Dopo la manifestazione di mercoledì 20 luglio, davanti al ministero dell’Agricoltura a Roma, la Federazione regionale della maggiore associazione professionale agricola nazionale e regionale ha organizzato per venerdì 29 luglio, in piazza Giovanni Paolo II, a Termoli una grande manifestazione che avrà inizio a partire dalle ore 09,00, con la partecipazione di centinaia di agricoltori e mezzi agricoli. Alla mobilitazione sono stati invitati anche tutti i sindaci della regione. La manifestazione di Termoli si terrà in contemporanea con altre manifestazione del genere in: Puglia, Basilicata e Sicilia.
La mobilitazione si è resa necessaria a seguito della grave crisi che sta attraversando la cerealicoltura italiana e molisana in particolare, dovuta al crollo dei prezzi del grano al termine di una campagna di raccolta che ha registrato rese superiori alla media degli ultimi anni e una qualità che sfiora le punte massime mai registrate prima.
Scendendo più nel dettaglio va osservato che in Italia importiamo 2,3 milioni di tonnellate di grano duro: dal 2012 al 2015 l’import è cresciuto del 64% (nel 2012 era di 1,4 milioni di ton.). Il prodotto importato non è però sottoposto né a controlli sanitari certi, rispetto alla fase produttiva e di stoccaggio, né a sufficienti controlli in arrivo nei nostri porti.
La campagna 2016 si sta rivelando durissima, con prezzi insostenibili e al di sotto dei costi di produzione: 16 centesimi al chilo per il grano duro e 18 per quello tenero. Valori questi inferiori a quelli di 30 anni fa.
Ciò premesso e per consentire agli agricoltori di continuare a produrre l’ottimo grano italiano Coldiretti chiede quindi: l’etichettatura obbligatoria della pasta, del pane e dei prodotti da forno; il blocco delle importazioni a dazio zero e controlli sul 100% del grano importato; una moratoria bancaria per le imprese cerealicole ed interventi finanziari; l’attivazione immediata della Commissione Unica Nazionale cerealicola (CUN); un progetto per l’ampliamento della capacità di stoccaggio dei Consorzi Agrari nonché sostegni pubblici solo alle imprese che lavorano grani italiani.
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