Boccardo (UIL): C’è un Molise che non si ferma mai, che non si riposa nemmeno a Ferragosto!

Sono i lavoratori che assicurano i servizi pubblici essenziali, quelli della nostra sanità martoriata, tanto per cominciare: medici, infermieri e assistenti, addetti ai pronto soccorso e alle guardie mediche. Da sempre sotto organico, senza contratto rinnovato da anni, in questi giorni si fa ancora più fatica ad assicurare turni e permanenze, interventi efficaci e servizi di qualità. Solo con il sacrificio e l’abnegazione di ognuno di loro, si prova ad assicurare cure e tutela delle persone in difficoltà, specie ai nostri anziani ricoverati nelle case di riposo ed ai malati.

Ci sono poi gli addetti delle forze dell’ordine: vigili urbani costretti ai turni prolungati, polizia, vigili del fuoco e i pochi addetti alla protezione civile che mai come quest’anno sono sotto pressione. Ma anche i tanti lavoratori del settore commercio e servizi: camerieri e cuochi, bagnini, dipendenti della grande distribuzione impegnati in aperture inutili dei grandi centri commerciali, guardie giurate e addetti ai servizi di manutenzione che non possono essere sospesi. E, fra di loro, molti sono senza un contratto di lavoro stabile, pagati magari a giornata se non addirittura in nero, ragazzi che provano a tirare su qualche soldo in lavori che certo non sono quelli per i quali stanno studiando.

Ma ecco gli operatori dell’informazione che ci garantiscono i giornali e i servizi televisivi anche a Ferragosto (in attesa di una legge regionale di riordino e di sostegno al settore che non arriva mai), coloro che fanno correre (sic) i treni e i trasporti pubblici, chi ci rifornisce di pane o munge e annaffia anche nei giorni festivi, chi è pronto a ripristinare un collegamento elettrico o telefonico, …

A tutti loro, ritengo, dovremmo rivolgere un pensiero riconoscente in queste ore di pausa dalla quotidiana frenesia (perché anche la frenesia che ci prende in questi giorni è diversa dal solito), in questi giorni di ferie da un lavoro che ci aspetta dietro l’angolo.

Già, il lavoro. Soffermiamoci a pensare un momento, quelli di noi che un lavoro ce l’hanno, alla condizione dei tanti per i quali la ripresa autunnale si presenta carica di preoccupazioni e di incertezze. I lavoratori dello Zuccherificio per i quali un percorso stenta a concretizzarsi, quelli della filiera avicola che molti mesi hanno davanti prima del ritorno in fabbrica, quelli dell’Oti che nemmeno si capisce bene da chi dipendono e, soprattutto, da che politica industriale dipende il loro futuro. Ma anche i lavoratori dei Centri per l’impiego lasciati a casa in una regione che tanto avrebbe bisogno della loro professionalità, e quelli delle province che non si capisce bene che fine faranno in questa confusa ritrascrizione delle amministrazioni periferiche. I dipendenti delle cooperative di servizio sempre attaccati all’incertezza di un incarico rinnovato o meno, gli operatori delle tante partecipate pubbliche che vorrebbero conoscere le volontà dei politici di turno circa la valorizzazione di esperienze e professionalità. I precari storici della scuola, della sanità, dei comuni, degli enti pubblici che in questi mesi tanto hanno sentito parlare di stabilizzazione ma che ancora non la vedono comparire all’orizzonte.

Per tutti loro, e per molti altri, Ferragosto passerà in un momento e, c’è da giurarci, con l’autunno si troveranno davanti ai problemi di sempre, perché l’emergenza lavoro non è andata in vacanza (al di là di qualche zero virgola nelle statistiche e di qualcosa che, fra bandi e ammortizzatori sociali, pare si stia muovendo). A tutti loro l’assicurazione che il Sindacato, che la UIL Molise c’è e ci sarà per fare dei loro diritti, e delle loro giuste aspettative, impegno costante e iniziative continue.

Ai lavoratori ed ai pensionati molisani penso in queste ore. Non ai politici anch’essi a riposo e non so se animati dei nostri stessi sentimenti e preoccupazioni, non alla politica che sta “vacanzando” lontano da qui e magnifica le montagne trentine e i mari di altri paraggi. Ma ci ritroveranno, ne stiano certi, nuovamente sulla loro strada, impegnati a sollecitare maggior impegno, ad avanzare proposte, ad animare proteste,a tenere alta l’attenzione ai problemi, pronti a lanciare una grande vertenza lavoro per il prossimo autunno.

Che ci volete fare? A noi il Ferragosto fa questo effetto: è un momento, per la verità brevissimo, per tirare il fiato, per fare un po’ di bilancio su quanto fatto e sui risultati raggiunti, per fare programmi, affinare strategie, preparare strumenti per le prossime azioni. Queste saranno, come sempre, tutte puntate al benessere delle popolazioni molisane, al futuro migliore cui hanno diritto i nostri ragazzi e, certamente, anche i nostri anziani, alla ripresa economica, occupazionale e sociale del nostro amato Molise.

Buon Ferragosto a tutti!

 

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