Elezioni, il tormento di Frattura

Il recente incontro dei vertici regionali di Forza Italia con il leader nazionale del partito, Silvio Berlusconi, come noto ha rafforzato l’alleanza di centro destra in Molise e, soprattutto, confermato la presenza attiva in fase elettorale dell’eurodeputato Aldo Patriciello; all’indomani sono nate subito le domande sul comportamento che lo stesso terrà non per le politiche, dove il suo sostegno ai forzisti non è mai mancato, ma per le regionali, vista l’alleanza spuria di Rialzati Molise con il centro sinistra. Dal canto suo, Paolo Di Laura Frattura ha subito compiuto due gesti: ha rilasciato una dichiarazione di precisazione (“Noi l’alleanza l’abbiamo fatta con Rialzati Molise”) ed ha organizzato l’assemblea programmatica del PD a Pozzilli, quasi a far valere il rinnovo del patto di ferro con il parlamentare. La frase di Frattura sull’alleanza con il movimento civico regionale, se ‘tecnicamente’ è esatta, di fatto diventa quasi comica; quando il segretario regionale di Rialzati Molise sarà uno di centro sinistra, allora potrà ripetere la frase con credito maggiore rispetto ad un dignitoso silenzio. Che il mentore del movimento politico-civico sia il leader venafrano lo sanno anche i bambini delle elementari e affermare che le due posizioni sono divise equivale ad una ‘furbata’ inutile, anche irritante, visto che chi legge i giornali e vede i notiziari tv di questa alleanza sa già tutto. Detto questo, ritengo che un rinnovato patto di centro destra, con il parlamentare come regista e con il ‘veto’ per l’alleanza Rialzati Molise-Frattura sancirebbe il ritiro della candidatura dell’architetto campobassano a presidente della Giunta per le prossime regionali o comunque la sua bocciatura; probabilmente Frattura con questo gesto ha solo voluto buttare le mani avanti, per evitare il debordare della sua posizione. Ora si trova in una situazione anomala, visto che, pur essendo il presidente nominato dal centro sinistra, le sue sorti dipendono dall’alleanza opposta e, su tutti, dalle scelte che farà il leader nazionale di Forza Italia; se cioè permetterà a Patriciello di mantenere questa doppia posizione oppure, sulla scorta di quanto avvenuto alle elezioni regionali siciliane, imporrà l’alleanza con il centro destra ovunque. Compresa la difficoltà della situazione ed anche la possibilità di un repentino ripensamento nella politica di alleanze dell’eurodeputato, Frattura ha avviato il piano B: tentare un ricompattamento con la parte del centro sinistra che di fatto lo ha già sfiduciato. Ha lanciato un appello a Ulivo 2.0 e Articolo 1, ricevendo in cambio due ‘niet’, o, meglio, ufficialmente almeno uno, quello di Danilo Leva, che ha ribadito come l’ipotesi di ricandidatura dell’architetto al vertice di palazzo Vitale sia impedimento massimo per l’alleanza con il PD. Ruta annuncerà stamattina la sua posizione, ma il parlamentare campobassano ha più volte ribadito giudizio analogo rispetto a quello dell’avvocato isernino, di cui è negli interventi interfaccia territoriale. Risposta scontata peraltro ad un intervento tardivo e condotto in maniera grossolana, perché ha dato subito l’impressione di essere la richiesta di una scialuppa di salvataggio. Ora Frattura si trova ad un bivio, in confronto al quale anche le tortuose strade molisane sembrano il paradiso: insistere sulla propria candidatura, sfasciando definitivamente il centro sinistra, oppure ritirare la candidatura e cercare in cambio una collocazione, sia essa politica (il consigliere regionale ‘semplice’ guadagna sempre oltre i 10.000 euro mensili!), che di altra natura (incarico in qualche ente regionale). E’ facile intuire il suo tormento per una situazione che non è affatto simile a quella delle ultime regionali, allorquando Frattura aveva comunque l’accordo con Ruta e Leva, a cui si aggiunse quello di Patriciello e Niro, accordi arrivati entrambi in zona Cesarini. Allora si trattava di dover sconfiggere un avversario considerato quasi imbattibile, Michele Iorio e  per farlo era necessaria un’alleanza territoriale ampia e solida; ora combatte contro se stesso e contro avversari interni al suo partito, che negli ultimi anni ha deciso ignorare. Ora il punto decisivo: Rialzati Molise, se confermerà l’alleanza, lo farà all’ultimo secondo e Frattura questa volta non può permettersi il lusso di aspettare fino ad allora. Tra  Aldo, Roberto e Danilo, forse questa volta c’è un Paolo di troppo: votarsi contemporaneamente a tre ‘santi’ per salvare la poltrona è impresa ardua per chiunque, soprattutto per lui che sugli equilibrismi e le tattiche politiche non è particolarmente ferrato. Ne riparleremo in seguito.

Stefano Manocchio

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