Artigianato ed ecologia: a Maestri in Fiera monumenti ricavati dai tappi di sughero riciclati

maestrifieraUno straordinario esempio di riciclo creativo coniugato all’artigianato artistico. Sono le opere d’arte di Ciro Califano, un pensionato-scultore 63enne di Nocera Inferiore (Sa), che realizza monumenti riciclando migliaia di tappi di sughero.  Maestri in Fiera, la mostra dell’artigianato che si terrà dal 6 al 15 dicembre avrà l’onore di ospitare il maestro Ciro che, in circa dieci anni, ha riprodotto miniature di opere architettoniche fedelissime alla realtà, curate in tutti i dettagli, compresi gradini, camere interne, scale a chiocciola, finestre e pavimentazioni.

«Ho cominciato quasi per gioco – racconta – ispirato dalla quantità di tappi accumulati nell’enoteca di famiglia e la mia prima realizzazione è stata il Tempio di Poseidone di Paestum, poi nel tempo sono arrivati Castel del Monte, l’acquedotto di Nimes e il Battistero di Nocera SuUno straordinario esempio di riciclo creativo coniugato all’artigianato artistico. Sono le opere d’arte di Ciro Califano, un pensionato-scultore 63enne di Nocera Inferiore (Sa), che realizza monumenti riciclando migliaia di tappi di sughero.
Maestri in Fiera, la mostra dell’artigianato che si terrà dal 6 al 15 dicembre avrà l’onore di ospitare il maestro Ciro che, in circa dieci anni, ha riprodotto miniature di opere architettoniche fedelissime alla realtà, curate in tutti i dettagli, compresi gradini, camere interne, scale a chiocciola, finestre e pavimentazioni.
«Ho cominciato quasi per gioco – racconta – ispirato dalla quantità di tappi accumulati nell’enoteca di famiglia e la mia prima realizzazione è stata il Tempio di Poseidone di Paestum, poi nel tempo sono arrivati Castel del Monte, l’acquedotto di Nimes e il Battistero di Nocera Superiore».
Tutto quello di cui il maestro ha bisogno, sono un paio di coltelli affilati, colla Vinavil 59, righello, estro e tanta pazienza: con pochi e semplici strumenti, migliaia di tappi, tutti rigorosamente di sughero, rivivono una seconda vita. L’ultima opera in ordine di tempo è il Colosseo, in scala 1 a 200: «Per opere come questa, impiego in media due o tre anni e circa ventimila tappi, di cui mi riforniscono anche amici, clienti e ristoratori da tutta Italia».
Le opere del maestro Ciro Califano non sono in vendita: «Ricevo moltissime offerte – dice – Ma per me non hanno prezzo, sono gioielli che considero mie creature». Questa sarà dunque una ragione in più per visitare Maestri in Fiera, che sarà un’occasione unica di per conoscere l’abilità di mani sapienti che danno vita a pezzi unici ed esclusivi. Non solo: la partecipazione di maestri artigiani come Ciro Califano, è fortemente rappresentativa dell’identità di Maestri in Fiera, che si è data un preciso obiettivo, ovvero promuovere e valorizzare il Made in Italy di qualità soprattutto laddove abbia risvolti positivi anche dal punto di vista sociale, economico e – appunto – ambientale.
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Tutto quello di cui il maestro ha bisogno, sono un paio di coltelli affilati, colla Vinavil 59, righello, estro e tanta pazienza: con pochi e semplici strumenti, migliaia di tappi, tutti rigorosamente di sughero, rivivono una seconda vita. L’ultima opera in ordine di tempo è il Colosseo, in scala 1 a 200: «Per opere come questa, impiego in media due o tre anni e circa ventimila tappi, di cui mi riforniscono anche amici, clienti e ristoratori da tutta Italia».
Le opere del maestro Ciro Califano non sono in vendita: «Ricevo moltissime offerte – dice – Ma per me non hanno prezzo, sono gioielli che considero mie creature». Questa sarà dunque una ragione in più per visitare Maestri in Fiera, che sarà un’occasione unica di per conoscere l’abilità di mani sapienti che danno vita a pezzi unici ed esclusivi. Non solo: la partecipazione di maestri artigiani come Ciro Califano, è fortemente rappresentativa dell’identità di Maestri in Fiera, che si è data un preciso obiettivo, ovvero promuovere e valorizzare il Made in Italy di qualità soprattutto laddove abbia risvolti positivi anche dal punto di vista sociale, economico e – appunto – ambientale.

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