Santa Croce di Magliano/Grande gioia per i ragazzi del centro socio educativo che tornano in presenza con la nuova ‘modalità outdoor’

L’inizio di un percorso di aperture in sicurezza avviato in Italia ha dato una sferzata non solo al mondo produttivo e a quello scolastico, ma anche al settore socio educativo che si occupa della fasce più deboli. Con la chiusura dei centri specializzati, sebbene siano state attivate modalità sostitutive via web, per le persone con disabilità il disagio non è stato indifferente. Così anche in Molise il vasto settore del sociale sta muovendo i suoi piccoli ed attenti passi per tornare, si spera in tempi non troppo lunghi, ad una sorta di normalità.

E’ il caso del centro socio operativo (CSE) di Santa Croce di Magliano (Campobasso), dove l’Ambito territoriale di Larino, di concerto con la cooperativa Sirio che gestisce il servizio, l’amministrazione Comunale, gli utenti e i familiari, ha elaborato una nuova programmazione in base naturalmente ai nuovi bisogni emersi, alla funzionalità di ognuno e alle disposizioni ministeriali e regionali. Il nuovo piano contempla tutte e tre le forme di intervento: le attività in presenza al CSE, quelle a distanza e gli interventi domiciliari, in base al livello di autonomia e di funzionalità di tutti i partecipanti.

Sempre in presenza, ma in modalità outdoor, alcune attività occuperanno al mattino coloro che ancora non se la sentono o non possono inserirsi nel gruppo di persona. Spazi come la piazza, la villa comunale o l’area verde adiacente alla struttura verranno utilizzati al mattino per lavorare sui bisogni di autonomia ed inclusione sociale. Si lavorerà anche sulle abilità sociali (social skills training) in un contesto di rispetto reciproco, di cura e di attenzione verso l’ambiente circostante. Si farà attività motoria e si potenzieranno le capacità di comunicare con eventuali estranei, imparando ad orientarsi, a comprendere i segnali stradali, a gestire la presenza di veicoli, ad usare il denaro facendo magari la spesa. Questa modalità è risultata particolarmente gradita e sicuramente in linea con la voglia di riprendere i contatti umani tanto repressa in questi ultimi mesi.

Le nuove sfide imposte nell’ultimo anno sono divenute quindi preziose per ripensare e rivisitare questi servizi territoriali. Sono scaturiti nuovi obiettivi di protezione sociale e nuove modalità di intervento nella relazione di aiuto, allo scopo di sviluppare e potenziare le capacità della persona, fondamentali nel fronteggiare situazioni di difficoltà e dare spazio allo sviluppo personale.

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