L’indagine “Close the Employee Experience Gap” dimostra che ambienti di lavoro positivi attraggono le persone migliori, per cui occorre allineare le percezioni tra la funzione delle Risorse Umane e i dipendenti, per migliorare l’esperienza delle persone e favorire il successo dell’azienda.
Il benessere organizzativo aziendale viene visto come la capacità di organizzare, promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione o ruolo e rappresenta una sorta di termometro per misurare il clima interno aziendale ,attuarlo significa incidere in maniera determinante sulla crescita del business e dei risultati.
Il 70% dei leader H.R. rileva un miglioramento nella propria capacità di attrarre i talenti e il 68% dei dipendenti afferma che probabilmente raccomanda delle persone per posizioni vacanti.
I dipendenti sono più inclini a rimanere, il 65% degli HR, intervistati, riferisce miglioramenti nei tassi di fidelizzazione mentre il 70% dei dipendenti afferma di essere più incline a restare in un’azienda che offre una buona esperienza.
Il modo in cui i dipendenti vivono l’azienda ha, inevitabilmente, dei risvolti; sull’ambiente, sul team, ma soprattutto sull’azienda stessa, infatti, l’efficienza e i risultati sono migliori in ambienti di lavoro positivi, nei quali i collaboratori si dicono soddisfatti del clima che si respira in ufficio.
L’attenzione alla salute, ai comfort e alla qualità della vita dei propri collaboratori è un fattore percepito di spinta propulsiva per organizzazioni e imprenditori verso il miglioramento di produttività e crescita del business.
I programmi di welfare aziendale rappresentano uno strumento efficace a disposizione delle aziende che intendono supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone, ottenendo un generale miglioramento del clima che favorisce l’aumento di motivazione, fidelizzazione e incremento delle performance aziendali.
Il welfare aziendale pone al centro delle azioni le esigenze della persona, distribuisce ai dipendenti benefit non monetari,ma concreti e defiscalizzati, per migliorare il clima aziendale, che un imprenditore può attivare per creare luoghi di lavoro sani, felici e che desiderano essere coinvolti nel proprio lavoro.
La mancanza di benessere organizzativo influisce sulla salute psicologica dei dipendenti, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, che ha radicalmente trasformato sedi e modalità di lavoro ed ha accentuato la paura per la perdita del posto.
Il lavoro fornisce un contributo fondamentale alla salute mentale e al benessere, offre opportunità per le interazioni sociali, l’autostima, la soddisfazione e la fonte di reddito.
Ogni realtà aziendale dovrebbe considerare l’importanza del benessere professionale: il punto di partenza è investire nella cultura organizzativa, incentivare la capacità di osare senza timori, premiare le persone di talento, creare percorsi di formazione continua, conservare un ambiente disteso e motivante, condividere occasioni anche informali tra i dipendenti.
Sono diversi i fattori che incidono sul benessere aziendale:
La soddisfazione, i dipendenti insoddisfatti si assentano 1,25 giorni al mese in più rispetto ai colleghi (15 giorni all’anno), per il senso di non appartenenza ed impegno che i dipendenti insoddisfatti lasciano indubbiamente trapelare; che impatta negativamente sui risultati
La promozione di una salda cultura aziendale, fa sì che i dipendenti si sentano parte integrante di un gruppo e di un processo di miglioramento volto ad un obiettivo finale, collettivo o singolo
Un ambiente di lavoro favorevole equivale a premi, incentivi e benefit, ma soprattutto a programmi personalizzati che favoriscano la conciliazione tra vita lavorativa e vita sociale.
Il clima aziendale influenza la concentrazione e la motivazione: quando amiamo ciò che facciamo, riusciamo a concentrarci senza sforzo, perché il desiderio è capace di mantenere naturalmente alto il focus e soprattutto farci visualizzare nitidamente l’obiettivo.
Lo stress, che viene quando si ha a che fare con obiettivi troppo sfidanti rispetto alle proprie capacità e competenze, fa perdere concentrazione ed entrare in uno stato di ansia, ne risentono negativamente performance e soddisfazione che rischiano di abbassarsi notevolmente. Per ottenere il benessere aziendale, è sufficiente approfondire le necessità di ogni risorsa, curarne i bisogni, personalizzare le iniziative ed assicurarsi che queste siano ugualmente rivolte ad ogni tipo di esigenza.
I fattori che determinano un datore di lavoro ideale sono: un clima di lavoro piacevole e accogliente, indispensabile per mettere i lavoratori a loro agio, motivarli e spingere a dare il meglio di sé.
L’HR, dovrebbe avere il compito di fare squadra, dare il buon esempio e motivare correttamente i lavoratori, instaurare un contatto con ogni singolo lavoratore, far sì che si tramuti in un rapporto significativo, anche se solo di natura professionale.
Ascoltare significa riuscire ad empatizzare con le necessità e le problematiche dell’altro, entrare in contatto emotivo e comprenderne a fondo i bisogni,
Ascoltare è fondamentale per stilare un programma di welfare aziendale che; rispecchia i reali desideri e le vere esigenze dei dipendenti, garantisca benefit di valore e di gradimento per tutti.
Il benessere aziendale è un binomio tra ambiente di lavoro e lavoratori che nell’ottica di un miglioramento della vita del lavoratore e dell’azienda, ci sia quella caratteristica essenziale che fa di ogni rapporto un rapporto vincente, ovvero la fiducia.
Le aziende hanno bisogno di trattenere i talenti, che a loro volta sono alla ricerca di opportunità, per esprimersi al meglio, per questo è necessario che si sentano apprezzati, motivati a fare bene e stimolati nell’espressione del loro potenziale.
Le iniziative di welfare aziendale costituiscono il principale veicolo per mettere i lavoratori nelle condizioni migliori per spiccare il volo.