Legambiente: Perché la regione chiama parco nazionale una colata di cemento e lascia al palo la nascita dell’area protetta del Matese?

Troviamo molto inopportuno che il progetto approvato con la delibera n.536 del 6 ottobre scorso dalla Giunta Regionale del Molise venga definito parco naturale visto che le opere previste (impianti di risalita, piste da sci e innevamento artificiale) rappresenterebbero una colata di cemento e una inutile ferraglia che devasterebbe la montagna Matesina tra Campitello Matese- Roccamandolfi e San Massimo. Gli amministratori regionali anziché rincorrere inutili e improbabili proposte e accordi che servono solo a dilapidare risorse pubbliche, pensino a istituire il vero Parco Nazionale del Matese come chiedono i 10 comuni che hanno già deliberato a favore e la provincia di Campobasso, e come in campagna elettorale ha promesso il presidente della Regione Di Laura Frattura, che in occasione dell’incontro organizzato dalla Legambiente Molise con gli allora candidati alla carica di governatore della Regione, dichiarò che i primi 100 giorni di governo sarebbero bastati per avviare l’iter di istituzione del parco. Arrivati al giro di boa del governo regionale quella promessa sembra oramai dimenticata. Siamo abbastanza stanchi dei giochetti di una classe politica che prima afferma di voler il parco regionale per gestirlo in proprio e non confondersi con i vicini campani, poi tira fuori il parco come proposta per risollevare dalla crisi l’area del Matese, poi ancora si schiera per il parco e contro le biomasse, e ora, tanto per non fare capire nulla e confondere ulteriormente le idee chiama una colata di cemento per la montagna matesina parco naturale, tra l’altro in piena zona SIC/ZPS. Ci piacerebbe tanto sapere a che gioco giocate cari politici molisani. Pensate mica che abbiamo l’anello al naso?

Legambiente Molise

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