Rocacravindola: esempio di un Molise attento al tema dell’accoglienza migranti

Bonny, nigeriano, e Mudassar, pakistano: sono due dei 14 migranti ospitati presso il centro di accoglienza di Roccaravindola che hanno dato il benvenuto a tutti coloro che, numerosi, hanno voluto accogliere l’invito lanciato dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Molise, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Montaquila, l’Associazione Sociale e Culturale “Giuseppe Tedeschi” Onlus e altre organizzazioni di volontariato, a partecipare all’iniziativa svoltasi ieri nel popoloso paese della Valle del Volturno.

Dopo aver esposto brevemente la propria esperienza che li ha visti costretti a lasciare la terra d’origine a causa di guerre e difficoltà di varia natura, Bonny e Mudassar hanno ringraziato quanti, cittadini, associazioni, comitati, cooperative, operatori del settore, hanno voluto accoglierli e che, in maniera concreta e operativa, si sono adoperati per far sì che ogni loro richiesta riguardante beni di prima necessità potesse essere esaudita.
Degli iniziali 27, dopo l’allontanamento volontario di 13 siriani tra cui donne e bambini, nel centro ravindolese, attualmente, sono ospitati 6 nigeriani e 8 pakistani; sono giovani e la maggior parte di loro ha vissuto esperienze sconcertanti, tristi realtà, nonostante le quali, nei loro occhi, si legge la speranza di un domani migliore.
Dopo gli interventi di Francesco ROSSI (Sindaco di Montaquila), di Roberta Palleschi (Comunità di Sant’Egidio di Isernia), di Hikmet Aslan (Associazione Primo Marzo Molise), di Loredana Costa (Associazione “Dalla parte degli Ultimi”), di Chiara D’Amico (Associazione Sociale e Culturale “Giuseppe Tedeschi” Onlus), Filomena ZEOLI (Sindaco di Sepino), i quali hanno portato all’attenzione della platea le loro esperienze passate di accoglienza avute con l’emergenza nord Africa e offerto la propria professionalità e competenza a supportare le politiche di integrazione locale attraverso la realizzazione di percorsi di inclusione socio-culturale e linguistico-educative, proponendo anche il coinvolgimento dei Centri Territoriali Permanenti, l’Assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, ha, da un lato, ribadito il suo apprezzamento alla comunità locale per lo spirito solidaristico con il quale ha inteso accogliere i migranti e, dall’altro, ha espresso il suo più totale disappunto sulle modalità di gestione da parte del Viminale del flusso migratorio di carattere emergenziale che, negli ultimi mesi, sta interessando il Molise e l’Italia tutta. “La modalità di gestione di questo flusso migratorio emergenziale – ha affermato Petraroia – si pone in palese contrasto con la Delibera della Conferenza Unificata Governo – Regioni – Enti Locali dell’11 luglio 2013, esponendo a rischio di violazione dei diritti umani il nostro Paese e alimentando giuste preoccupazioni e paure nelle comunità locali”. “Tra l’altro – ha continuato il Vicepresidente della Giunta regionale – non è chiaro perché il Ministero dell’Interno non abbia effettuato i lavori di manutenzione nell’ex-villaggio post-sisma di San Giuliano di Puglia (CB) su cui sono stati effettuati sopralluoghi tecnici ed istituzionali con il Prefetto Angela Pria e con l’ex-Ministro Cecilè Kyenge né, tantomeno, perché non sia stato dato seguìto alle procedure di accoglienza per il Sistema SPRAR che, solo per il Molise, prevede l’ospitalità di 435 immigrati distribuiti in 18 centri e nei confronti delle quali, invece, siamo pienamente favorevoli, essendo caratterizzate da parametri certi di gestione e competenze”.
Intanto, continua l’impegno della comunità locale ravindolese che sta organizzando, dopo il clamoroso successo dell’amichevole di calcio a 5 “Italia – Ghana”, un vero e proprio torneo che vedrà sfidarsi compagini ghanesi, nigeriane e pakistane con i giovani del posto.
Anche il Presidente della F.IG.C. Molise, Piero Di Cristinzi, presente al dibattito tenutosi nella mattinata di ieri a Roccaravindola, ha espresso la volontà della Federazione Italiana Gioco Calcio di organizzare un evento sportivo sul sintetico “Mario Castaldi” di Roccaravindola che possa coinvolgere professionisti del calcio molisano e giovani immigrati ospiti nei vari centri di accoglienza del Molise, e che, magari, possa portare il paese molisano alla ribalta delle cronache nazionali quale esempio di come lo sport possa essere un forte elemento di fratellanza e di integrazione culturale.
“Un goal all’integrazione – ha concluso Petraroia – è la migliore risposta di socializzazione che accolgo con vivo piacere e con forte orgoglio, oltre che da rappresentante delle istituzioni, da cittadino molisano “.
Al termine dell’iniziativa, un nigeriano ospite presso il centro di accoglienza ha salutato alcuni presenti con questa domanda: “When will the next discussion?”. Segno tangibile di come abbiano voglia di confrontarsi con le persone del posto e di come già si sentano un po’ molisani.

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