Stop alla recessione certificata dall’Istat. Il Molise unisca le forze e agganci la ripresa economica

L’ISTAT ha certificato che l’Italia è uscita dalla recessione e si è messa alle spalle otto anni di crisi con un Prodotto Interno Lordo che comincia a salire insieme ai consumi e ai posti di lavoro a tempo indeterminato. L’Unione Europea finalmente sceglie di farsi carico del dramma degli immigrati e accelera gli adempimenti per rendere disponibili i fondi strutturali comunitari per il 2014-2020.
In questo quadro la FIAT – FCA investe centinaia di milioni di euro nel Sud e nel Molise per rilanciare la produzione di autoveicoli e di motori a Melfi e a Termoli, nel mentre il Pastificio La Molisana scala le classifiche e si colloca tra i primi produttori italiani e diverse aziende riprendono ad investire e sono in attesa delle autorizzazioni per ampliare la produzione ed il numero degli occupati (Momentive, FIS, ecc).
In queste settimane la Regione ha emanato bandi per 5 milioni di euro sul Piano Garanzia Giovani che attiveranno mille tirocini, opportunità su autoimpiego e servizio civile per altri n. 500 giovani. A ciò si aggiungono 2,5 milioni di euro per le sezioni primavera, 6,3 milioni di euro sulla non autosufficienza e l’assistenza domiciliare, 2 milioni di euro sui bonus assunzionali a tempo indeterminato, 600 mila euro per voucher formativi destinati alle nuove assunzioni, 1,7 milioni per il progetto ponte sull’orientamento ed 1 milione di euro sul reddito di cittadinanza.
Il Governo ha attribuito al Molise 14,2 milioni di euro con cui si potranno pagare gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014 e presso gli uffici regionali sono stati sottoscritti decine di accordi nel primo quadrimestre 2015 che hanno evitato licenziamenti attraverso il ricorso ad accordi sindacali di solidarietà o di cassa integrazione.
Pur comprendendo il fatto che alcune vertenze specifiche sono rimaste aperte e andranno risolte, occorre riprendere il filo del negoziato e del dialogo così come si sta facendo per gli esuberi delle Province per trovare tutti insieme le soluzioni ai problemi, senza arroccamenti o contrasti che non aiutano né i lavoratori e né il territorio.
Pietro Maio

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