Biomasse. TAV del Molise: Frattura e chi l’ha preceduto non risponderà alla nostre domande

All’alba di questa mattina forze speciali di polizia,provenienti da fuori Regione, hanno scortato l’ingresso degli addetti ai lavori nel cantiere di Campochiaro dove proseguono i lavori per la costruzione della centrale a biomasse, tanto desiderata dal governo regionale. Questo episodio altro non fa che confermare i nostri sospetti che qualcuno nella nostra Regione voglia gestire le risorse collettive in maniera privatistica riuscendo addirittura a scomodare organi della Stato per paura di non veder garantiti i propri interessi. Alle 5 del mattino infatti, a presidiare i cancelli del cantiere erano presenti pochissimi cittadini (3 o 4) perché allora sono stati chiamati i rinforzi? E da chi? Perchè non si adottano le misure cautelative che le criticità ambientali richiededono? Queste alcune tante delle domande che i cittadini e i sindaci rivolgono alle istituzioni. Alle quali il presidente Frattura, ma anche chi l’ha preceduto, non risponderà proprio perché fautori di quella politica che considera ammissibile qualsiasi progetto, purché produca profitto, anche a costo di mettere a repentaglio la salute dei suoi cittadini e la salvaguardia del patrimonio della sua Regione, se non con la violenza o atti intimidatori verso cittadini e sindaci che reclamano dignità per la loro terra.
Le due centrali a biomasse dovrebbero essere realizzate in agro dei Comuni di Campochiaro e San Polo Matese. I predetti Comuni sono inseriti nell’ Elenco  Comuni per Zona – Inquinanti art. 1 co. 2 D. lgs. 155/2010 nel codice zona IT403 (v.Progetto di zonizzazione e classificazione della Regione Molise – Allegato III– D. lgs. 155/2010 – approvato con Deliberazione di Giunta Regionale nr. 375 del 01.08.2014). La circostanza è dirimente ai fini della illegittimità delle Determinazioni su richiamate e del loro necessario annullamento in autotutela. Al punto nr. 4 del Progetto di zonizzazione (pag. 17) testualmente si dice: “Si precisa che per ilPM2,5, i metalli e il B(a)P non essendo disponibili dati di monitoraggio, si assume un approccio cautelativo, ipotizzando, in tutte le zone individuate, il superamento delle soglie di valutazione superiore previste dalD. Lgs. 155/10 e pertanto verrà effettuato il monitoraggio con stazioni fisse mentre, per la zona IT1402, per gli inquinanti SO2, CO e benzene, si ipotizza, in base ai dati forniti dall’inventario delle emissioni che le concentrazioni siano inferiori alle soglie di valutazione inferiore”.
La condizione in cui vive la popolazione del Molise è peggiore di quella in cui si trova la Val di Susa (TAV) perchè mentre lì le opere avrebbero generato criticità ambientali, qui le criticità ambientali le abbiamo già ampiamente riscontrate. Sosteniamo quanti  si sono attivati e promettiamo pieno sostegno alle battaglie sociali e legali.
Abbiamo l’obbligo di bloccare queste politiche non fanno altro che impoverire il nostro territorio, e abbiamo il dovere morale verso noi stessi e le future generazioni di trasformare o  mandare a casa l’intera classe politica che sta mettendo a repentaglio l’intero sistema di valori e tradizioni di questa terra. Chiediamo un cambio di prospettiva radicale. Questa battaglia campale per le sorti del Molise richiede l’emergere di una biociviltà che preferisca la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione.

Di Questo parleremo proprio all’assemblea nazionale del forum dei movimenti per l’acqua a Termoli il 4 ottobre (c/o la sala in piazza Sacro Cuore dalle 10,00 alle 17,00).

Commenti Facebook