Crisi, +66% aziende fallite in Italia

Il Centro studi Impresa Lavoro  rielaborando i dati forniti dall’Ocse evidenzia come rispetto al 2009 i fallimenti nella nostra penisola siano cresciuti del 66,3%, passando dai 9.383 del 2009 ai 15.605 del 2014.In Italia resta altissimo il numero dei fallimenti delle imprese: il nostro Paese è infatti uno dei pochi tra quelli monitorati dall’Ocse che continua ad avere un numero di aziende fallite nettamente superiore ai livelli pre-crisi.
Il costante aumento del numero di aziende italiane fallite “non ha eguali se confrontato con gli altri Paesi monitorati: nel 2014 il numero di fallimenti negli Stati Uniti è stato inferiore a quello del 2009 del 55,1%, nel Regno Unito del 23,4%, in Germania del 20,5%”, spiega il Centro studi. E anche laddove l’uscita dalla crisi è sembrata più lenta, come in Francia, si segnala un calo del fenomeno dell’1,1%. Solo l’Italia è ancora ampiamente al di sopra dei livelli pre-crisi, con un escalation che solo quest’anno accenna a fermarsi.
I primi due trimestri del 2015  lasciano intravedere un rallentamento nel numero di fallimenti. La  stima è un calo di 1.300 fallimenti rispetto al 2014, con un livello complessivo che dovrebbe attestarsi sui valori del 2013. L’inversione di tendenza si annuncia importante ma c’è poco da sorridere: anche con questo miglioramento  l’Italia è il Paese che da questo punto di vista ha reagito peggio alla crisi.
Alfredo Magnifico

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