Autorizzazione pesca del rossetto in Calabria, Venittelli: primo risultato ottenuto grazie alla sinergia tra politica e associazioni

“Pronta la risposta del Governo e del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali rispetto alla questione che solo pochi giorni fa, nel convegno di Corigliano, abbiamo affrontato insieme alle istituzioni regionali e alle categorie ittiche calabresi”. La responsabile nazionale del settore Pesca e Acquacoltura del Pd, on. Laura Venittelli, e il capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati, on. Nicodemo Oliverio, esprimono soddisfazione per il parere favorevole rilasciato con data 14 aprile dal direttore generale del Ministero di via XX settembre Riccardo Rigillo, che ha comunicato l’assenso all’avvio della pianificazione necessaria per ottenere l’autorizzazione  alla pesca scientifica del rossetto e cicerello con sciabica e circuizione senza chiusura nei compartimenti marittimi della regione Calabria.
Una vertenza sollevata dall’Alleanza delle cooperative italiane, nel settembre scorso, facendo leva sulle norme che regolano i piani di gestione pesche speciali, disciplinati dai regolamenti comunitari.
La pesca del rossetto e del cicerello rappresentano una economia ittica fondamentale per la salvaguardia di numerose imprese locali in Calabria e la deroga richiesta si sostanzia sulla differenza esistente nella classificazione del novellame, escluso dall’Ue, poiché si tratta di specie che hanno dimensioni contenute ma in età adulta.
“Auspichiamo che la prescrizione indicata dal direttore del Mipaaf Rigillo sul coinvolgimento di un ente universitario di ricerca e il finanziamento della Regione Calabria possano concretizzarsi al più presto. Per intanto, un primo risultato importante lo si è raggiunto grazie alla sinergia creata a livello politico, sia parlamentare che regionale in Calabria, attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria, modus operandi che anche per altre questioni aperte e di estrema rilevanza ha prodotto gli effetti sperati.
Solo intercettando quelle che sono le vere istanze provenienti dalle comunità marittime, supportate dai vertici associativi nazionali, e riportate nelle giuste sedi istituzionali si ha la possibilità di tutelare sia la sopravvivenza dell’economia ittica, sia lo stesso eco-sistema marino”.

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