Confimpresa, lettera aperta ad Alfano: le promesse si trasformeranno in realtà?

zappone luiL’annuncio di una task force permanente per contrastare in maniera sistematica il commercio fuori dalle leggi e la contraffazione che attanagliano le imprese e tutti i commercianti perbene, sarà  la soluzione al problema ?

Questo, più che un articolo, vuole essere una vera e propria “LETTERA APERTA” indirizzata al Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché Ministro degli Interni, On.le Angelino Alfano e, in questa ns lettera intendiamo chiedere che si adottino, al più presto, provvedimenti idonei contro l’illegalità che regna nel nostro Paese relativamente al mondo del commercio, del turismo e dei servizi. Occorrono – a nostro avviso – che le “regole” siano le stesse per tutto il “mercato” e che ci si adoperi per farle rispettare da tutti.

Solo dando attuazione ad un principio del genere si potrà mirare a dare attuazione al settore trainante, quale è il commercio, costruito su un contesto economico, ma anche sociale, veramente “sano”, “legale” e “concorrenziale”.

E’ il tempo in cui non ci si può nascondere più solo dietro le “promesse”; è risaputo da tutti che le imprese del commercio, del turismo e dei servizi sono giunte allo stremo: occorre, dunque, che si faccia ogni passo per perseguire, nell’anno 2014, una “ripresa sostanziale”. Sottolineiamo, anche in questa circostanza, che il “problema dell’abusivismo e della contraffazione” sono divenuti, oramai, quelli che colpiscono in maniera sostanziosa e determinante l’economia italiana; l’abusivismo e l’illegalità sono la causa di considerevoli perdite di fatturato ( almeno 17 miliardi di euro all’anno) per i soli settori dei pubblici esercizi e della ristorazione. La situazione è davvero allarmante per cui sentiamo il dovere, in qualità di rappresentanti degli operatori dei settori interessati, di chiedere che, o attraverso la “task force” annunciata dal Ministro, o ogni altra necessaria misura, si proceda a dare attuazione alla fase “ tolleranza zero” contro ogni forma di illegalità. Non siamo i soli a chiedere provvedimenti così decisi, lo hanno chiesto e le chiedono tante altre organizzazioni settoriali, ma, soprattutto, li chiedono gli stessi operatori e le stesse imprese: lo esige il Paese. Bisognerebbe spendere qualche parola in più, anche da parte dei media, sull’ abusivismo e sulla contraffazione che, sostanzialmente, sono due facce della stessa medaglia all’interno di una più ampia categoria di “meccanismi commerciali fuori dalle regole che alterano la concorrenza ed inquinano il mercato”. Noi, a livello locale ( e non solo) è da qualche tempo che andiamo evidenziando come, negli ultimi anni, il fenomeno non solo stia producendo effetti devastanti sul “commercio regolare”, ma abbia conseguenze pesanti anche sul piano della sicurezza dei cittadini e dell’immagine delle stesse città: ormai ( in molte realtà) c’è un problema di sicurezza pubblica anche in relazione alle minacce che, spesso, vengono rivolte ai commercianti da parte dei venditori irregolari. Resta da dire, infine,che anche i cittadini comuni, fruitori dei servizi ed acquirenti di prodotti illegali o contraffatti, dovrebbero svolgere il loro ruolo di “rigetto” del sistema abusivo, in quanto coscienti del fatto che l’utilizzazione di servizi svolti da abusivi può comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualità. Tutti insieme, infine, consapevoli del fatto che l’illegalità altera le regole del mercato e penalizza le imprese regolari, dobbiamo contrastare il “commercio fuori dalle leggi”.

PS. Sig. Ministro, non aspettiamo risposta scritta a questa nostra “lettera aperta”…. ma attendiamo, fiduciosi, i provvedimenti annunciati.
Luigi Zappone

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