A Campobasso puoi mangiare e bere ad ogni angolo, ma se hai perdite idrauliche, devi fare il giro del perdono

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviataci da un nostro lettore

Egregio direttore, le vorrei raccontare la mia singolare storia. In questi giorni ho subito una grave perdita idraulica in casa. Le mie conoscenze in materia non mi hanno permesso di intervenire efficacemente, se non in termini di tamponamento del problema. Per questo, sono stato costretto a rivolgermi ai tecnici. Alcuni di loro erano in ferie, altri con interventi già fissati che mi avrebbero obbligato ad attendere almeno due giorni. Decisi dunque di farmi, a piedi, un giro in centro, dove abito, per vedere se ci fosse un qualche esercizio che offrisse riparazioni e assistenza idraulica. Magari, durante le tante frequentazioni della zona, me ne era sfuggito qualcuno. Insieme vuoto. Dopo ulteriore, affannosa ricerca, trovai un idraulico immediatamente disponibile a Gildone. Ecco il punto: a Campobasso, capoluogo di regione che continua ad ostentare il titolo ogniqualvolta gli faccia comodo, puoi trovarti in panne se hai tubi rotti in casa, e devi spasimare nel reperimento di centri di assistenza. In compenso, puoi mangiare e bere a volontà, e nel giro disperato che feci in centro ho potuto constatare la presenza ossessiva di bar, pizzerie, gazebo a pochi metri di distanza l’uno dall’altro: la nuova “imprenditoria” campobassana. Se prima avevo delle perplessità nel frequentare un corso avanzato di idraulica (guarda caso, non a Campobasso), ora ho fugato ogni dubbio, ma so bene che non sarà questa la soluzione al problema, perché la città deve seriamente ripensarsi se vuole dare servizi al cittadino e fregiarsi del titolo di capoluogo.

Davide De Castris

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