che parte dall’intimità di una casa accanto a un macello e si allarga fino ad abbracciare la Storia con la S maiuscola. Con L’immensa distrazione (Mondadori), Marcello Fois torna a raccontare ciò che conosce meglio: le vite che resistono, che si trasformano, che si tramandano l’una nell’altra come un respiro antico. Costruisce una macchina della memoria in cui la Storia si intreccia a dettagli minimi ma decisivi: una ciambella mangiata ottant’anni prima, una serranda che non si aggiusta mai, due poltrone che cambiano destini, una foto
trovata per caso. Un romanzo maestoso che interroga la vita, la morte e il fragile equilibrio che le separa.

Il tutto con la potenza narrativa e la precisione linguistica che ne fanno una delle voci più autorevoli della letteratura italiana contemporanea.

Il suo nuovo romanzo è il protagonista del prossimo appuntamento di Ti racconto un libro 2025 – il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso e della Camera di Commercio del Molise. Un incontro che porta a
Campobasso un autore capace di unire tradizione e innovazione, memoria collettiva e intimità familiare, restituendo al pubblico un affresco narrativo di grande respiro.

Marcello Fois, vive a Bologna, è uno degli autori più autorevoli del panorama letterario italiano. I suoi libri, tradotti in molte lingue, comprendono – tra gli altri – Memoria del vuoto (Premio Super Grinzane Cavour e Premio Paolo Volponi 2007), la trilogia dei
Chironi (Stirpe, Nel tempo di mezzo, Luce perfetta), L’importanza dei luoghi comuni, Pietro e Paolo e L’invenzione degli italiani.

L’appuntamento con l’autore, inizialmente programmato per venerdì 12 dicembre alle ore 18.30, è stato posticipato a sabato 13 dicembre, sempre alle ore 18.30, e si terrà presso la Libreria Mondadori di Campobasso, in via Pietrunto. Durante l’incontro, l’autore dialogherà con Ester Tanasso.

L’incontro sarà preceduto dalle “Letture per Gaza”, iniziativa che l’Unione Lettori Italiani e il Comune di Campobasso, con il coinvolgimento dell’attore Diego Florio, continueranno a proporre all’inizio di ogni appuntamento, perché la cultura è anche un atto di resistenza, di solidarietà e di libertà. “Letture per Gaza” è un gesto semplice ma significativo per tenere viva l’attenzione su quanto sta accadendo in Palestina. Un piccolo faro acceso sulla dignità e sull’umanità, per restare umani.


L’appuntamento successivo di Ti racconto un libro è con la cerimonia di premiazione del premio regionale di narrativa Michele Buldrini, che si svolgerà venerdì 19 dicembre alle ore 18 nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, alla presenza degli scrittori Diego De Silva, Romana Petri, Ivan Cotroneo e Antonio Pascale, membri della Giuria tecnica che ha valutato i tanti manoscritti presentati in
questa ventitreesima edizione.

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Impressionismo. Origine e cammino di una visione. Campobasso, Palazzo GIL dal 20 dicembre 2025 al 15 marzo 2026

In occasione dei 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo, a Campobasso, arriva dal 20 dicembre 2025 al 15 marzo 2026 una collezione di opere che intende documentare l’irrompere della rivoluzione impressionista a Parigi, indagando un arco temporale che va dal 1850 fino ai primi anni del Novecento.

 La mostra è organizzata dalla Fondazione Molise Cultura, con il patrocinio del Ministero del Turismo, dalla Regione Molise (progetto finanziato dal FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) e la collaborazione di Navigare Srl.

L’esposizione, che si terrà nello spazio espositivo del Palazzo GIL, è un’occasione unica per entrare nel cuore di un movimento che ha scardinato le convenzioni artistiche e sociali del mondo a venire. I prestiti, provenienti da collezioni private, mettono in luce un substrato tutt’altro che popolare, di preziosi manufatti che non vengono quasi mai donati al pubblico. La mostra ripercorre la nascita e l’affermazione del linguaggio impressionista attraverso i suoi protagonisti: Monet, Manet, Courbet, Boudin, Renoir, De Nittis, Lautrec, Degas, Bonnard, Sisley insieme a molti altri interpreti che, con approcci diversi, hanno contribuito a definire una visione inedita del paesaggio, della figura e della vita moderna.

“Impressionismo Origine e cammino di una visione” accompagna il pubblico alla scoperta delle radici e dell’evoluzione di uno dei movimenti più rivoluzionari della storia dell’arte. Un percorso che racconta come una nuova sensibilità visiva – fatta di luce, impressione e istinto – abbia trasformato per sempre il modo di osservare e rappresentare il reale.

