Apertura dei Centri Commerciali a Ferragosto, Fisascat : a cosa serve?

Molti grandi marchi di Centri Commerciali presenti nel territorio abruzzese e molisano (AUCHAN, CARREFUR, FINIPER, e molti altri, ecc.) ed in particolare nell’area metropolitana di Chieti Pescara, hanno deciso di aprire ai consumatori nel giorno di ferragosto.

La domanda  obbligatoriamente spontanea è: “ A COSA SERVE?”

Queste aziende hanno davvero bisogno di aprire la loro attività nel giorno di ferragosto per  fare incassi e risollevare i disastrati bilanci causati dalla perdurante crisi economica?

Oppure,  risponde solamente ad una pessima cultura “consumistica”, che non solo, ormai, non rispetta le domeniche e la motivazione religiosa, ma anche  la notoria predilezione degli italiani e non solo,  per cui, il giorno di ferragosto si sta sulle spiagge a fare gavettoni, nelle città d’arte,  in montagna, ma non certamente in un centro commerciale, per quanto refrigerato, a fare acquisti ?

La verità vera, è che le grandi catene commerciali in maggioranza Francesi e Tedesche, considerano, da tempo l’Italia,  un terreno di business buono per fare cifre e fatturati e  poi investire i ricavati altrove, visto che da qualche anno quasi nessuna catena sta facendo sviluppo in Italia e tantomeno in Abruzzo e Molise.

La Grande Distribuzione Organizzata, in particolare le aziende aderenti a FEDERDISTRIBUZIONE, hanno introdotto nel sistema Paese il nuovo “MEDIOEVO”.

Non rinnovano il contratto di lavoro ai propri dipendenti (CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI lo hanno fatto da tempo),  pretendono di ridurre le condizioni  salariali ed i diritti ai lavoratori, ma sfruttano ogni occasione per fare cassa ed investire i profitti nelle nuove aree di sviluppo e di sfruttamento dell’est asiatico.

Da mesi queste aziende, frappongono ogni ostacolo al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, tanto che  dal 1° luglio c.a.  hanno deciso, unilateralmente, di erogare un acconto economico quale anticipo a futura contrattazione, scegliendo modalità e destinatari con il chiaro intento di creare discriminazione e sudditanza tra i lavoratori.

Se questa è la “moderna” e grande distribuzione commerciale, forse i bottegai medievali erano socialmente troppo in avanti.

Modello culturale, di cui, i cittadini consumatori, lo Stato, le istituzioni e la coscienza di un Paese civile, dovrebbero riflettere molto sull’opportunità di recarsi nei centri commerciali il giorno di ferragosto.

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