Molestia sessuale al Terminal bus, il Partito Socialista di Campobasso chiede sicurezza

terminalcbSiamo venuti a conoscenza, tramite i giornali on line Molisenetwork e Una voce per le donne, di un grave episodio accaduto ieri al terminal di Campobasso. Un anziano sui 70 anni avrebbe costretto una giovane disabile a un atto di masturbazione sotto gli occhi di molti. E senza che nessuno abbia fatto nulla per evitare che questo accadesse e per assicurare il colpevole alla giustizia. Questo avviene perché, come è stato sottolineato più volte, il terminal degli autobus di Campobasso non è sicuro. Manca una qualsiasi forma di vigilanza, a partire dalle forze dell’ordine ai vigili urbani.
Frequentarlo la sera dopo le 22, quando le navette che lo collegano al centro della città hanno esaurito il loro compito, è davvero a rischio della propria incolumità. Sia per quanto riguarda i reati sessuali che per le vittime di delinquenza comune. Eppure gli autobus extraurbani continuano a circolare fino alle 23.30 per permettere agli operai che lavorano a Termoli di raggiungere casa propria dopo aver effettuato il turno pomeridiano. Lo stesso discorso vale anche per gli autobus che partono prima delle 6 del mattino.
Quando il punto di ristoro è chiuso e non c’è anima viva che possa garantire la sicurezza dei cittadini. Per questo motivo il segretario cittadino del partito socialista italiano, Fabio D’Ilio, chiede alle autorità competenti di rafforzare le misure di sicurezza nei pressi del terminal degli autobus. Punto strategico della vita cittadina, non soltanto di quella delle donne ma anche dei tanti adolescenti che devono frequentarlo.
“Chiediamo- ha sottolineato D’Ilio- che le forze dell’ordine vigilino di più in questa parte della città. Gli episodi di criminalità che sono stati denunciati di recente non devono essere nascosti, come fa lo struzzo quando mette la testa sotto la sabbia. Chiediamo per questo motivo una task force sulla sicurezza che prenda in esame quanto accaduto e quanto potrebbe ancora accadere in questa città”. 
 
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