Tutti sono convinti che la formazione professionale è un nodo da sciogliere! Ma quando ? Presidio in via IV Novembre

Vertenza lavoratori della Formazione Professionale: Quali azioni ha posto in essere la Regione Molise per dare attuazione agli impegni formalmente assunti il 23/12/2014 ? In tale circostanza, lo ricordiamo, dopo una trattativa che è durata dalle ore 19,00 del 23/12/2014 alle ore 2,00 del 24/12/2014 si era prospettata una soluzione alla vertenza della Formazione Professionale, con la sottoscrizione di un documento in cui la Regione si impegnava in tempi brevissimi:
·      avvio immediato della interlocuzione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (MLPS) per lo svincolo e la utilizzazione delle risorse Wellfare to Work (WTW), pari a € 300.000,00 e “APPRENDISTATO” pari a € 500.000,00, a copertura degli oneri per il finanziamento di un “PROGETTO DI START UP” del modello di “SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE”, già realizzato nel corso della precedente attività progettuale dispiegatasi nel periodo 1° aprile / 30 settembre 2014;
·      verificare la disponibilità del MLPS ad autorizzare il FORMEZ e/o ITALIA LAVORO a farsi carico della realizzazione e gestione delle attività progettuali di start up di cui al precedente punto;
·      farsi carico della diretta gestione delle attività progettuali di cui al primo punto nell’ipotesi di impercorribilità dell’iniziativa di cui al punto precedente;
·      avviare con la massima tempestività le iniziative legislative e regolamentari per favorire la progressiva riduzione del numero degli operatori della F.P. iscritti all’albo regionale, anche attraverso specifiche forme di incentivazione finanziaria;
·      assumere tutte le iniziative per la stabile strutturazione del SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE, attraverso la ricerca di canali di finanziamento comunitari e/o nazionali entro il termine di durata trimestrale del progetto di start up di cui al primo punto.

Da allora, un assordante silenzio è caduto sulla vicenda. Ora è giunta l’ora di uscire dall’equivoco. La Regione non può più far finta di niente: la situazione dei lavoratori della formazione professionale è drammatica, avanzano mensilità arretrate ed ancora oggi non percepiscono il sostegno al reddito sotto forma di cassa integrazione in deroga: c’è il rischio concreto che il disagio sociale esploda anche in eclatanti manifestazioni di protesta.
Non bisogna dimenticare che la formazione professionale è un sistema che si rivolge ad una platea di utenza molto diversificata: ragazzi che abbandonano la scuola; giovani diplomati/laureati che desiderano migliorare la loro preparazione attraverso la frequenza di corsi di alta formazione; lavoratori che hanno bisogno di aggiornamento professionale; disoccupati costretti ad imparare nuovi mestieri per rientrare nel mondo del lavoro; apprendisti che devono frequentare un periodo di formazione obbligatoria e tanti altri. Per non parlare poi dell’importanza che riveste il sistema di orientamento permanente nel quale anche l’Unione Europea investe sempre di più.
Con amarezza, dobbiamo rilevare che la politica, ancora una volta, tace davanti alle esigenze del territorio e alle sofferenze dei lavoratori e dei cittadini molisani.
Al presidente Paolo Di Laura Frattura, all’assessore Michele Pietraroia, all’On. Roberto Ruta, all’On. Laura Vennitelli, al direttore Massimo Pillarella, al dirigente Claudio Iocca, tutti presenti e artefici dell’accordo raggiunto, ricordiamo che la Regione il 23 dicembre 2014 si dichiarava pronta ad avviare tutto quanto concordato con la massima tempestività (un mese al massimo), ma che oggi -dopo 4 mesi e ulteriori incontri- siamo ancora fermi sulla linea di partenza.
Gli operatori della FP vogliono continuare ad essere protagonisti attivi anche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari. L’impegno congiunto permetterà di rispondere alle nuove e più cogenti esigenze del mondo del lavoro nel nostro Molise.
Il personale della FP è ancora in grado, come lo è stato fino ad ora, di assolvere degnamente ai compiti affidati, ma è necessario che il “Sistema di Formazione Professionale”, si riavvii perchè l’utenza ne soffre e perchè oltre 14 milioni di occupati esprimono il bisogno di aggiornare le proprie competenze oppure di apprenderne di nuove.
La Formazione Professionale è “materia delegata” (al pari della sanità) ed è nata per rendere un servizio utile ai giovani, ma anche ai meno giovani in cerca di nuove opportunità lavorative. La Costituzione già dal 1947 all’articolo 117 affida alle Regioni “l’istruzione artigiana e professionale”. Con la riscrittura del Titolo V (legge costituzionale n° 3/2001), si è ribadito che la “formazione professionale”, resta di competenza esclusiva regionale. Quindi il Sistema educativo è costituito dal Sottosistema dell’istruzione, di competenza statale, e dal Sottosistema della formazione, di competenza regionale.

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