Filt Cgil: perplessità sul progetto di privatizzazione di Aziende del Gruppo Ferrovie Italiane

La Filt CGIL, Federazione Sindacale, esprime le proprie perplessità sul progetto di privatizzazione di Aziende del Gruppo Ferrovie Italiane.  Questa discutibile operazione avverrebbe quasi contestualmente alla rimozione dei vertici aziendali, a cui i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno voluto riconoscere innegabili meriti sul consolidamento positivo dei bilanci ed alla stesura di un Piano Industriale di grande rilievo. Che non si intenda illudere e che non si faccia credere, per giustificare questa discutibile operazione, che la privatizzazione e il probabile successivo scorporo della Rete Ferroviaria dal Gruppo industriale FS, possa migliorare l’efficienza del servizio regionale, anzi la determinazione Governativa lascia prevedere un aumento delle tracce orarie, (il pedaggio che le Imprese di trasporto ferroviario riconoscono al Gestore della Rete) e conseguentemente un aumento dei costi di Servizio a carico delle Regioni ed a cascata, l’aumento delle tariffe per il consumatore-utente.
Noi non riusciamo a vedere nulla in questa operazione se non la volontà di recuperare risorse nuove da annettere al bilancio Statale, continuando in una masochistica politica di svendita del patrimonio pubblico di cui le Ferrovie Italiane fanno parte integrante e di rilievo. E’ avvenuto per altre grandi Aziende dello Stato ed è oramai ammesso l’irrilevante beneficio per la collettività dalle privatizzazioni che sono state attuate. Privatizzazioni che hanno voluto favorire i grandi Gruppi industriali e finanziari privati, giustificate da un malinteso senso della modernizzazione che vede il Privato prevalere per efficienza e maggiore produttività. Crediamo invece che la buona gestione delle Aziende di Stato possa contribuire ad erodere il debito pubblico, contrariamente al prodotto della svendita dei beni pubblici, operazione funzionale ad una politica di corto raggio e di minima e superficiale programmazione.
Da parte sindacale intendiamo riconoscere ad RFI, una delle Imprese che molto probabilmente verrà “spinta” sul Mercato, la disponibilità ad intrattenere costruttive relazioni industriali verificate negli ultimi mesi, quando questa Impresa ha voluto attuare una rilevante riorganizzazione e per questo si è avvalsa di un continuo confronto con le OO.SS. Confronto che ha prodotto soddisfacenti accordi sia territoriali che nazionali.
Il Gruppo FS nella sua totalità, fornisce Servizio Pubblico e rappresenta un punto fermo nella storia italiana del lavoro ed i suoi dipendenti hanno contribuito notevolmente alla evoluzione sociale ed economica del nostro Paese. Vigileremo affinchè questo Patrimonio venga salvaguardato rispetto alla tentazione di trasformarlo in denaro facile ed immediatamente disponibile, crediamo invece che le Aziende Statali possano produrre profitti a beneficio di tutti ed in questo caso, che i guadagni aziendali possano tradursi in maggiore efficienza e fruibilità dei Servizi Pubblici che vengono affidati dagli Enti Locali e Centrali.

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