L’IZS dell’Abruzzo e del Molise ha promosso un incontro per rafforzare i legami con le autorità di sanità pubblica del territorio

Il 18 maggio 2017, al CIFIV di Teramo, si sono riuniti circa 30 responsabili dei Servizi Veterinari regionali e delle ASL, del SIAN, degli Ordini dei Medici Veterinari, dei Carabinieri NAS, delle Direzioni Marittime e Capitanerie di Porto delle Regioni Abruzzo e Molise. L’iniziativa è stata accolta con interesse facendo registrare la partecipazione di tutte le autorità invitate dal Direttore Sanitario dell’IZSAM, Nicola D’Alterio. L’incontro è stato promosso dalla Direzione strategica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” per attribuire una nuova centralità al territorio di appartenenza e fare rete con tutte le Istituzioni che vi operano.

Nel corso della mattina il Direttore Sanitario dell’IZSAM, Nicola D’Alterio, ha presentato le molteplici attività, i nuovi orizzonti e le nuove opportunità che la Governance dell’Istituto intende cogliere, partendo dal rafforzamento dei legami tra le strutture di sanità pubblica delle due Regioni. Il fine è aumentare l’efficacia delle sinergie già tracciate e migliorare l’efficienza complessiva della macchina organizzativa preposta alla tutela della salute dei cittadini.

“Io arrivo dal territorio e questo incontro, che vuole essere uno scambio di opinioni, ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra gli attori istituzionali chiamati a vigilare sulle nostre comunità – ha esordito il dott. D’Alterio – se tra le parti ci sono rapporti cordiali e rispettosi, oltre che professionali, la nostra interazione sarà più efficace a vantaggio dei cittadini a cui dobbiamo dare risposte in merito alla sanità pubblica. Quello che gli anglosassoni chiamano One Health, ovvero una sola medicina che tenga conto della relazione uomo-animale-ambiente, è un concetto che gli Istituti Zooprofilattici attuano da decenni. Noi dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise facciamo qualcosa in più: lo esportiamo nel mondo. Siamo un Ente di ricerca attivo a livello nazionale e internazionale tuttavia – ha continuato il Direttore Sanitario – eroghiamo soprattutto servizi; la nostra è una ricerca applicata in stretto contatto con le realtà produttive e con le autorità del territorio”.

Il dott. D’Alterio ha colto l’occasione per annunciare i due nuovi traguardi raggiunti dall’Istituto, nominato pochi giorni fa Laboratorio Nazionale di Riferimento per importanti malattie infettive animali quali la peste dei piccoli ruminanti (PPR) e la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease). “Oggi in Istituto lavorano 419 persone tra dipendenti a tempo indeterminato e a contratto, a cui si aggiungono diversi collaboratori di una cooperativa di servizi. Il 60% del totale è rappresentato da donne – ha concluso – il livello di attaccamento all’Ente che ho trovato in Istituto da parte del personale non l’ho mai registrato altrove, è una forma mentis radicata. I successi di questo Istituto si devono in gran parte alle persone che lavorano ogni giorno senza risparmiarsi”.

Molti gli spunti di riflessioni e le istanze scaturiti nel dibattito finale: lo sviluppo della banca dati per gli animali d’affezione e per gli equidi; la redazione di norme chiare nel primo intervento in materia di fauna selvatica; Il miglioramento della comunicazione esterna ma soprattutto interna tra i tecnici dei diversi Enti; la sensibilizzazione rispetto alla sicurezza alimentare e nutrizionale; la stesura di accordi di programma tra Istituzioni; l’attenzione per evitare duplicazioni e ridondanze degli adempimenti; il maggior coordinamento durante le emergenze; la messa a punto del registro tumori degli animali e dei piani regionali della prevenzione.

 

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