Le opere presenti in mostra vogliono accompagnare il visitatore lungo il cammino di questa visione evidenziando la forza del cambiamento infuso da questo gruppo di giovani artisti. L’esposizione non è pensata solo come una semplice presentazione di capolavori ma è concepita anche come un dossier di approfondimento che cerca di narrare le vicende artistiche del movimento Impressionista, contestualizzando e calando le opere in un determinato periodo storico, analizzando le origini, i grandi maestri ai quali si sono ispirati, lo sviluppo del movimento e infine il lascito artistico che darà vita a molte avanguardie. In questo modo si potrà garantire ai fruitori un facile accesso alla conoscenza e contemporaneamente offrire delle emozioni.

 Inoltre è presente in mostra un’ampia pagina dedicata tutta a Claude Monet per l’occasione dei 100 anni dalla sua morte. Una grande parete curva, come quella di Parigi dove sono esposte le sue Ninfee, accoglie una sua importante opera, una time-line, e delle foto dove il maestro viene ritratto nella sua casa di Giverny, o nel suo studio. Un’occasione unica per coinvolgere anche le scolaresche che potranno approfittare di questo importante appuntamento culturale per approfondire la propria conoscenza nel mondo dell’Impressionismo.

I biglietti della mostra si acquistano on line tramite Ciaotickets o presso la biglietteria della mostra al Palazzo GIL in Via Gorizia 12 a Campobasso.

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Vuoi prepararti al meglio per il Concorsone OSS? Ecco il Corso di preparazione che fa per te, posti limitati!

Tutto pronto per il Concorso OSS indetto dalla Regione Puglia. Il portale d’informazione sanitaria “AssoCareInformazione.it” e la Società “POLISFORMA” di San Marco in Lamis, a riguardo, organizzano un apposito CORSO DI PREPARAZIONE in vista dell’ormai imminente Concorso OSS.

L’evento formativo avrà luogo a San Giovanni Rotondo sabato 13 dicembre 2025, dalle ore 8.00 alle ore 18:00. ATTENZIONE: i POSTI sono LIMITATI!

ll costo per partecipare all’evento è di euro 50,00ATTENZIONE, ci si può iscrivere a questo Corso di Preparazione solo tramite WhatsApp contattando il numero 3280144972. I posti sono limitati!

In questa full immersion sarà fatto il punto su:

  • cosa studiare;
  • quando studiare;
  • quanto studiare;
  • i libri e le App per studiare;
  • normativa inerente la professione socio-sanitaria;
  • competenze dell’OSS;
  • rapporto di collaborazione con l’Infermiere;
  • contratto di lavoro;
  • test pratici e scritti.

Per assicurarti il tuo posto chiama subito o scrivi al 3280144972.

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Gioco d’azzardo e ludopatia, il Molise tra le regioni con maggiori criticità

Gli italiani nel 2025 hanno “investito” complessivamente circa 170 miliardi di euro nel gioco nella sua globalità, il 7,2% del Pil nazionale. Circa 2.800 euro a persona. Principalmente nel gioco d’azzardo, ma anche in scommesse, lotterie, Lotto, Gratta e vinci (una cinquantina di tipologie), Bingo (200 le sale in Italia), giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto, Win for life), apparecchi da intrattenimento.

L’importo, in costante crescita da anni (escluso il 2020, a causa della pandemia che ha annientato l’apporto delle sale fisiche) supera le spese nazionali per la sanità e per l’istruzione.

La parte del leone è incarnata dal gioco online con circa 100 miliardi di euro, con in testa le scommesse sportive e quelle generiche (betting exchange, la “borsa delle scommesse), seguite da giochi di carte e casinò. Meno rilevante – circa 70 miliardi (di cui mediamente il 75% rientra nelle tasche degli utenti) il ruolo delle sale fisiche, come i bar e i tabaccai, dove più della metà dei “giocatori” ricorre al “Gratta e vinci”, seguiti dalle scommesse sportive e dal Lotto.

Circa 11,5 miliardi di euro finiscono nelle casse dello Stato.

Sono le stime elaborate dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic, prendendo anche in considerazione le molteplici ricerche prodotte delle ultime stagioni da Adm, Cgil, Cnr, Eurispes, Federconsumatori, Imco, Iss, Isscon, Istat, Libera, Nomisma. Trova conferma la rilevanza del mercato del gioco d’azzardo in Italia, tra i più ingenti in Europa.

I dati sono stati diffusi in occasione della presentazione del libro “Skin player” di Massimo Persia, medico di origini molisane (Bagnoli del Trigno) specializzato nelle dipendenze e per due decenni responsabile del SerD di Tivoli-Guidonia, una delle maggiori strutture del settore in Italia. Il volume, oltre ad affrontare la ludopatia anche in termini di diagnosi psicoclinica, approfondendo i meccanismi di neurobiologia, si sofferma in particolare sul mercato dei videogiochi, molti altamente dannosi e con transazioni in denaro.

L’analisi dell’Unsic evidenzia non solo come il Mezzogiorno – in testa Campania, Sicilia e Calabria – sia l’area dove si spendono più soldi per il gioco, ma anche come molte località turistiche del Nord Italia – zona dei laghi di Garda e di Como e costa ligure – siano diventate vere e proprie “oasi” per gli scommettitori.

