Frattura: rinnoveremo i contratti alle professionalità che occorrono alla ricostruzione

tre ricostrAccordato l’incremento al 3 percento dei 346 milioni di euro della delibera Cipe da destinare all’assistenza tecnica per la ricostruzione post sisma. ” Il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, ha accolto la richiesta avanzata dal presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e non di altre figure”, questo lo ha sottolineato più volte il governatore molisano, durante la conferenza stampa di stamani tenuta insieme al Consigliere regionale Ciocca e il Direttore dell’Agenzia Mastronardi. “ L’incremento dal 2 al 3 percento sui complessivi 346 milioni di euro della delibera Cipe destinati al post sisma ci consente di rivedere con serenità ruoli e competenze delle professionalità da impegnare. E’ impensabile riuscire a confermare tutti i 218 contratti, verrà fatta una selezione interna e senza dimentiare le professionalità tecniche ferme delle Comunità Montane che sono in liquidazione”.

Nel corso della conferenza è venuta fuori una cattiva gestione per 10 anni della Protezione Civile, una ricostruzione che in tale lasso di tempo di si è fermata al 35% nonostante tutte le risorse avute. Oggi si è arrivati alla resa dei conti.Dei 218 contratti 60 sono scaduti, 126 scadono il 31 gennaio e 14 il 15 febbraio. “La prova che del problema del personale impiegato nell’Agenzia di protezione civile ci siamo fatti carico molto prima che divenisse un’emergenza”. Il Governatore della Regione Molise parte da qui per certificare il nuovo corso della ricostruzione illustrando, al contempo, il quadro reale di una vicenda gravata anche da una certa confusione strumentale.“La nota del ministro Trigilia, con data 16 gennaio, risponde a una nota che la Presidenza della Regione ha inviato al Ministero lo scorso 25 ottobre. Oggi riceviamo la conferma a una richiesta avanzata da noi prima della scadenza dei contratti. A garanzia della continuità, 3 milioni e mezzo aggiuntivi che in parallelo ci impongono un ragionamento serio e ponderato sul fabbisogno effettivo delle professionalità”.

La quota del 3 percento corrisponde al tetto massimo fissato dalla delibera Cipe 1/2009 per i programmi fino a 500 milioni di euro, “non è una soluzione arbitraria del Ministero. Ricordiamo questo –  l’affondo del presidente –, a chi parla senza leggere e conoscere le leggi, al contrario di chi è abituato a parlare quando conosce i fatti e a stare in silenzio per ascoltare quando non li conosce”.Arginando “ogni forma di gossip con cui si prova a mettere in dubbio la ricostruzione”,  Frattura ripercorre le tappe di un percorso finalmente tracciato e monitorato: “In soli otto mesi abbiamo messo ordine in una situazione nella quale di ordine si sapeva davvero ben poco”.Uno per uno, dunque, i punti salienti della questione. Nella delibera Cipe 62/2011 che stanzia 346 milioni per la ricostruzione post sisma non c’è voce per l’assistenza tecnica: “L’abbiamo prevista noi –  specifica il governatore –, all’interno degli Apq. Per ogni Accordo di programma quadro le strutture ministeriali ci hanno riconosciuto il 2 percento. Insufficiente, l’abbiamo subito denunciato: in totale gli interventi coinvolti dalla ricostruzione sono 1.141. A fronte di queste esigenze abbiamo motivato la richiesta di riallinearci con il tetto massimo fissato dalla delibera Cipe 1/2009 al 3%, un punto in più rispetto a quanto già stanziato”, per un importo complessivo di 10 milioni e mezzo. Dalla nascita dell’Agenzia di protezione civile, istituita con legge regionale il 30 aprile 2012, sono stati spesi 5,2 milioni solo per il personale per 218 contratti, ora scaduti o in prossima scadenza

.“È evidente – riflette Frattura –, che l’assetto dovrà essere rivisto per renderlo compatibile con le risorse disponibili”. A stretto giro di posta, sarà il neodirettore dell’Arpc, Emidio Mastronardi, a definire il fabbisogno necessario in termine di personale ripartito per professionalità e competenze relative ai singoli settori.Conti alla mano, in una logica di programmazione rigorosa, senza ricorrere a ulteriori deroghe al patto di stabilità, si calcola sui residui 320 milioni di euro da spendere un impegno di circa 60 milioni l’anno per i lavori della ricostruzione e “le risorse della delibera Cipe saranno destinate, come dovuto, esclusivamente all’assistenza tecnica. Basta commistioni tra ricostruzione e Protezione civile”.

“Nel rispetto delle professionalità presenti e costruite dopo il cosiddetto concorsone premieremo all’interno del personale – assicura il presidente della Regione – , il numero di risorse professionali utile ad accompagnare la ricostruzione. Lo faremo attraverso una selezione interna, mettendo in campo risorse certe per stipulare contratti certi”.Impegni puntuali e circoscritti rimarcati da Frattura per contrappasso con il passato. Il governatore cita la legge di istituzione dell’Agenzia regionale della Protezione civile che prevedeva una copertura del 4 percento per i contratti di lavori, “ma mai un solo euro – la sua denuncia –, è stato destinato dalla Regione per la copertura finanziaria della legge stessa. Abbiamo contezza dell’avanzamento dei lavori grazie a certificazioni e contestuali impegni di spesa per liquidare lavori già eseguiti. Abbiamo messo su un macchina che procederà per singole schede con un monitoraggio continuo tra entrate e uscite. Ogni trasferimento delle risorse tra Protezione civile e Comuni sarà reinquadrato per rintracciare anche le eventuali economie derivanti. Per evitare ulteriori spese di fitto, a breve trasferiremo – anticipa il presidente della Regione –, l’ufficio del soggetto attuatore nei locali dell’Arpc”.

Il cambio di passo così garantito per le professionalità coinvolte ma soprattutto per chi non ha a casa dopo 12 anni dal terremoto. “Ai nostri cittadini in attesa di risposta va data priorità”.Da qui l’annuncio con il consigliere Ciocca: pronti già un nuovo Apq da 7 milioni e mezzo di euro e un altro da 31 milioni per l’edilizia pubblica.

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