Giornalismo Emozionante di Mina Cappussi, relatrice alla Sapienza a Roma

Che responsabilità ha il giornalismo sulla vita psicologica degli esseri umani? E’ capace di condizionare positivamente o negativamente l’umore e i meccanismi mentali delle persone? Di questo e tanto altro parlerà Mina Cappussi, direttrice UMDI nel corso del suo intervento all’Università Sapienza di Roma in occasione del convegno “Psicologia e Giornalismo”, organizzato dal Centro Studi Arte e Società che si terrà nella Sala Rossa del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e del Dipartimento di Informatica, organizzato dal Centro Studi Psiche Arte e Società, dal presidente Amedeo Caruso, medico, psicoterapeuta, giornalista pubblicista e da Simonetta Putti, psicologa.
Nel caso della Cappussi, le Emozioni nel giornalismo rappresentano il focus di studio di questi ultimi anni come Giornalista, ma anche come Counselor ed Emotional Manager che antepone l’informazione a tutto il resto, tenendo presente la salute e il benessere psicofisico delle persone. Consapevole del ruolo che il giornalista ha come operatore dell’Informazione, parlerà delle grandi responsabilità che ne conseguono laddove si sceglie di fare il giornalista, responsabilità nei confronti delle generazioni future e della salute degli esseri umani. Osservando il mondo interiore è necessario pensare alle riverberazioni che hanno le notizie diffuse dai media sulla salute e il benessere delle persone. Obiettivo della “notizia” è quello di informare su ciò che accade nel mondo, ma non possiamo non tenere conto del fatto che ogni notizia evoca emozioni. Le emozioni Positive (quelle che evocano sensazioni di benessere, felicità, gioia) e quelle Negative (che evocano tristezza, malessere, sofferenza, disgusto) sono provocate non solo dai contenuti dell’informazione, ma anche dal modo in cui essa viene trasmessa. Tutti sappiamo che la notizia più popolare, quella più letta, è sempre una notizia di cronaca, in grado di suscitare emozioni negative; questa consapevolezza porta a prediligere notizie che attirino il lettore senza preoccuparci, e spesso senza chiederci, perché queste notizie siano inconsapevolmente preferite dal lettore; non ci chiediamo quali siano i risvolti emotivi e biologici e le implicazioni sulla salute del lettore e delle generazioni future.
Questo sarà il punto di partenza dell’intervento di Mina Cappussi. Oltre a lei, altissimi relatori: Amedeo Caruso, deus ex machina dell’evento, Presidente del Centro Studi Psiche Arte e Società, direttore Responsabile della rivista omonima, medico, psicoterapeuta, giornalista pubblicista. Simonetta Putti, vicepresidente del Centro Studi Psiche Arte e Società, vicedirettore della rivista omonima, psicologa analista junghiana. Vincenzo Cimino, consigliere Nazionale Ordine dei Giornalisti, vicepresidente Commissione Giuridica OdG. Roberto Cantatrione, Segretario – Tesoriere del Centro Studi Psiche Arte e Società; già dirigente in un’Autorità di Controllo del Settore Finanziario, studioso di tematiche psicologiche e storiche. Paolo Ojetti , Giornalista professionista, docente presso l’Università di Urbino. Ha lavorato per la RAI, l’Europeo, L’Unità, Il Fatto Quotidiano, ha diretto Radio Capital e diversi quotidiani. Gianni Perrelli, Giornalista professionista e scrittore. Collabora con il Gruppo Espresso, ha lavorato come inviato all’estero in USA e in Paesi “caldi”, come Iraq, Iran, Siria e Afghanistan. Luigi D’Elia, Psicologo e psicoterapeuta, gruppoanalista, cofondatore della Comunità Terapeutica Passaggi e dell’Associazione Altra Psicologia. Maurizio Cassi, statistico e demografo di formazione, lavora in una struttura di risk management finanziario all’interno dell’amministrazione pubblica, esperto di tematiche dell’informazione e della comunicazione.
L’appuntamento è fissato per sabato 16 aprile 2016 presso l’Università La Sapienza di Roma. Al termine del convegno, a chi ne farà richiesta, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

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