Rete sismica del Molise, la nota tecnica dell’Agenzia regionale di Protezione civile

prot civile moliseIn riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal dottor Christian Del Pinto, relative alla rete sismica molisana, si trasmette come atto di massima trasparenza, utile a ripristinare chiarezza sulla vicenda, nota tecnica stilata dai competenti uffici dell’Agenzia regionale di Protezione civile. Documento dal quale si evince che il centro di competenza istituzionalmente deputato ad analisi, divulgazioni dei dati degli eventi sismici sul tutto il territorio nazionale, compreso dunque quello regionale, è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La sorveglianza sismica continua di tutto il territorio molisano è affidata, con convenzione, all’Ingv, competente a valutare integrazione e validazione delle rilevazioni della rete sismica locale.

Di seguito il testo integrale del documento:

Riscontro email del 30.12.2013 del Direttore ARPC
La presente al fine di riscontrare la richiesta del Direttore Reggente, Avv. Alberta De Lisio, avvenuta via email in data 30.12.2013 a seguito delle dichiarazioni del Dr. Christian Del Pinto sullo stato della Rete Sismica Molisana (RSM).

In premessa segnalo che l’attività del sottoscritto sulla questione è stata pressocché marginale, intervenendo solo a partire dal 2012 con il tentativo di inserimento della RSM nei programmi di manutenzione delle reti di monitoraggio e standardizzazione della trasmissione dei dati, sulla gestione del personale assegnato all’Ufficio Centro Funzionale e sul tentativo di ripresa dei rapporti fra Agenzia
Regionale di Protezione Civile (ARPC) ed Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), sede Irpina.
La RSM fu realizzata in varie fasi temporali, a partire dal 2006, quando la Deliberazione di Giunta Regionale del 20.09.2006, n. 1467, avente ad oggetto “Progetto per la realizzazione della Rete sismica Locale”, stabilì che la Regione Molise, avvalendosi della competenza del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) dovesse realizzare una rete sismica locale ad integrazione di quella nazionale.

