Fratelli d’Italia – AN esprime solidarietà ai precari Asrem

Con una scarna nota dei vertici ASREM si è posta, ieri, la parola fine al lavoro di tanti giovani molisani che prestavano, con incarichi di collaborazione, la propria professionalità a servizio dell’Azienda Sanitaria Regionale. Tutti a casa dunque i circa 150 lavoratori, molti dei quali padri di famiglia, che dal 31 marzo prossimo non vedranno rinnovati i propri incarichi nelle more dell’avvio di una nuova procedura concorsuale di cui non si conoscono modi e tempi.
Il Portavoce Regionale di FdL – AN Di Sandro commenta così la vicenda: ” il partito  esprime la propria solidarietà ai tanti giovani professionisti che in questi anni hanno prestato la propria attività a sostegno e supporto dell’Azienda Sanitaria Regionale svolgendo funzioni importanti e che vengono, adesso, “liquidati” con una scarna nota in burocratese.
Nessun margine di trattativa con i vertici aziendali, nessun dialogo possibile con questo Governo Regionale che, ancora una volta, penalizza il lavoro e lascia sul lastrico centinaia di giovani molisani. Serviva davvero mandare a casa tutti questi giovani professionisti? E nelle more di quale nuovo avviso? Vale la pena sprecare così professionalità formate negli anni e adesso scaricate con poche righe? O forse c’è la necessità di fare un nuovo avviso riservato agli amici?
Non c’è la volontà di intervenire per frenare lo spopolamento di questa regione, non c’è nessun progetto concreto di risoluzione delle problematiche lavorative della nostra terra, quando si fermerà lo “scempio”?
Mi sento dunque di esprimere vicinanza e sostegno ai tanti che, dal 31 marzo, si ritroveranno senza un lavoro e senza uno stipendio, dobbiamo condurre una battaglia assieme che consenta il riconoscimento delle professionalità acquisite e la soluzione tempestiva di questo nuovo duro colpo inferto alla nostra gioventù.
Fratelli d’Italia – AN resta dalla parte dei lavoratori ingiustamente penalizzati in un momento in cui la politica dovrebbe fare di tutto per salvaguardare l’esistente e, su quelle basi, ricostruire il futuro”.

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