Il Consiglio dei Ministri dà il via libera alla non punibilità per i reati lievi

Su proposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto delegato che recepisce le proposte elaborate dalla commissione ministeriale nominata con D.M. 27 maggio 2014 e presieduta dal prof. Francesco Palazzo con l’obiettivo di rivedere il sistema sanzionatorio e dare attuazione alla legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.  Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo sulla “tenuità del fatto”, con il quale si prevede la non punibilità dei reati più lievi. L’istituto, costruito quale causa di non punibilità, consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria, e dà attuazione alla legge delega 67/2014 sulla messa alla prova e le misure alternative al carcere. Il decreto legislativo prevede la non punibilità dei reati più lievi – ossia quelli per i quali si prevede oggi una pena detentiva non superiore nel massimo a 5 anni, e una pena pecuniaria sola o congiunta alla precedente – quando l’offesa è di particolare tenuità e quando si è di fronte a un comportamento non abituale Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio ed adeguato ristoro nella competente sede civile. L’attuazione della delega consentirà ragionevolmente, nel breve periodo, di deflazionare il carico giudiziario restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità.
Il decreto legge è stato approvato dal Governo, il succesivo passo è il passaggio al Parlamento per un parere consultivo obbligatorio, ma anche qualora il parere dovesse essere negativo, il Governo potrà comunque dare il via al decreto dopo pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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