L’allegato tecnico stabiliva le attività ed i prodotti che dovevano essere realizzati dalle due strutture, inoltre stabiliva le modalità di posizionamento dei sensori.
In particolare furono installate n. 5 stazioni:
1. Frosolone
2. Macchia d’Isernia
3. Castel San Vincenzo
4. Civita di Bojano (Bojano)
5. Sant’Angelo in Grotte (Santa Maria del Molise)
La RSM si compone di tre moduli, i sensori, la rete di trasmissione dati e la parte di acquisizione server sulla sede di Campochiaro. Attività alquanto discutibile sulla gestione della RSM, è stata la proprietà dei sensori (Stazione GAIA) in capo all’INGV. La trasmissione dati, prima affidata ad Arscom srl e poi ad AFA Systems srl, a seguito del tentativo di ottimizzazione delle reti di monitoraggio e di trasmissione dei dati. La modalità di trasmissione è passata da WiFi a HIPERLAN avendo preventivamente verificata la compatibilità tecnica. La parte acquisitrice sarebbe dovuta essere gestita direttamente dall’INGV, ma nel 2009, con il termine del rapporto convenzionale sulla RSM, è terminata anche la presenza dell’INGV sui siti. Infatti la convenzione del 2006 prevedeva anche la manutenzione della sensoristica installata.
Con la migrazione del sistema di trasmissione sulla rete HIPERLAN, le problematiche riscontrate negli ultimi due anni sono state legate fondamentalmente, non alla tecnologia installata, come più volte segnalato dal Dr. Del Pinto, ma al nodo di Monte Patalecchia, forse il sito più problematico di tutte le reti di Protezione civile, in quanto transitano su tale ripetitore tutti i dati fra l’area dell’Alto Volturno e Mainarde e la sede di Campochiaro, testata di tutte le reti di protezione civile.
Sul sito di Monte Patalecchia, si sono registrate problematiche relative alle condizioni metoambientali ed alle interferenze di sito con le altre installazioni presenti, causando spesso cali o addirittura interruzioni di segnale, per cui il risultato, in tali momenti, è stato la mancata acquisizione del dato presso la sede di Campochiaro. Dall’inizio del 2012 al novembre 2013, è stato più volte tentato il miglioramento della RSM e l’ampliamento della stessa con la proposta di installazione di ulteriori 5 stazioni, previa convenzione triennale con l’INGV, in particolare, la nuova proposta, prevedeva la sostituzione delle 5 stazioni acquisitrici GAIA con altrettante stazioni di ditta esterna ed, il ruolo concordato dell’INGV, sarebbe stato quello di collaudatore tecnico, sia in fase di progettazione, che di realizzazione, svincolandosi di fatto dalla manutenzione.
Con l’assegnazione di personale all’Ufficio Centro Funzionale, a seguito del Concorso ARPC del 2012, due unità sono state messe a disposizione del Dr. Del Pinto per l’analisi l’estrapolazione dei dati edaltre tre unità sono state inserite nel quadro dei collaboratori per il progetto di ampliamento ed ottimizzazione della RSM.
Con la nota SVI/0009242 del 12.02.2013, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (DPC) ha definitivamente chiarito che l’attuale stato di conoscenza, l’utilizzo deterministico di presunti segnali precursori, non consente, ai fini di protezione civile, fare previsioni sulla magnitudo, località e tempi di accadimento degli eventi sismici (Commissione Nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi del 05.02.2013), inoltre ha evidenziato la necessità di concentrare l’attenzione sulle problematiche di rischio sismico e quindi, non solo sulla pericolosità, ma anche sulla vulnerabilità sismica delle costruzioni. Nella stessa nota il DPC ha riconfermato l’INGV quale Centro di Competenza del DPC in materia, inoltre, con il rinnovo della convenzione fra i due Enti, a partire dal 01.01.2012, l’INGV con eventi sismici con magnitudo >= di 4, produce sistematicamente una prima relazione sintetica a cui segue una relazione dettagliata dell’evento. Con eventi che attivano il sistema di protezione civile o, su specifiche esigenze tecnico-scientifiche da parte di uno dei due Enti, le relazioni potranno essere prodotte anche con frequenze dell’ordine delle 12 – 24 ore. Tutte le relazioni prodotte dall’INGV contengono informazioni di tipo scientifico sui parametri delle scosse, incluse la mappa di scuotimento, sulle caratteristiche dell’area interessata, quali ad esempio la sismicità storica e strumentale, la pericolosità. In riscontro alla citata nota del 12 febbraio 2013 ed alle iniziative che si stavano intraprendendo in quei giorni sull’ampliamento della RSM, fu inviata una nota riscontro (prot. 3985/2013) con cui l’ARPC metteva a conoscenza il DPC dell’iniziativa e chiedeva l’avvio di un tavolo di confronto sull’individuazione di opportune procedure di comunicazione in caso di particolari situazioni riguardanti il territorio molisano.
Il DPC riscontrava la richiesta con la nota prot. SIV/0020714 del 04.04.2013, apprezzando l’iniziativa di ampliamento della RSM e la possibile collaborazione con INGV ed Enti di ricerca, ma ribadiva che le uniche procedure attive sul territorio nazionale, e quindi regionali, rispetto a comunicazioni scientifiche e di monitoraggio di eventi sismici sono quelle comunicate con la citata nota SVI/0009242 del 12.02.2013. Dall’aprile 2013 ad oggi nulla è stato realizzato sul tema, né tantomeno sono state ripristinate le stazioni che presentavano malfunzionamenti, se non una verifica ripetuta sulla connessione attiva fra i server della RSM di Campochiaro e le stazioni attraverso la verifica di “ping”, evidenziando nuovamente problematiche tecniche sul sistema di interfaccia fra sensore e rete di trasmissione e/o sensore. Infine, il 30 dicembre 2013, a seguito dell’evento di M 4.9 del 29.12.2013, sono stato contattato direttamente dall’INGV – sede di Grottaminarda, per ipotizzare un incontro urgente con il Direttore dell’ARPC sulla sequenza sismica in atto sul Matese e per effettuare un sopralluogo sulle due stazioni di Civita di Bojano e Macchia d’Isernia al fine di verificarne funzionalità e data base. In tale data è stato stabilito, in accordo con il Responsabile dell’Ufficio del Centro Funzionale, di rinviare e fissare tale incontro ad una giornata successiva al 2 gennaio 2014.

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