Se la Lombardia è la regione con il più alto volume assoluto di spesa pari a 27 miliardi di euro, seguita da Campania (22 miliardi, con la più forte presenza dell’online), Lazio (17), Sicilia (16), Puglia (12, con consistente quota dell’online) ed Emilia Romagna (11), in termini di spesa pro capite primeggiano i campani, seguiti da abruzzesi, molisani, calabresi e siciliani (secondi nell’online), tutti sopra i tremila euro medi all’anno.

Il Molise, in questo quadro, registra indici di gioco molto più altidella media nazionale. Secondo i dati Federconsumatori riferiti al 2024, l’importo medio pro capite delle giocate sul complesso della popolazione residente è stato d2.146 euro per il gioco nei luoghi fisici (rispetto a 1.563 di media nazionale)mentre l’indice dei conti attivi online è di0,39 contro la media nazionale di 0,34I ludopatici in regione sono circa novemila(su una popolazione di circa 286mila residenti), per un costo sociale di circa 10 milioni di euroDa registrare i picchi in alcuni piccoli comuni, come ha evidenziato la ricerca “L’azzardo online nei piccoli comuni italiani” di Federconsumatori, con Ururi e San Martino in Pensilis con gli indici più elevati.

“Non è facile distinguere la sottile linea tra il gioco come puro intrattenimento e la patologia – spiega il dottor Massimo Persia, tra i massimi esperti in materia. “Si calcola che in Italia ci siano circa 1,5 milioni di giocatori patologici, con un rilevante aumento di giovani. Ciò conferma l’importanza di ascoltare gli adolescenti anziché giudicarli. E di promuovere giochi formativi, educativi e riabilitativi rispetto a quelli predominanti, violenti o a sfondo sessuale”. Parola di esperto.

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La politerapia può accelerare l’invecchiamento biologico

L’assunzione contemporanea di cinque o più farmaci, pratica frequente tra le persone anziane, può essere associata a un’accelerazione dei processi biologici dell’invecchiamento misurati attraverso specifici indicatori epigenetici. È quanto emerge da uno studio dell’Unità di Ricerca di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l’Università LUM di Casamassima, l’Università dell’Insubria di Varese e l’Area Science Park di Trieste, sulla base dei dati del Progetto Moli-sani.


La “politerapia” è spesso necessaria nella gestione di più condizioni croniche, ma può rendere più complesso il percorso di cura. Lo studio dell’IRCCS Neuromed ha indagato se questa complessità terapeutica possa lasciare una traccia anche a livello dei sistemi cellulari che regolano l’invecchiamento. I risultati sono stati ottenuti attraverso l’esame di 1.098 partecipanti al Progetto Moli-sani, ai quali erano stati prelevati campioni di sangue in due momenti della vita, a distanza di circa tredici anni.


Valutando due “orologi epigenetici” riconosciuti a livello internazionale: GrimAge e DunedinPACE, si è potuto osservare che chi aveva dovuto sottoporsi ad una politerapia mostrava nel tempo un incremento, seppur contenuto, dei valori di questi indicatori, che riflettono la velocità
con cui l’organismo procede nel proprio percorso di invecchiamento biologico. Alla base di questi strumenti c’è un processo di metilazione, uno dei sistemi con cui le cellule regolano l’attività dei geni. Questo processo, che chiamiamo epigenetica, non cambia la struttura del DNA, ma ne modula l’espressione: in pratica, decide quanto un gene deve essere “acceso” o “spento” in base alle necessità dell’organismo.


Molti dei punti del genoma che mostravano nel tempo variazioni più evidenti nella metilazione, risultavano collegati a funzioni come l’attività dei reni, l’equilibrio dei grassi nel sangue e alcuni aspetti della risposta immunitaria, ambiti che possono risentire di terapie complesse.
“La nostra ricerca – dice Alessandro Gialluisi, ricercatore dell’Unità di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed e Professore Associato di Statistica Medica nell’Università LUM – mostra che l’avvio della politerapia si accompagna a una piccola ma consistente
accelerazione degli “orologi di invecchiamento epigenetico”, che possono predire la mortalità e varie patologie croniche. Queste alterazioni epigenetiche potrebbero essere legate a processi come infiammazione, funzionalità renale e regolazione immunitaria. Naturalmente, abbiamo bisogno di ulteriori repliche delle nostre osservazioni in studi indipendenti per suffragare e approfondire questa ipotesi”.


“I risultati ottenuti non mettono in discussione l’uso di farmaci anche multipli, quando sia necessario – dice Licia Iacoviello, Responsabile dell’Unità di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed e Professore di Igiene e Salute Pubblica presso l’Università LUM di
Casamassima (Bari) – ma indicano che la politerapia farmacologica, soprattutto nelle persone anziane, può avere un impatto importante anche sui meccanismi che regolano il nostro invecchiamento biologico. È un elemento in più che rafforza l’importanza di valutare periodicamente la terapia nel suo complesso e promuovere possibili strategie di semplificazione”.

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