Il Presidente Niro visita la Capitaneria di Porto di Termoli

vincenzo niro1Raccogliendo con piacere l’invito della Capitaneria di porto di Termoli, il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro, ha tenuto, nel pomeriggio di ieri, una visita istituzionale presso la sede della stessa. Accolto dal Comandante, Capitano di Fregata Antonio Nasti e dai suoi uomini, il Presidente Niro, dopo aver visitato l’intera struttura portuale, ha potuto assistere ad una illustrazione sintetica delle attività svolte e delle principali tematiche d’interesse istituzionale e locale.  In tale incontro sono stati illustrati gli apparati e le strumentazioni in dotazione alla Guardia Costiera indispensabili per gestire le emergenze in mare e sono stati affrontati tra gli altri temi, quello relativo all’ottimizzazione del collegamento con le isole Tremiti, ma soprattutto quello attinente al noto problema del Demanio marittimo.

La soluzione alla questione, ha visto compiere, alcune settimane fa, un ulteriore passo avanti con l’insediamento di un apposito tavolo tecnico. “Apprezzo molto il lavoro che state compiendo per risolvere la delicata questione. A tal proposito – ha continuato Niro – spero si possa lavorare a livello locale con tutti gli attori istituzionali coinvolti, utilizzando tutta la documentazione disponibile e le professionalità necessarie a superare le difficoltà emerse su questa vicenda ormai già da molto tempo».
Al termine della visita, dopo il tradizionale scambio dei presenti, Niro ha espresso il suo sincero apprezzamento per “il ruolo fondamentale svolto dalla Capitaneria di Porto di Termoli per garantire alla comunità molisana sicurezza e incolumità ed in special modo perché il Comandante Nasti ha da subito instaurato un modus operandi fatto di dialogo costruttivo e continuo, affrontando ogni tematica attraverso il confronto e l’attento ascolto delle categorie interessate . Sono notevoli, infatti – ha concluso il Presidente di Palazzo Moffa –  la grande professionalità, l’impegno e l’alto senso del bene comune rintracciabili nel lavoro compiuto quotidianamente da ognuno di voi”.

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