Il Molise spinga sul governo nazionale per ottenere il Patto del Lavoro

Sulla prima pagina del principale quotidiano economico italiano di oggi si riprende la proposta di un PATTO DEL LAVORO PER IL MOLISE lanciata da Papa Francesco nel suo intervento nella nostra Università. Tra i molteplici aspetti positivi della visita del 5 luglio c’è anche questo messaggio forte del Papa sul riscatto del Molise attraverso la stipula di un Accordo di Programma col Governo Renzi che ieri è stato riportato da tutte le emittenti televisive collegate ed oggi è in evidenza sui diversi quotidiani nazionali. La periferia molisana, illuminata da un evento di portata storica, si è trovata preparata a cogliere in positivo l’incoraggiamento di Papa Bergoglio, stante l’avvio di tutte le procedure per il riconoscimento dell’Area di Crisi nel Distretto Bojano-Isernia-Venafro già con l’adozione della Delibera di Giunta n. 163 del 29 aprile scorso che assumeva le istanze di n.30 amministrazioni comunali e le sollecitazioni delle parti sociali e dei lavoratori della GAM e dell’ITTIERRE. Oggi il Molise deve avere la lucidità e la freddezza di saper tradurre la mobilitazione dei sindacati che il 29 giugno hanno chiesto a gran voce con Susanna Camusso al Governo Renzi  un Patto per il Lavoro con fondi nazionali ed europei da destinare al rilancio industriale e alla riassunzione dei lavoratori del settore avicolo, della filiera tessile e dell’indotto metalmeccanico. E a distanza di una settimana il forte ed autorevole intervento di Papa Francesco consente alla periferia molisana di essere illuminata con articoli, editoriali e interventi di giornalisti, opinionisti ed economisti degli organi d’informazione nazionale. Questo è il momento per far giungere già da domani tali sollecitazioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con una mobilitazione unanime della delegazione parlamentare, della Regione, dei Comuni, dei Sindacati, delle Associazioni Imprenditoriali, delle Forze Politiche, della Pastorale per il Lavoro, dell’ANCI, dell’UNIONCAMERE, dell’Università e di tutti coloro che sono in grado di sensibilizzare con efficacia il Governo Nazionale. Se uniamo le energie e alziamo il tiro, saremo in grado di indurre Palazzo Chigi a risarcirci per le penalizzazioni inflitte nell’attribuzione dei fondi europei 2014-2020 alle regioni inserite nel regime di transizione ( Molise, Sardegna e Abruzzo ) attraverso l’accesso al FEG europeo e ai Fondi di Coesione gestiti dallo Stato. Riconoscendo l’Area di Crisi e firmando un Patto per il Lavoro con 200 milioni di finanziamenti riusciremo a trasformare la speranza di un riscatto in una prospettiva di nuova occupazione in favore delle imprese esistenti e di nuove aziende disponibili a investire e riassumere i lavoratori GAM e ITTIERRE. Questa è la strada !

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