Sogni di ripresa? si moltiplica la disuguaglianza

L’Istat nel rapporto annuale ha rilevato che ad una sembianza di ripresa dell’economia con  la crisi sono aumentate le diseguaglianze.

Si sbriciola il mondo del lavoro nella sua accezione originale la tuta blu addetta alla catena di montaggio viene sempre più spesso sostituita dal così detto “blu Collar” giovani con bassa scolarizzazione impegnati nei nuovi lavori;call center,servizi alla persona,distribuzione commerciale,questo stravolgimento ha di fatto accresciuto la diversità tra le professioni aumentando le diseguaglianze tra le classi sociali

Se da una parte gli indicatori qualitativi segnalano la prosecuzione di un recupero della crescita dell’economia italiana a ritmi moderati,dall’altra il disagio economico si conferma elevato per le famiglie in cui la persona di riferimento è in cerca di lavoro o con occupazione part time.

Particolarmente critica la condizione dei genitori soli, soprattutto se hanno figli minori, e quella dei residenti nel Mezzogiorno.

Prosegue il recupero positivo degli investimenti avviato lo scorso anno, trainati dal settore dei mezzi di trasporto in macchine e attrezzature e anche dalle costruzioni che tornano a crescere dopo otto anni di contrazione.

Nel corso della recessione è aumentata la difficoltà del sistema welfare nel contrapporsi alle forze di mercato”.

I pensionati sono diventati lo strumento degli ammortizzatori sociali,sono loro che assicurano un salario disponibile a persone con un reddito di mercato nullo, mentre un ruolo modesto è ricoperto” da interventi come “assegni al nucleo familiare o sussidi di disoccupazione”.

Ad una inettitudine della classe dirigente assistiamo impotenti al declino della classe operaia, con una brusca frenata alla spinta verso l’equità sociale e con una predominante frammentazione dei percorsi lavorativi, sovrastati da precarietà diffusa,soprattutto tra i giovani ad alta formazione scolastica, con esiti perversi quali coppie  a basso reddito e senza figli .

Alfredo Magnifico

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