Antonio Battista (PD) risponde ai quesiti posti dal movimento Cristiano Sociali

In Esito alle considerazioni e domande fatte dal coordinamento regionale del movimento dei cristiani sociali devo preliminarmente ringraziare dell’attenzione rivolta alla mia persona in quanto mi dà la possibilità di affrontare nel merito, anche se in sintesi, le tematiche trattate dall’idea di programma per governare la citta di Campobasso. Fermo restante che il programma deve necessariamente essere scritto da tutte le parti coinvolte nella scelta del Sindaco, ossia tutti i cittadini, la mia idea sulle problematiche evidenziate e le risposte possibili alle domande seguono gli indirizzi di costruzione dell’idea di programma.

1) . L’ex-Romagnoli rimane verde pubblico per le famiglie o sarà cementificato? A Selvapiana sorgerà o meno un centro direzionale per ospitare uffici regionali facilmente raggiungibili dalla tangenziale? Il Roxy sarà ampliato, ristrutturato e reso fruibile come sede di quale Assessorato Regionale che oggi paga fitti a privati, o rimarrà un monumento allo squallore nel centro della città? Terminerà o meno la cementificazione di ogni spazio verde della città? Le zone destinate a servizi per i cittadini, a verde pubblico, a piazze e giardini, saranno preservate o no?

Ho avuto modo in più occasioni di affermare che per Campobasso, in futuro, necessita una particolare attenzione la pianificazione urbanistica al fine di porre alla dimensione processuale del governo della città, all’ascolto e finalizzazione degli interessi particolari, una dimensione di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La scarsità di risorse pubbliche impone di focalizzare l’attenzione sulla dimensione processuale e sulla sua capacità di riunire attorno a pochi e chiari obiettivi comuni interessi e finanziamenti di natura diversa in un quadro di reciproca e legittima convenienza. È questo il terreno d’incontro tra il Programma per la città e le potenzialità dei nuovi strumenti regolatori del territorio da mettere al servizio dei temi e azioni ritenuti prioritari. Recupero, tanta riqualificazione no a colate di cemento.
L’eliminazione di strutture fatiscenti e pericolose all’interno del circuito cittadino è sicuramente da perseguire come pure la progettazione di spazi riqualificati con architettura di pregio destinata al pubblico interesse è da incentivare; tanto più se tali interventi di recupero consentono di “bonificare ” aree da restituire alla città per una migliore qualità della vita ed uno sviluppo armonico e razionale delle direttrici dei servizi da rendere alla città. Ma è ovvio che deve risultare un leggero, qualificante intervento costruttivo, finalizzato proprio al risanamento dell’area Roxy, quindi necessario ed indispensabile proprio in rapporto all’integrazione funzionale dell’intera superfice quale naturale continuazione dello spazio di Villa De Capoa ed al raccordo con le contigue piazze centrali. Un percorso da definire con gli interessi della Regione Molise.
In relazione al completamento della tangenziale nord, RSA e io aggiungo Terminal, Contratto di Quartiere ecc., su tali argomenti bisogna essere concreti e realisti, non possiamo che mettere al primo punto dell’idea del programma la ultimazione di tutte quelle opere che, per una serie di motivazioni, sono rimaste incompiute in quanto si produrrebbe un doppio danno, quello sociale per la mancata usufruizione dell’opera stessa per le finalità che ne hanno determinato la realizzazione e quello economico determinato dall’investimento monetario sofferto senza un rientro sociale del medesimo.
Ho preferito esplicitare le risposte dei punti precedenti in quanto argomenti primitivi rispetto alla visione complessiva del governo cittadino e nel continuare in tale proposizione per tutte le altre richieste allego uno stralcio dell’idea di progetto basato su quattro filoni (linee di azione) che sorreggono la mia impostazione e la mia visione della città.
Campobasso che si rinnova affronta questioni di grande attualità come la sostenibilità ambientale. Una buona qualità ambientale rappresenta non solo lo scopo primario di qualsiasi azione politica, ma costituisce anche un efficace strategia per rafforzare l’immagine positiva del territorio nei confronti delle persone che vi si recano per lavoro, studio, affari o turismo. In questo caso, gli obiettivi sono chiamati a trovare delle strategie di sviluppo attente sia alla dimensione territoriale (consumo di suolo, impatto ambientale e tutela dei beni paesaggistici), sia al contenimento dell’espansione urbana. Allo stesso tempo, gli obiettivi sono attenti alle politiche insediative che dovranno prevedere criteri per ridurre la produzione di rifiuti e lo sperpero di risorse naturali attraverso l’utilizzo di energia a basso costo, derivante, in gran parte, da fonti rinnovabili.
Campobasso che lavora prende in esame sia il tessuto produttivo sia la formazione delle competenze e dei talenti indispensabili per mantenere e sviluppare le eccellenze economiche. Questa linea strategica riconosce l’importanza della dipendenza dello sviluppo economico dalla capacità produttiva dei servizi legati a conoscenze, processi e innovazioni che solo un florido ambiente di produzione può generare. Entra qui in gioco la diversificazione della base economica locale attraverso il sostegno e la promozione di nuove attività nel campo dell’innovazione tecnologica, del turismo, della cultura, del commercio di qualità e delle attività artigianali di eccellenza.
Campobasso dei flussi, con l’intento di rispondere in modo adeguato alla mobilità interna ed esterna, presente e futura. In particolare, questa linea strategica è sensibile alla necessità di garantire condizioni di mobilità di persone e di merci favorevoli alla valorizzazione dei vantaggi localizzativi offerti dal territorio. Campobasso è al centro di un territorio non interessato da grandi cambiamenti infrastrutturali e logistici fatta eccezione per il raccordo autostradale S. Vittore-Termoli; il tentativo è quello di proporre interventi da inserire in un quadro di ristrutturazione dei corridoi ferroviari in un contesto di generale evoluzione delle strategie di trasporto a livello nazionale ed europeo. A questo proposito, i risvolti per la città sono molteplici. Nelle opere compensative, in rapporto ad una politica regionale, saranno inserite diverse soluzioni progettuali tese a migliorare la viabilità cittadina.
Campobasso da vivere si propone di elaborare una serie di interventi per migliorare la qualità della vita in città e sul territorio, favorire ed aumentare la partecipazione attiva della cittadinanza e l’offerta culturale. Questa linea strategica interpreta il rinnovamento urbano e l’integrazione sociale come azioni necessarie per diffondere prosperità, coesione e rinnovamento. Qui le azioni sono rivolte al coordinamento tra i settori socio-sanitario e quello socio-assistenziale, passando per il coordinamento delle attività sportive e delle forme aggregative giovanili. Si tratta di un insieme molto articolato di azioni che fonderanno la propria logica operativa sulla trasparenza amministrativa, sulla progettazione (urbanistica, ma non solo) partecipata e sulla creazione e il rafforzamento di strutture e servizi in grado di migliorare lo scambio di informazioni tra cittadini e amministratori pubblici.
Grazie per l’affetto, la fiducia e la stima.

Antonio Battista candidato Sindaco

Commenti Facebook