Sindacale/ Questione previdenziale, Cisl Poste non demorde

Dopo la nostra ferma posizione assunta dalla CISL Poste, sulla nota questione previdenziale, Poste Italiane fa sapere che istituisce un tavolo di lavoro congiunto con la Direzione Centrale dell’Inps per la definitiva ricostruzione di tutte le posizioni individuali, ancora in sospeso.

La CISL Poste – afferma il Segretario Antonio D’Alessandro – denunciava irregolarità contributive a un numero elevato di propri Associati, dipendenti di Poste Italiane. Il riferimento è al preteso corretto conteggio dei contributi previdenziali spettanti a lavoratori dipendenti con ex Contratto a Tempo determinato ed ex Somministrati, ricorsisti, reintegrati in Azienda Poste a seguito di sentenza giudiziale e poi consolidati in Poste Italiane per il tramite di un accordo sindacale. L’entità del fenomeno destava forti preoccupazioni per le evidenti ricadute negative per tutti gli interessati.

In svariate circostanze la CISL Poste – continua Antonio D’Alessandro – ha sollecitato Poste Italiane affinché intervenisse presso l’Ente Previdenziale, ma la risposta ricevuta è stata sempre evasiva, vaga, confermata, a più riprese, la circostanza dell’aver regolarmente versato tutte le spettanze contributive dovute e ribadita, quindi, l’assenza di alcuna responsabilità imputabile a carico di Poste. Lo stesso INPS, sollecitato su circostanze analoghe, riferiva quanto segue: “la posizione contributiva in oggetto risulta ancora oscurata da Poste, trattandosi di lavoratore assunto a seguito di contenzioso (ricorsista) o con particolare tipologia di contratto (CTD/CFL/SOMMINISTRATI).

Per questa fattispecie di lavoratori, circa 36.000 in tutta Italia, si è in attesa della migrazione massiva da parte di Poste Italiane dei dati contributivi”. La Cisl Poste, ferma nella sua posizione, affermava il principio che ogni lavoratore ha il diritto ad avere una propria posizione contributiva aggiornata in tempi ragionevoli, pertanto non erano più tollerabile anni e anni di attesa, considerato, altresì, che simili ritardi comportino anche l’impossibilità per i soggetti coinvolti di fruire di agevolazioni su prestazioni sanitarie, nonché negazione di accesso a prestiti o mutui da parte di Istituti di Credito, non risultando in busta paga l’esatta anzianità contributiva.

Il Segretario della CISL Poste conclude affermando “per quanto ci riguarda, seguiremo passo dopo passo l’intero iter procedurale, tenendo costantemente informati i lavoratori sui relativi stadi di avanzamento. In allegato la missiva di riscontro, a firma del Responsabile Relazioni Industriali Centrali.

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