Incremento della cassa integrazione in deroga per le marinerie italiane, la soddisfazione della Venittelli

“Ancora un segnale tangibile di quanto la maggioranza di governo tenga in debita considerazione i problemi della pesca e del comparto ittico quello provenuto ieri dalla XIII commissione alla Camera dei deputati”. Esprime soddisfazione l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale del settore Pesca e Acquacoltura del Partito democratico. L’assise tematica permanente di Montecitorio ha infatti dato parere favorevole alla proposta formulata proprio dalla parlamentare dem di incrementare ulteriormente l’impegno finanziario previsto all’articolo 3 sulla cassa integrazione in deroga per le marinerie italiane in sede di discussione del disegno di lecce sugli ammortizzatori sociali, sulle garanzie Tfr e sulle pensioni.

Ma non è finita qui, poiché il parere del relatore Venittelli si è esteso anche al comparto agricolo nel suo complesso. In dettaglio è stato dato parere positivo anche per introdurre norme in grado di attivare nel più breve tempo possibile la rete di lavoro agricolo per contrastare il lavoro nero e il caporalato, così come disposto nel decreto-legge n. 91 del 2014;

-prevedere norme al fine di promuovere iniziative di approfondimento sul tema generale della previdenza in campo agricolo;

-inserire, anche in attuazione dell’ordine del giorno 9/3104/A/19 Cenni, accolto dal Governo, una norma che tuteli i dipendenti delle imprese agricole interessate dalla fitopatologia della Xylella fastidiosa, ai sensi della deliberazione del Consiglio dei ministri del 10 febbraio 2015, riconoscendo, in particolare: ai lavoratori agricoli a tempo determinato, ai fini previdenziali e assistenziali, la deroga alla condizione prevista 223, riguardo dall’articolo 21, comma 6, della legge 23 luglio 1991, n. 223 alla condizione di un minimo di 5 giornate lavorate nell’anno, quale requisito per accedere ai benefici economici, calcolandoli con riferimento all’anno 2014 o, se più favorevole, all’anno 2013; ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato il beneficio del trattamento di integrazione salariale, per una durata massima di novanta giorni, ai sensi dell’articolo 21, commi 3, 4 e 5, della legge 23 luglio 1991, n. 223.

“Con questo impegno riusciremo ad andare incontro alle esigenze delle categorie in modo più diretto, sostenendone le necessità, allo scopo di rilanciare economie vitali per la salvaguardia non solo del benessere diffuso, ma anche della riqualificazione del nostro territorio, a terra e in mare”, conclude l’onorevole Venittelli.

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