Ci sono date che non riesci dimenticare, come quel venerdì del lontano 30 ottobre 2015 quando
il mio medico, con un violento infarto in atto, mi accompagnò lui stesso al pronto soccorso.
Se oggi, dopo dieci anni, sono ancora vivo lo devo esclusivamente a quella struttura di
Cardiologia del Cardarelli e al mio medico, che intuì l’infarto prima ancora che iniziassero i dolori
al petto.
Sono stato seguito con grande senso di umanità e professionalità.
Dopo i primi “stent” ne sono seguiti altri e poi altri ancora, il tutto con degenze ospedaliere
sempre più qualificate fino al giorno in cui, ricoverato per l’ennesimo stent, perdo la frequenza,
scatta l’allarme arrivano di corsa infermieri e cardiologi, defibrillizzano e ritorno alla vita.
Poi ancora, impianto di pacemaker con defibrillatore e ancora controlli periodici che mi hanno
consentito di continuare a vivere per godere dei nipotini, con una qualità della vita più che
accettabile.
Un grande reparto quello di Cardiologia del Cardarelli, un reparto adeguato alle evoluzioni dei
tempi, con tecnologie avanzate e con personale dotato di senso di umanità e grande
professionalità, che ha garantito e assicurato il servizio in tutta le Regione, anche nei momenti di
difficoltà del servizio sanitario, curando patologie acute e croniche.
Pochi sanno che ogni paziente di quel reparto è monitorato istante per istante e che nelle
camerette non manca niente dai bagni all’aria condizionata alle televisioni ecc.
Ho seguito il dibattito in Consiglio Regionale sullo smantellamento di quel reparto con personale
destinato in altri distretti.
Ci vuole un cuore di pietra e una forte miopia politica per programmare lo smantellamento di un
reparto di eccellenza, fiore all’occhiello della sanità molisana. Disperdere quelle professionalità
è un delitto che i Molisani non possono permettere.
È destino che debba ancora lottare fino alla fine e anche in questa occasione vedremo se
costituire un comitato regionale “PRO CARDIOLOGIA CARDARELLI” con l’obiettivo di mantenere
l’integrità del reparto, potenziarlo e rilanciarlo in una veste che tranquillamente può superare i
confini regionali.
Speriamo che la miopia politica non butti alle ortiche quello che di meglio abbiamo in regione
nel campo della sanità.
Augusto BERNARDI
-già Segretario Generale CISL MOLISE
-già Consigliere Regionale