Smebramento del Molise, l’intervento di De Matteis

Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, in merito alla proposta di legge inerente lo smembramento di Molise e Basilicata e la riduzione delle Regoni da 20 a 12, ad opera dei deputati pd Morassut e Ranucci, dichiara quanto segue: “Il pd e questi “illuminati” deputati non sono nuovi ad iniziative parlamentari che prendono di mira sempre e sconclusionatamente il Molise e mi fa piacere che persino il loro amico di partito Roberto Ruta si sia detto anticipatamente contrario al disegno di legge. Di contro non ho ancora letto il parere degli altri parlamentari del Molise, che in base a questo disegno criminale e secessionista, mi trasformerebbe in un presidente levantino. Non ho neppure letto il parere del presidente della Regione, della segretaria regionale del Pd e nemmeno di tutti coloro che si vantano di difendere il Molise, come qualche ex ministro, ma solo a chiacchiere. E si, in base a quanto stabilito da questi onorevoli democratici, mentre i residenti di San Massimo e Boiano saranno dei sanniti levantini come me, quelli di Cantalupo e Roccamandolfi degli adriatici (sanniti o pentri marittimi) confluendo con Abruzzo e Marche (eccetto inspiegabilmente Pesaro). Mi piacerebbe sapere da questi esperti in geografia, cosa accomuni il Levante a Campobasso o cosa unisca Venafro ad Ancona. Come fa a definirsi adriatico un residente di Capracotta o un levantino un cittadino di Mafalda e Morrone? Ma questi deputati hanno contezza di quello che scrivono o buttano giù leggi senza criterio? Ma indipendentemente dai nomi che rievocano luoghi, mari e sole, popoli, storia, tradizioni, guerre, fiumi, cultute, lingue…è assurdo e inconcepibile che tra le 20 regioni si smembrino solo Basilicata e Molise, sostanzialmente soppresse, mentre le realtà più ricche e progredite del Paese restino intaccate. Pertanto – conclude De Matteis – qualora si debba razionalizzare il numero delle Regioni, io ne prendo atto e sono favorevole alla discussione ed al dibattito sulle macroregioni, ma se bisogna partire smembrando solo il Molise, con la sua storia, le tradizioni, la cultura e l’autonomia ottenuta a fatica, mi opporrò in tutte le forme previste dai nostri ordinamenti. Una riforma quindi, senza criterio, senza metodo, senza né capo né coda, degna di questo governo”.

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