Venittelli: l’Italia deve agire per diventare leader nel bacino del Mediterraneo e guidare l’intera filiera dell’economia blu

“L’Italia deve ambire e agire per diventare leader indiscusso nel bacino del Mediterraneo e guidare l’intera filiera dell’economia blu. Questa è l’unica e giusta strategia di sviluppo marittimo che permetterebbe di creare valore aggiunto e di salvaguardare l’eco-sistema marino”. Ad affermarlo sabato scorso presso il Comune di Porto Tolle (RO) l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale del settore Pesca e Acquacoltura del Partito democratico e componente della XIII commissione alla Camera dei deputati.
“Nell’incontro avuto in Polesine molti sono stati i temi affrontati, tutti orientati al rilancio delle Politiche della pescae dell’acquacoltura, che necessitano di una nuova e più ambiziosa strategia, come disegnato nella nuova proposta di legge. Tuttavia, al di là dei massimi sistemi, vanno anche prese in mano e risolte le questioni che minano le economie ittiche del territorio, come quelle che insistono attorno al delta del Po”.
Per la parlamentare dem ci sono dei processi in corso che andrebbero governati tenendo conto e rispettando le esigenze dei produttori, come la cosiddetta vivificazione delle lagune.
“Non dobbiamo dimenticare di garantire tutela e sostegno a eccellenze come i mitili dop della sacca di Scardovari, ma la Regione Veneto, spesso buona per i proclami, dimentica di investire risorse concretamente. Di questo riteniamo responsabili il governatore Zaia e l’assessore Pan, che hanno destinato zero euro per gli interventi infrastrutturali necessari, compresi i dragaggi. E’ assurdo che una regione come il Veneto si disinteressi dei problemi dell’economia costiera, ammainando la bandiera della programmazione, in luogo dell’ideologia di matrice giussaniana”.
Un altro aspetto dirimente per l’onorevole Venittelli è la questione Demanio, ormai in piedi da mezzo secolo almeno.
“Non è tollerabile oltremodo che ci siano privati che ancor oggi rivendichino la proprietà su interi pezzi di laguna. Esortiamo con convinzione e fermezza ad agire sia la Capitaneria di porto competente che l’Agenzia del Demanio e la stessa Regione Veneto”.

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