Costituzione del Distretto della pesca del Medio Adriatico: Mamolab chiede la possibilità di sedere al tavolo decisionale

Lo scorso sabato 19 novembre presso la sala consigliare del Comune di Ancona si è tenuto un incontro volto alla costituzione del Distretto della pesca del Medio Adriatico. Alla presenza di referenti istituzionali delle tre Regioni e delle associazioni di categoria del mondo della pesca si è discusso sull’opportunità del futuro Distretto come strumento per rilanciare la redditività del comparto e la salvaguardare dell’ecosistema marino.
Pietro Ricci, Presidente della neo costituita Rete di Imprese della Pesca del Medio Adriatico denominata “MA.MOL.AB”, ha espresso vivo apprezzamento per l’interesse politico nella costituzione del Distretto della Pesca del Medio Adriatico, accogliendo così di fatto l’impulso che “dal basso” spinge armatori e pescatori a voler affrontare in modo congiunto e concertato i comuni problemi della Pesca nelle tre Regioni.
Per “MA.MOL.AB” è stata l’occasione per presentarsi alle istituzioni presenti, chiedendo di essere considerata e riconosciuta come un’entità privata in grado di interagire con le istituzioni pubbliche per la costituzione del distretto del Medio Adriatico insieme a tutte le altre componenti che ne faranno parte, siano esse pubbliche o private.
L’ auspicio di MAMOLAB è quello di avere l’opportunità di sedere al tavolo decisionale del futuro Distretto insieme alle altre componenti per poter dare il proprio contributo per affrontare e risolvere in tempi rapidi le problematiche che costantemente giungono sul settore della pesca.
MAMOLAB, insieme a tutte le altre espressioni private che giungono dal mare, deve essere vista dalla istituzioni non come una minaccia, bensì come un’opportunità per fare crescere l’economia del mare. Sarebbe assurdo pensare il contrario e non permettere ai pescatori di esprimere il proprio punto di vista nei tavoli decisionali.
Nel corso dell’incontro dello scorso sabato sono stati portati ad esempio i problemi relativi alla tracciabilità (con normative sempre di più difficile applicazione nelle operazioni di vendita) e del divieto di pesca nelle zone “fondaletto” e “gomito” inglobate inspiegabilmente nella zona di tutela ambientale della “Fossa di Pomo” con l’ultimo decreto sul fermo biologico. Un esempio questo di come i pescatori siano costretti spesso a subire delle decisioni prese “dall’alto” senza una concertazione che magari poteva essere di grande utilità.
In conclusione, ricordando che MAMOLAB è stata costituita con un contratto di Rete di Imprese della Pesca APERTO a tutte le diverse espressioni di attività di pesca, i firmatari confidano nella possibilità di apertura al dialogo da parte di tutte le istituzioni pubbliche per tutti quegli strumenti di politica nazionale e comunitaria, come il Distretto del Medio Adriatico senza dimenticare la grande opportunità dell’Euroregione Adriatico – Ionica.

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