Brillante risultato di un istituto scolastico molisano, collocatosi nei primi 5 posti nel rapporto 2022 dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca (www.scuoleinternazionali.org), promosso dalla Fondazione Intercultura e presentato nel corso di un incontro online con la partecipazione di Roberto Ruffino, Segretario Generale di Fondazione Intercultura, Diana Saccardo, Ministero dell’Istruzione, Marcello Bettoni, ANP, Nando Pagnoncelli, Ipsos, Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, main partner dell’edizione 2022 dell’Osservatorio.
Nel corso dell’incontro di presentazione della ricerca, sono stati annunciati i nomi delle 5 scuole secondarie di II grado che più si sono distinte per l’alto punteggio raggiunto nell’indagine sull’internazionalizzazione:
- Istituto d’Istruzione Superiore Majorana-Arcoleo di Caltagirone
- Liceo Ruggero Settimo di Caltanissetta
- Liceo G.M. Galanti di Campobasso
- Istituto d’Istruzione Superiore Leonardo da Vinci – Nitti di Potenza
- Educandato Statale Collegio Uccellis di Udine
La premiazione delle 5 scuole, a cui sarà consegnato il premio di € 2.000 ciascuna, avverrà giovedì 27 ottobre alle ore 12 presso la sede dell’ACRI a Roma in via del Corso, alla presenza del Presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, che ha co-finanziato l’iniziativa, e di un rappresentante del Ministero dell’Istruzione.
E’ giunta in redazione una scheda riassuntiva delle attività di internazionalizzazione promosse dal Liceo G.M. Galanti di Campobasso che pubblichiamo di seguito
Liceo Galanti_Campobasso DS Massimo Di Tullio e Prof Nicola Serpone, prof di sostegno e responsabile delle varie iniziative di internazionalizzazione (https://liceogalanti.it).
“Pensando ai nostri studenti, comunque vale la pena”
Nella stanza del Dirigente Scolastico, Prof. Di Tullio, spiccano alcune bellissime foto di bambini ruandesi che guardano in camera con un sorriso travolgente.
“Chiunque entri in questa stanza, ci chiede subito di queste foto”, spiega il prof Serpone, deus ex machina delle tantissime attività di internazionalizzazione che l’istituto porta avanti dal 2014. Ben 800 gli studenti coinvolti in progetti di mobilità, tra scambi di classe, Erasmus plus, e così via.
“Tutto è nato per caso” – prosegue – “Stavo leggendo una proposta di pace inviata all’ONU, scritta da Daisaku Ikeda, definito come uno dei più importanti leader spirituali buddisti della seconda parte del XX secolo e degli anni 2000. Diceva, tra le altre cose, che gli scambi interculturali rappresentano un ponte di pace tra le civiltà”.
Da allora il Liceo Galanti di Campobasso, 740 studenti di tutta la regione e non solo, non si è mai fermato nel suo percorso di internazionalizzazione.
La scuola è accreditata Erasmus plus e, grazie ai finanziamenti che ogni anno riceve, organizza periodi di studio e/o di studio e lavoro all’estero per i ragazzi e formazione internazionale per i docenti.
Numerose sono anche le adesioni ai progetti di mobilità individuale: in questi anni 5 studenti sono stati all’estero con i programmi di Intercultura, fortemente sostenuti dai docenti dell’istituto. E’ stato anche avviato il doppio diploma Italia-USA, ma il costo è abbastanza alto. “Dato che i genitori dei nostri ragazzi hanno spesso un reddito basso, la partecipazione a programmi internazionali può essere possibile solo grazie ai finanziamenti che riusciamo ad ottenere”.
La scuola ospita anche una 40ina di studenti immigrati di varie nazionalità e, attraverso un gemellaggio con un’Associazione italo-venezuelana, molti figli di italiani immigrati vengono inseriti nell’istituto, anche per poi, finito il diploma, trovare uno sbocco lavorativo grazie ai progetti Eures.
“Il processo di internazionalizzazione incide sul comune senso di civiltà dei ragazzi” – prosegue il prof Serpone: “chi partecipa ai programmi di mobilità poi vuole coinvolgere anche gli altri studenti della sua classe. Ad esempio, l’anno scorso abbiamo organizzato un progetto Erasmus con una scuola turca dove abbiamo portato alcuni ragazzi diversamente abili. Chi, tra i nostri studenti li ha accompagnati, ha poi “portato la scuola turca” all’interno della nostra, con un progetto con tutta la classe – uno “speaking club” -, così sono stati coinvolti tutti”.
Certo, le difficoltà non mancano. Il prof Serpone ricorda quando i ragazzi sono rimasti bloccati ia Malta per il Covid e gli studenti disabili. bloccati all’aeroporto di Istanbul
Ma le soddisfazioni ripagano tutti gli impegni e gli intoppi vengono ampiamente ripagati dai risultati. “Molti ragazzi, soprattutto quelli disabili – racconta -spiccano il volo. Ad esempio una nostra ragazza disabile molto chiusa, che non usciva mai di casa, dopo aver partecipato a uno scambio in Portogallo con altri ragazzi disabili ora è cambiata talmente tanto che si è persino fidanzata e frequenta con successo l’Università. Un altro ragazzo disabile dopo una breve esperienza di scambio all’estero, si è sentito talmente sicuro delle proprie capacità che l’estate dopo è andato a lavorare a Malta.
E i bambini africani delle foto? “Qualche anno fa abbiamo organizzato assieme a Intercultura un bellissimo scambio di classe con una scuola svizzera. Il docente venuto ospite da noi, guardandole, ha commentato con una frase che credo sintetizzi al meglio il motivo per cui promuoviamo progetti internazionali: questi scambi promuovono il comune senso di umanità”. “I bambini ritratti nelle foto sono gli alunni di alcune scuole in Ruanda costruite nell’ambito di un progetto di Médecins Sans Frontières grazie a una raccolta fondi organizzata dai nostri studenti. I loro sorrisi sono il regalo più grande che potessimo ricevere”