Dal Rapporto “Donare per curare povertà sanitaria e donazione farmaci”, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e realizzato dall’Osservatorio Donazione Farmaci emerge un quadro desolante; gli italiani non si curano più.
Sono 1.700 gli enti assistenziali che operano per far fronte alle richieste di medicinali da carte degli indigenti.
Gli enti caritatevoli hanno fornito farmaci a 580mila persone, in media il 12% dei poveri assoluti italiani, percentuale che sale al 21% al Nord, un tempo ricco, ora in crisi per colpa dei tagli del Governo.
La richiesta di medicinali (993.000 nel 2018) è aumentata del 22% nel quinquennio 2013-2018, soprattutto per il sistema nervoso (32%), l’apparato muscolo-scheletrico (16%), il tratto alimentare e metabolico (13,4%), l’apparato respiratorio (8,7%) e le patologie dermatologiche (6,3%).
13 milioni di persone hanno limitato le spese per visite e accertamenti, non ci curiamo più, non perché improvvisamente siamo diventati tutti sani, ma tutti poveri, persone che hanno trascorso la vita a lavorare, a produrre ricchezza, a mettere da parte risparmi, volatilizzati grazie all’euro ed alla crisi che Governi incapaci non hanno saputo debellare, anzi hanno contribuito ad aumentare alzando i prezzi dei beni di prima necessità e massacrandoci di tasse.
L’italiano medio ha cominciato a tagliare, prima sul superfluo, poi sul necessario, come la salute, cresce la povertà sanitaria, in particolare tra i minorenni, che non lavorano e non hanno introiti, sono in difficoltà anche gli italiani non poveri: uno su dieci non può permettersi di pagare il ticket per visite mediche ed esami del sangue, il 23% non ha può acquistare farmaci per motivi economici.
Il documento rivela che i poveri spendono per la salute un quinto degli altri: a causa di spese più urgenti (non rinviabili), le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della proprio budget totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere, possono spendere solo 117 euro l’anno ( 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l’anno per curarsi (+8 euro rispetto all’anno precedente).
Nel triennio 2014-16 la percentuale di italiani, tra le famiglie non povere, che ha limitato il numero di visite e accertamenti è passato dal 24% al 20%, la quota è aumentata tra le famiglie povere, passando dal 43,4% al 44,6%.
Alfredo Magnifico
Fondazione Banco Farmaceutico / Mezzo milione di italiani non può permettersi farmaci e cure
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