Durante: parità di diritti per battere tutte le discriminazioni di genere

“La vera uguaglianza tra donne e uomini si potrà realizzare solo quando tutti avranno e potranno esercitare gli stessi diritti in tutti gli ambiti sociali”. Lo ha detto il consigliere comunale di Campobasso, Michele Durante (Possibile), nell’ambito della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, organizzata dall’amministrazione attraverso un incontro-dibattito con gli studenti delle scuole superiori del capoluogo.
Un fenomeno, purtroppo, che si consuma tra le mura domestiche, nei luoghi di lavoro e, in modo ancor più ampio, in alcuni Paesi dell’Africa e del Medio Oriente in cui sono in aumento le discriminazioni, le violenze e gli abusi, passando per la tratta e riduzione in schiavitù delle donne, molte delle quali spesso giovanissime, che vengono adescate con la promessa di un posto di lavoro ma, una volta uscite dal loro Paese vengono violentate, schiavizzate e costrette ad un’esistenza da incubo. Queste donne vengono inserite nel giro di prostituzione di molti Paesi europei, tra cui l’Italia, gestito dalla malavita organizzata. “Fuori e oltre ogni retorica comune – ha sottolineato Durante – oltre a condannare con fermezza e senza riserve tutto questo, bisogna riconoscere che in Italia il concetto della parità di genere non può essere imposto per legge con quote o percentuali, ma con la cultura di garantire e consentire di esercitare gli stessi diritti a tutti in ogni aspetto della vita sociale”.
Uno di questi è la sfera lavorativa in cui le donne incontrano situazioni di svantaggio durante il loro percorso professionale. “La differenza di genere in questo campo è ancora un problema irrisolto – ha aggiunto Caterina Pinto, una delle componenti del comitato Lab-l’isola che c’è di Campobasso – tanto è vero che la discriminazione in campo lavorativo parte dal momento dell’assunzione in cui si chiede alle donne se siano in stato di gravidanza o vogliano eventualmente avere figli, fino ad arrivare al divario retributivo. Questa differenza – ha concluso – non è più accettabile e porteremo avanti la nostra proposta di garantire per legge la parità di salario tra uomo e donna”.

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