Piano regionale del dimensionamento scolastico: un errore continuare a rinviare l’approvazione

Per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, adempiere agli obblighi di legge sulle normative antisismiche, antincendio e sulla certificazione di agibilità, di scarico a terra, di abbattimento delle barriere architettoniche e su ogni altro vincolo, è indispensabile aggiornare sistematicamente l’Anagrafe degli Edifici Scolastici immettendo i dati sulla piattaforma digitale regionale e nazionale, in modo tale che ogni cittadino cliccando sul portale del Ministero dell’Istruzione può verificare le condizioni di agibilità e di sicurezza di tutte le scuole d’Italia e del Molise.Caricare i dati sulla piattaforma digitale spetta ai proprietari degli edifici scolastici e quindi alle Province per le Scuole Superiori e ai Comuni per le Scuole dell’Infanzia, Elementari e Medie Inferiori. Per approntare un piano rigoroso di messa in sicurezza delle scuole regionali occorre monitorare contestualmente l’andamento dell’Anagrafe degli Studenti, comune per comune, che è in possesso del Provveditorato Regionale agli Studi, e rapportarlo con lo stato in cui versano tutti gli edifici adibiti a scuola in Molise così come emerge dall’Anagrafe degli Edifici Scolastici Regionali. Occorre quindi una costante collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale, Dirigenze delle 54 Istituzioni Scolastiche del Molise, Comuni, Province e Regione.

I comuni conoscono i dati della popolazione ricompresa tra 0 e 3 anni, da 3 a 6 anni, e quella residente obbligata a frequentare la scuola elementare, media inferiore e biennio delle superiori. Le singole Istituzioni Scolastiche dispongono dei dati sul numero degli alunni o degli studenti iscritti e sono in grado di simulare l’andamento delle iscrizioni e quindi la necessità di avere strutture scolastiche più o meno grandi. Tutto questo lavoro a monte determina l’approvazione di un Piano di Dimensionamento Scolastico Regionale ad opera del Consiglio Regionale, previa adozione della proposta nelle due distinte Conferenze dei Sindaci convocate rispettivamente dalle Province di Isernia e Campobasso. Nel Piano bisogna attenersi alle indicazioni normative nazionali dividendo i 40 mila studenti del Molise in Istituzioni Scolastiche con un numero di alunni non inferiore a 600 che può scendere a 400 per le aree montane .

Gli orientamenti del Ministero dell’Istruzione e le Intese discusse in Conferenza Stato-Regioni con il Ministero delle Finanze ipotizzano un’Autonomia Scolastica ogni 900/1000/1100 studenti superando i precedenti parametri di 600 e 400 che pur se non abrogati vengono considerati a rischio per una programmazione didattica di medio termine. Gli indirizzi ministeriali spingono per l’aggregazione di Istituti Comprensivi che vanno dalla Scuola dell’Infanzia alle Medie Inferiori, e per differenziare nelle Scuole Superiori il Polo Tecnico-Professionale dal Polo Umanistico-Scientifico. Se si vuole allineare il sistema educativo regionale alle linee guida nazionale bisogna approvare il Piano di Dimensionamento Scolastico attendendosi agli indirizzi della Conferenza Stato-Regioni e del Ministero dell’Istruzione. Ciò determinerà la perdita di qualche Dirigenza in Istituzioni Scolastiche che oggi sono al di sotto anche dei 400 alunni ma migliorerà l’offerta educativa nel suo complesso, consentendo una maggiore responsabilizzazione dei singoli Dirigenti Scolastici non solo sui programmi didattici ma più in generale su tutto ciò che può servire a quella scuola in termini di dotazioni infrastrutturali, certificazioni e andamento dell’Anagrafe degli Studenti.

Se si persiste nella logica del rinvio sine- die persiste una situazione che non agevola l’attività del Provveditorato agli Studi e allontana una verifica sistemica preliminare sulle condizioni di sicurezza di ogni singolo edificio adibito a scuola in Molise. Nella confusione o in assenza di un Piano Regionale di Dimensionamento Scolastico aggiornato sussiste il rischio di veder finanziati interventi su edifici o in scuole che potrebbero essere dismesse a breve per carenza di iscrizioni o più banalmente per il calo demografico di quelle comunità. Se si vuole porre termine alle logiche emergenziali che obbligano i genitori a costituirsi in comitati spontanei per trasformarsi in ingegneri, geologi, architetti o tecnici, pur di accertarsi dello stato in cui versano le scuole dei propri figli, serve passare dai rinvii immotivati alla pianificazione di medio termine così come prevedono le normative in vigore. Purtroppo lo scorso anno a causa della mancata approvazione del Piano di Dimensionamento della Provincia di Campobasso non fu possibile adottare il Piano Regionale in sede di Consiglio.

E anche quest’anno al 5 gennaio risulta approvato nuovamente solo il Piano Provinciale di Isernia rendendo impossibile per la seconda volta l’adozione del Piano di Dimensionamento Regionale, stante il fatto che sono in scadenza tra qualche settimana le iscrizioni al nuovo anno scolastico 2017-2018 e non si possono mutare le aggregazioni tra scuole nel mentre sono in corso le nuove iscrizioni. Assistere alla lotta quotidiana dei comitati spontanei mobilitati in più città sulla sicurezza delle scuole dovrebbe caricare di maggiore responsabilità tutte le istituzioni comunali, provinciali e regionali, non solo in termini di provvedimenti tampone di carattere emergenziale, bensì in chiave di programmazione di medio-lungo termine affinchè si chiuda la pagina degli sprechi e degli errori, e si apra quella degli interventi di messa in sicurezza sugli edifici che effettivamente sono e saranno adibiti a scuole nei prossimi anni.

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