Denunciato 22enne , truffatore seriale e pluripregiudicato

All’esito di intense indagini di polizia giudiziaria condotte dalla Squadra Mobile, la Polizia di Stato ha identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria un 22enne, M.R. di Castel Volturno (CE) – truffatore seriale e pluripregiudicato per questo tipo di reati commessi su tutto il territorio nazionale – per truffa, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi. Lo stesso risultava infatti responsabile di due truffe commesse in questo capoluogo nello scorso mese di agosto.

Il 10 agosto, il giovane si era presentato in un noto Bar ricevitoria di Via Colle delle Api nei pressi di un centro commerciale e, con modi affabili, aveva chiesto alla commessa di effettuare una ricarica sulla propria PostePay per un importo di 900,00 euro. Nella circostanza, esibiva una carta di identità apparentemente autentica, con la sua fotografia, e una tessera sanitaria.

La commessa, in buona fede, effettuava la ricarica ancor prima di incassare il denaro. Terminata, però, l’operazione telematica, il cliente si dava improvvisamente alla fuga senza pagare il prezzo della ricarica e abbandonando nel locale i documenti falsi.

Si appurava successivamente che la carta PostePay su cui era stato caricato il denaro risultava intestata ad altro pluripregiudicato di Castel Volturno, mentre i dati riportati nei due documenti esibiti nel bar erano quelli di un ignaro soggetto napoletano.

In data 24 agosto, con la medesima tecnica, lo stesso individuo si recava presso un negozio di telefonia sito in via XXIV Maggio e analogamente chiedeva di effettuare una ricarica PostePay da 900,00 euro.

Anche in questo caso, il cliente, utilizzando un documento ed una tessera sanitaria intestate ad un ignaro soggetto di Isernia, dopo aver ottenuto la ricarica e senza pagarne il prezzo, fuggiva abbandonando i documenti nel negozio.

Gli operatori della Squadra Mobile analizzavano pertanto tutti gli elementi e le tracce lasciate dal truffatore, riuscendo – dalle fotografie apposte sui documenti falsi esibiti – a risalire alle sue vere generalità, anche grazie al sistema SARI (Sistema Automatico Riconoscimento Immagini) in uso alla Polizia di Stato.

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