Cibo/Coldiretti redige manifesto per educazione alimentare nelle scuole

Le nuove generazioni hanno il diritto di consumare cibo buono e di qualità, sicuro e garantito. Ne è convinta Coldiretti che sull’argomento ha elaborato un Manifesto per l’educazione alimentare nelle scuole. Partendo dal presupposto che i dati sull’obesità infantile in Italia sono allarmanti, Coldiretti ritiene che vi sia bisogno di un piano nazionale che coinvolga Ministeri, Regioni e mondo della scuola.

Secondo l’Organizzazione occorre un “patto educativo” tra scuola, famiglie e agricoltori per promuovere, insieme, un modello alimentare sano, sostenibile e responsabile che, a partire dalla rete delle fattorie didattiche, si ponga come partner attivo per promuovere percorsi formativi e avvicinare le giovani generazioni e le loro famiglie all’origine del cibo.

Un sentire sposato appieno da Coldiretti Molise che negli ultimi anni ha lavorato intensamente sul tema grazie anche ad un progetto denominato “La sana e buona alimentazione non ha età”, che ha portato le imprenditrici agricole di Donne Coldiretti, il movimento femminile dell’Organizzazione, a tenere una serie di incontri nelle scuole e nei circoli anziani della regione per spiegare alle giovani generazioni, con il supporto dei loro nonni, l’importanza del cibo sano e a km zero.

Un’attività didattica che è poi proseguita con un convegno intergenerazionale, a febbraio 2025, organizzato presso il Convitto “Mario Pagano” di Campobasso, che ha visto il coinvolgimento di Senior, Giovani e  Donne di Coldiretti Molise sull’importanza della Dieta Mediterranea.

Nell’ottica della genuinità e della freschezza del cibo destinato ai ragazzi, Coldiretti, nel suo Manifesto, propone di sostituire nelle scuole i distributori automatici di cibi ultraformulati, come merendine iper-zuccherate, snack salati e bevande gassate, con cibo sano, fresco, genuino e quanto più possibile di provenienza locale, spingendo in tal modo verso il consumo di alimenti a km zero.

In sintesi, Coldiretti ritiene necessario rafforzare la presenza dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, a partire dalla scuola primaria, per insegnare ai più piccoli l’origine del cibo, l’importanza di una dieta equilibrata e i danni derivanti da modelli nutrizionali sbagliati, basati sul consumo eccessivo di cibi ultra-formulati.

L’esperienza, conclude il Manifesto di Coldiretti, dimostra che l’apprendimento degli studenti influenza i comportamenti dell’intero nucleo familiare ed in questa prospettiva le stesse mense scolastiche dovrebbero essere considerate luoghi di educazione alimentare, in cui il “pasto quotidiano” diventa uno strumento didattico per diffondere un modello di nutrizione sana e consapevole.

I Cinque punti:

  1. UNA STRATEGIA NAZIONALE CONTRO L’OBESITÀ INFANTILE
    I dati sull’obesità infantile in Italia sono allarmanti. Serve un piano nazionale di contrasto, con obiettivi
    chiari, misurabili e condivisi tra Ministeri, Regioni e mondo della scuola.
    Coldiretti è pronta a fare la sua parte con filiere garantite, campagne mirate e iniziative educative per
    un’alimentazione più sana e consapevole.

2. ALLEANZA SCUOLA-FAMIGLIA PER UN PATTO EDUCATIVO SUL CIBO
Serve un vero e proprio “patto educativo” tra scuola, famiglie e agricoltori per promuovere, insieme, un
modello alimentare sano, sostenibile e responsabile.
Coldiretti, a partire dalla rete delle fattorie didattiche, si propone come partner attivo per promuovere
percorsi formativi e avvicinare le giovani generazioni e le loro famiglie all’origine del cibo.

3. CIBO A KM ZERO IN TUTTE LE MENSE SCOLASTICHE
L’uso sistematico di cibo locale, stagionale e garantito da filiera corta nelle mense scolastiche è una
priorità.
Coldiretti propone di svincolare le mense scolastiche dalla inaccettabile logica del risparmio economico
a discapito della qualità, favorendo scelte finalizzate a promuovere il valore sanitario, sociale e
ambientale del cibo locale.

4. STOP AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI CIBO SPAZZATURA
È tempo di dire basta ai distributori pieni di schifezze ultra-formulate come merendine iper-zuccherate,
snack salati e bevande gassate dentro le scuole e in tutti gli edifici pubblici.
Serve una norma chiara per sostituire quei prodotti con cibo sano, fresco, genuino e quanto più
possibile di provenienza locale.

5. AVVIARE SOLIDI PROGRAMMI DI EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE
È necessario raorzare la presenza dell’educazione alimentare nei programmi scolastici a partire dalla
scuola primaria, per insegnare ai più piccoli l’origine del cibo, l’importanza di una dieta equilibrata e i
danni derivanti da modelli nutrizionali sbagliati basati sul consumo eccessivo di cibi ultra-formulati.
L’esperienza dimostra che come in altri casi – ad esempio la raccolta dierenziata – l’apprendimento
degli studenti influenza i comportamenti dell’intero nucleo familiare.
In questa prospettiva le stesse mense scolastiche devono essere considerate luoghi di educazione
alimentare, in cui il “pasto quotidiano” diventa uno strumento didattico per diondere un modello di
nutrizione sana e consapevole.

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