Lettera aperta alle Istituzioni, ai Mass Media ed ai Cittadini “ I blackout non nascono mai per caso”

In questi giorni i telegiornali ed i quotidiani nazionali e locali aprono le loro edizioni su un
argomento “scottante”: i BLACKOUT.
Per “colpa dei condizionatori” manca la corrente elettrica per ore ed ore, centinaia di migliaia
di Utenti rimangono al buio in intere città, dal Nord al Sud d’Italia.
Per difendersi da questo caldo asfissiante occorre tenere accesi migliaia di condizionatori
d’aria, proprio quelli che le aziende elettriche consigliavano di installare come sistemi di
riscaldamento e raffrescamento, per usare meno gas e più energia elettrica e contribuire in
questo modo a combattere il “cambiamento climatico”.
Peccato che c’è un problema: per far funzionare una macchina elettrica come il condizionatore
(o il frigorifero, o la lavatrice) serve l’energia elettrica, e serve dove c’è il condizionatore e
quando lo si deve accendere.
Ed è proprio qui il fatto: chi dovrebbe garantire a cittadini e imprese di avere sempre e
comunque a disposizione la quantità di energia elettrica necessaria per tutti i bisogni
(familiari o industriali), oggi dà la colpa dei blackout al caldo eccessivo e… inaspettato.
Si tratta di Aziende che hanno una concessione dello Stato italiano per distribuire l’energia
elettrica costruendo impianti sufficienti per tutti i bisogni, investimenti che vengono pagati
dalle bollette. Invece si sceglie di risparmiare, di riparare impianti vecchi, di privarsi del
personale necessario per i lavori che dovrebbero essere urgentemente eseguiti e via
discorrendo.
Ricordiamo che Enel, attraverso e-distribuzione, è il principale distributore italiano con oltre
l’85% del territorio nazionale gestito in concessione.

FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL, da anni lottano dentro questa azienda, contro
politiche industriali sbagliate perché ENEL sta curando in maniera esagerata la dimensione
finanziaria – e chi gestisce una concessione non deve farlo in questo modo: i soldi, quando ci
sono, devono servire anche ad abbassare le bollette – e non sta mettendo in campo gli
investimenti necessari sulla Rete e sulla forza lavoro. Le assunzioni di nuovo personale e gli
investimenti realizzati in questi anni si stanno rilevando insufficienti, come da tempo le
organizzazioni sindacali denunciano.
Ormai si contano a centinaia, forse a migliaia, su tutto il territorio nazionale le situazioni di
straordinario obbligatorio, perché gli organici di base sono del tutto insufficienti: il sindacato
con queste lotte ha messo a nudo le fragilità aziendali. Sistematicamente il personale
operativo è costretto a prestazioni aggiuntive diurne e notturne, in particolare nei fine
settimana, ben oltre il minimo contrattuale previsto per garantire il giusto recupero fisiologico.
Per queste ragioni e per le criticità dell’attuale modello organizzativo, da oltre un anno e mezzo
sono in atto scioperi in e-distribuzione.
Oggi come Sindacato chiediamo alle Istituzioni (Governo, Regioni, Sindaci,) e alle forze
politiche di ogni parte, di intervenire per riprendere la loro funzione di controllo sui
concessionari di servizi pubblici come sono le Aziende che svolgono attività di distribuzione di
energia elettrica, perché i Blackout non nascono casualmente, ma sono responsabilità BEN
PRECISE di chi non ha fatto quanto doveva per evitarli.
Speriamo che questa volta, non cali (nuovamente) il Buio sui Blackout, ma che si faccia Luce
sulle vere responsabilità di ognuno.


LE SEGRETERIE NAZIONALI
FILCTEM – FLAEI – UILTEC

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