Turismo, il tracollo di un settore che non vede ripartenza

Il Turismo è sprofondato in una crisi che appare senza precedenti e ancora senza certezze sulla ripartenza, il settoreè ridotto al lumicino, chi resiste lo fa mettendo a rischio accantonamenti pregressi o nuovi affidamenti, sempre nell’incertezza sulle date di una possibile ripartenza.

La lievitazione “dei fondi destinati al settore (8 miliardi) dal Recovery Fund non sono proporzionati, all’importanza dell’industria turistica del nostro paese e alla grave crisi che sta vivendo il comparto, visto che non si sa l’esatta ripartizione di quelle risorse tra turismo e cultura.

Tutte le filiere dell’industria turistica, nel corso di questi mesi, sono state chiuse o limitate nello svolgimento delle proprie attività, con la conseguenza che il 2020 per la maggior parte degli imprenditori del settore, a seguito delle forti restrizioni imposte e dei ristori insufficienti, si è chiuso con una perdita di fatturato che va ben oltre l’80%.

Il settore è stremato e i suoi imprenditori, faticano a sopravvivere, per rimettersi in piedi hanno immediato bisogno di veri aiuti e di una regolamentazione europea unica con una ripartenza che sia uguale per tutti.

Gli imprenditori sono fermi da dieci mesi, hanno perso almeno l’80% di fatturato, un bollettino di guerra, sembra la cartella clinica di un malato terminale, è in gioco la sopravvivenza delle imprese le proposte per tentare una drastica cura del comparto, chiedono di ristorare adeguatamente le imprese tenute chiuse per decreto, ma chiedono anche un piano di ripresa di medio lungo periodo che abbia al centro finanziamenti a lungo termine a tutte le filiere coinvolte più pesantemente, lanciando l’idea di un bond ventennale turismo con garanzia dello Stato che consenta alle imprese di guardare avanti. Servono sgravi fiscali e ammortizzatori sociali da estendere a tutto il 2021 un aiuto per la riqualificazione delle strutture, ma soprattutto una semplificazione amministrativa per poter competere a livello internazionale.

 L’assenza di turisti stranieri ha messo in ginocchio le attività di tax free shopping ed è necessario che venga rivisto il limite del minimum spending come negli altri Paesi europei.

C’è la necessità di tornare presto a viaggiare e per questo oltre ad una accelerazione della campagna di vaccinazione e una riapertura coordinata del traffico internazionale sulla base di corridoi turistici sul modello delle crociere e attraverso l’adozione di protocolli condivisi. Sono tutte proposte realizzabili che necessitano solo di essere messe in cantiere in tempi brevi per la sopravvivenza stessa del turismo.

Alfredo Magnifico

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