Sanità molisana, Di Clemente: sprechi per interessi privati e tagli ai servizi essenziali

La recente inchiesta su appalti e consulenze sulla ASREM molisana ha evidenziato “ingenti sprechi di denaro pubblico” per consulenze, appalti e via dicendo. Cioè risorse pubbliche tratte dalle tasse che pagano i lavoratori e poi  trasferite alla borghesia locale (imprenditori, professionisti ecc.) utilizzando la privatizzazioni di servizi pubblici ed i connessi arbitrii gestionali.
E’ l’ennesima dimostrazione che le politiche dei governi centrali e regionali, del cosiddetto “rigore” servono solo a distruggere quel che rimane della sanità pubblica con continui tagli ai servizi essenziali ed al personale operativo e medico, camuffati come “lotta degli sprechi”, che invece rimangono e dilagano.

Ma le carte imbrogliate le conoscono sempre i pochi che le redigono nelle stanze dei bottoni (della P.A. e delle grandi aziende).
Ciò che scoprono ogni tanto gli organi giudiziari è solo la punta dell’iceberg. Si pensi a cosa accadrebbe se vi fossero gli strumenti popolari di controllo della gestione delle strutture sanitarie molisane: ciò che scopre ogni tanto l’A.G. potrebbe essere scoperto dalle masse molisane mediante le sue organizzazioni. Pcl Molise incluso.
D’altro lato sappiamo che anche le risorse tolte alla sanità non sono “razionalizzazione efficiente” ma solo imposizioni per garantire il pagamento degli interesse sui titoli pubblici posseduti dai banchieri, e da questi acquisiti dopo aver rapinato per anni il resto della collettività.
Da questo punto di vista salvare la sanità, nel Molise come altrove, non può prescindere dall’annullamento del debito pubblico truffa verso i banchieri usurai, come principale fonte di risorse in aggiunta al risparmio anticorruzione.
Il PCL Molise continuerà a battersi perché la salute nella nostra regione cessi di essere oggetto di un nefasto mercimonio.
Per una sanità molisana che sia pubblica e riqualificata,democraticamente controllata, contro ogni privatizzazione della gestione, per affermare la salute come diritto universale, basato solo sulle esigenze delle persone, soprattutto se prive di mezzi o reddito non sufficiente  per affrontare le cure.

Il Coordinatore Regionale PCL
Tiziano Di Clemente

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